INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17061 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20120723

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-17061 presentata da FRANCESCO BARBATO lunedi' 23 luglio 2012, seduta n.670 BARBATO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: il caporal maggiore Giuseppe Tripoli, appartenente al Reggimento Col Moschin della Folgore, si e' ammalato del morbo di Hodgkin; in precedenti casi affini, come ad esempio quello del militare Vito Mirto, il tumore e' stato riconosciuto a quanto risulta all'interrogante come riconducibile a «causa di servizio» e visto anche che gli stessi professori Mandelli e Mele (della Commissione Mandelli) in uno scritto pubblicato sulla rivista «Epidemiologia e Prevenzione» (luglio-ottobre 2001) hanno affermato che non si puo' escludere un nesso tra l'attivita' e la malattia, si puo' quindi ritenere che nel caso del caporale sussista il nesso causale/probabilistico; si ritiene che avrebbero dovuto essere stati conferiti i risarcimenti previsti (vedi in particolare speciale elargizione) in base alla legge n. 308 del 1981 (e seguenti); il caporal maggiore Tripoli era in «permanenza di servizio» e a quanto risulta all'interrogante ha operato in un poligono dove ha espletato tra l'altro compiti di vedetta e quindi compiti di vigilanza (dai quali scaturiva - in base alle leggi n. 466 del 1980, n. 308 del 1981 e al decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006 - l'esistenza dello status di «vittima del dovere» del caporale e dei risarcimenti dipendenti da questa condizione); il poligono si trova internamente all'area di Camp Darby; e' stato posto il segreto sul tipo di armamento (munizionamento) impiegato nel poligono; il segreto, e' stato tra l'altro precisato, avrebbe addirittura durata di 50 anni (cio' tra l'altro e' in contrasto con quanto stabilito dalla legge n. 124 del 2007 che fissa la durata massima del segreto in 15 anni prolungabili in casi particolari a 30); tale segreto avrebbe dovuto essere stato ordinato dall'UCSI (oggi UCSE) - l'ufficio centrale di sicurezza con una apposita determinazione (di cui non viene fatto cenno); e' precisato che la secretazione e' da collegarsi a modalita' di impiego dei reparti speciali, ma si osserva che neppure i reparti speciali potrebbero operare con armamenti (sentenza Corte di cassazione, 1 a sezione, 10 dicembre 2001, relativa ai GOS Gruppi operativi speciali, e agli OSSI, operatori speciali servizio informazione); di alcuni armamenti si conoscerebbe la pericolosita', come ad esempio quelli che emettono radiazioni di torio nei sistemi di auto guida; il poligono si trova, come sopra menzionato, nell'area di Camp Darby, un'area fuori dal controllo nazionale dove sono custodite armi USA all'uranio impoverito; i poligoni sono comunque da considerarsi zone a rischio (vedi legge finanziaria 2008, articolo 2, commi 78 e 79) perche' nei poligoni si sviluppano particelle di metalli pesanti; il caporal maggiore Tripoli ha operato senza adeguate misure di antiifortunistica, tra l'altro ha svolto anche attivita' nei veicoli dove certamente nelle soste presso i poligoni si sono depositate particelle di metalli pesanti; dovevano essere quindi conferiti i risarcimenti per mancanza di adeguate misure di protezione (vedi articolo 21 del regolamento di disciplina militare); in merito alla necessita' di adozione di misure di protezione adeguate si cita la sentenza del tribunale civile di Firenze (17 dicembre 2008), relativa al paracadutista G.B. Marica per il quale il tribunale ha stabilito un risarcimento di 545.000 euro; nel lancio Ansa del 17 luglio 2012 si legge: «I dinieghi ai risarcimenti per militari e civili che si sono trovati in zone ad alto rischio ambientale, zone contaminate da uranio impoverito e nanoparticelle di metalli pesanti, sono tutti errati e da rifare». È quanto sottolinea Falco Accame, presidente dell'Associazione assistenza vittime arruolate nelle forze armate, che aggiunge: «si basano, infatti, sull'esistenza o meno di un nesso di causa-effetto di tipo deterministico tra la malattia (tumori) e la loro possibile causa. Nei tribunali civili, invece, in procedimenti giudiziari riguardanti risarcimenti da malattie tumorali, viene da sempre adottato, dato che i tumori possono derivare da molteplici cause, il criterio probabilistico, piu' esattamente definito nei termini del piu' probabile che non» -: per quali ragioni sia stato posto un vincolo di secretazione sull'impiego dell'armamento/munizionamento; per quali motivi non siano stati conferiti i previsti risarcimenti; se non intenda il Ministro portare alla luce i motivi della secretazione ed i contenuti medesimi circa l'impiego di armamenti/munizionamenti nonche' conoscere la posizione del Ministero rispetto ai fatti descritti. (4-17061)
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