INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12101 presentata da ALOI FORTUNATO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19970729

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Ai Ministri dell'interno, di grazia e giustizia, dei lavori pubblici e per la funzione pubblica e affari regionali. - Per sapere - premesso che: il comune di Brancaleone (Reggio Calabria) realizzava nell'anno 1990 un edificio destinato a sede dell'istituenda pretura mandamentale; tale pretura veniva soppressa nelle more della costruzione dalla sopravvenuta riforma giudiziaria, onde il predetto edificio, non ultimato ne' utilizzato, veniva lasciato in stato di totale abbandono; il comune di Brancaleone, danneggiato nel proprio territorio da grave calamita' naturale, otteneva dal ministero di grazia e giustizia di poter ospitare i propri Uffici presso il predetto edificio, in totale assenza di altri plessi idonei; nel maggio del 1995 entrava in funzione il giudice di pace, per il cui ufficio i locali organi giudiziari chiedevano la liberazione del citato immobile; un'ampia porzione del fabbricato, piu' che sufficiente all'alquanto limitato carico di lavoro del giudice di pace di Brancaleone, veniva offerta dal menzionato comune all'amministrazione giudiziaria per l'attivita' istituzionale di competenza, suscitando inopinatamente un secco rifiuto, seguito da nota del 23 marzo 1996, del presidente del tribunale di Locri, con la quale il sindaco del comune di Brancaleone veniva diffidato a rilasciare tutti i locali in questione, pena deferimento alla procura della Repubblica presso lo stesso tribunale; avverso tale atto, il predetto Sindaco avanzava ricorso giurisdizionale amministrativo innanzi al Tar di Reggio Calabria in data 11 aprile 1996, con n.397/96, ottenendone soltanto, in data 26 marzo 1997, dichiarazione di difetto di giurisdizione e conseguente declinazione di ogni pronuncia nel merito; immediatamente dopo aver acquisito conoscenza della decisione del Tar, la procura della Repubblica presso il tribunale di Locri, come da diffida sopra richiamata, avviava procedimento penale a carico del sindaco del comune di che trattasi, per violazione degli articoli 328 e 340 del codice penale; e' evidente la necessita' che venga tempestivamente assunta una chiara presa di posizione in favore di un pubblico amministratore, democraticamente eletto dal popolo, il quale si e' trovato esposto a quella che gli interroganti ritengono costituisca oggettivamente una forma di intimidazione da parte di chi controlla ed utilizza gli strumenti della giustizia, unicamente per aver compiuto il proprio dovere ed avere equamente e legittimamente affrontato una questione di pubblico interesse; appare altresi' sconcertante l'atteggiamento dell'organo di giustizia amministrativa, che ha di fatto preferito spogliarsi del proprio ruolo costituzionale piuttosto che dichiarare nel merito la manifesta illegittimita' di un atto amministrativo che gli interroganti ritengono deprecabile -: quali tempestive ed incisive iniziative intenda il Governo assumere al fine di ripristinare il rispetto della legalita' da parte di tutti i soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti, operando per la composizione di una vicenda che ha visto iniquamente danneggiato un cittadino inerme per fini del tutto estranei alla sfera istituzionale. (4-12101)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
VALENSISE RAFFAELE (ALLEANZA NAZIONALE) 
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ALOI FORTUNATO (ALLEANZA NAZIONALE) 

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