INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11514 presentata da BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110406

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11514 presentata da LUISA BOSSA mercoledi' 6 aprile 2011, seduta n.459 BOSSA. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: nei giorni scorsi, nel centro storico di Napoli, un crollo ha interessato una chiesa monumentale di grande prestigio, quella di Sant'Agostino alla Zecca, incastonata in un vicolo tra corso Umberto I e Forcella; un grosso blocco di piperno si e' staccato dal campanile del «tempio» del centro storico e si e' frantumato in piu' pezzi al contatto del suolo. Il piperno e' caduto dal terzo ordine superiore della chiesa, in prossimita' delle campane; solo per un caso non si sono registrati danni a persone visto che a quell'ora la zona, di solito molto affollata, non si era ancora popolata; dopo il crollo, i vigili del fuoco hanno chiuso la strada con transenne perche' e' stata accertata la pericolosita' delle condizioni della chiesa; la strada dovrebbe restare inaccessibile finche' non vi sara' un'adeguata messa in sicurezza del campanile; la chiesa di Sant'Agostino alla Zecca o Sant'Agostino Maggiore e' tra le piu' grandi di Napoli; la sua edificazione fu iniziata da Carlo I d'Angio', ma venne completata grazie a Roberto d'Angio' nel 1287, per volere dell'ordine degli Eremitani su di un precedente convento di monache basiliane. Venne riedificata in stile rinascimentale dopo il terremoto del 1456 e rifatta tra il XVII secolo e il XVIII secolo da Bartolomeo Picchiatti, Francesco Antonio Picchiatti, Giuseppe de Vita e Giuseppe Astarita; il campanile, oggi oggetto del crollo, fu realizzato in quattro ordini di laterizi, pietra di piperno e marmo con sculture e stemmi incastonati. Nell'interno della chiesa, a tre navate con ipogeo (dov'e' la tomba del musicista settecentesco Nicola Jommelli) ci sono opere di Giacinto Diano e di Giuseppe Sammartino, l'autore del «Cristo velato» che esegui' una statua di Sant'Agostino. L'immagine della chiesa e' riprodotta in famose stampe antiche per il suo scalone e la sua facciata di grande effetto scenografico; la chiesa e' stata chiusa a causa dei danni subiti durante il terremoto del 1980 e non e' stata mai piu' riaperta, versando in un grave stato di abbandono e degrado; la chiesa fa parte del Fondo edifici, istituito presso il Ministero dell'interno. Nel 2008 l'ex Ministro per i beni e le attivita' culturali, Sandro Bondi, si era impegnato con il Presidente del Consiglio Berlusconi, a garantire il restauro della chiesa; dopo uno stanziamento di 1 milione e 600 mila euro necessari alla messa in sicurezza del tetto e della facciata, non seguirono altri fondi e i lavori sono stati sospesi; in precedenza era stato il Ministro Giuliano Urbani ad annunciare finanziamenti necessari alla riapertura del sito religioso, senza che questi, pero', siano mai arrivati; il crollo alla chiesa di Sant'Agostino alla Zecca segue di poche settimane quello avvenuto a Portici, a Villa Lancillotti, e di pochi mesi i vari, drammatici, crolli nell'area archeologica di Pompei, che sono complessivamente il segno di un disfacimento del patrimonio artistico della Campania, dove i casi di degrado e abbandono, dai Campi flegrei alla citta' di Napoli al Miglio d'oro vesuviano, non si contano piu', e sono stati gia' oggetto di ripetute interrogazioni della firmataria del presente atto, senza che sia mai arrivata dal Governo una risposta positiva -: se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e della drammatica costante perdita del patrimonio artistico della Campania; se e cosa il Governo intenda fare per mettere in sicurezza la chiesa di Sant'Agostino alla Zecca e, in generale, tutto il patrimonio artistico, culturale, architettonico della Campania; come siano stati spesi i fondi (1 milione e seicentomila euro) che, nel novembre 2008, l'allora Ministro Bondi e il Presidente del Consiglio Berlusconi si impegnarono a destinare alla chiesa di Sant'Agostino alla Zecca di Napoli e per quale ragione il promesso restauro dell'edificio non sia mai stato fatto. (4-11514)
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