INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11367 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930225
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Ai Ministri della difesa e della sanita'. - Per sapere - premesso che: il giorno di domenica 24 gennaio 1993, l'aviere di leva Vincenzo Rinaldi, di anni 19, proveniente da una modesta famiglia abitante nel quartiere popolare "Rancitelli" di Pescara, in forza all'80mo Gruppo "San Siro" dell'Aeronautica Militare di Bagnoli di sopra, e' morto in seguito ad un colpo di fucile alla testa durante il servizio di guardia nella garitta n. 2 della recinzione della caserma; Vincenzo Rinaldi aveva terminato il periodo di addestramento reclute, ed era in forza all'80mo Gruppo da un mese, e risultava soddisfatto del suo impiego, dato che i superiori e la madre testimoniano la volonta' manifestata da Rinaldi di chiedere la rafferma; risulta che alle ore 15 di domenica 24 gennaio 1992, dal perimetro delle garitte sopraelevate di sorveglianza, sia echeggiato un primo sparo, poi attribuito al Rinaldi, che avrebbe sbagliato il colpo al primo tentativo di suicidio, ripetendo con successo il gesto disperato con un secondo colpo sparato alle ore 15,55; al primo colpo il capoposto avrebbe chiamato per via telefonica tutte le garitte, e accontentandosi della risposta di "tutto bene" ricevuta da tutte le postazioni, avrebbe rinunciato ad approfondire l'indagine, attribuendo il rumore ad un petardo; al secondo sparo, avvenuto dopo 50 minuti, il capoposto avrebbe rifatto il giro di chiamate interfoniche, e non ricevendo risposta dalla garitta n. 2, sarebbe accorso sul posto, trovando il militare Vincenzo Rinaldi disteso a terra e sanguinante, gia' deceduto, con fucile Beretta SC70 in dotazione stretto tra le ginocchia, e due colpi mancanti dal caricatore, e due fori sul tetto dell'altana; sull'altana n. 2 sarebbe stato ritrovato un biglietto scritto in stampatello, che e' stato consegnato alla madre, in quanto attribuito al militare deceduto, nel quale il giovane chiederebbe scusa ai parenti, ed inviterebbe gli amici del suo quartiere a non imitarlo, ma a godersi la vita; la madre di Vincenzo Rinaldi, vedova dall'85, subito avvisata del decesso, e' accorsa all'ospedale civile di Bagnoli, arrivando a notte fonda, ma non gli e' stato permesso di visitare il figlio; dopo aver pernottato a Bagnoli, la madre e' tornata all'ospedale il lunedi' mattina, senza che gli fosse permesso nemmeno allora di vedere il figlio, ed e' dovuta tornare a Pescara col biglietto di viaggio militare del figlio; l'associazione nazionale genitori dei soldati di leva, interessata dai familiari, ha depositato un esposto alla Procura militare di Padova, chiedendo un'inchiesta, ed una perizia calligrafica sul biglietto rinvenuto nella garitta luogo della disgrazia; se il Ministro non intenda verificare e rendere noto chi fosse presente, tra gli ufficiali e sottoufficiali comandati in servizio, domenica 24 gennaio 1993, presso la sede dell'80mo gruppo dell'aeronautica militare; se il Ministro non intenda aprire un'inchiesta sull'accaduto, per verificare, perseguire, e rendere note le responsabilita' cui addebitare il fatto che uno sparo di fucile calibro 222 Remington, avvenuto in area militare ad alta sorveglianza, non abbia sufficientemente allarmato l'ufficiale di picchetto, i sottoufficiali di ispezione, od il comandante del servizio di guardia, permettendo il successivo sparo fatale per l'aviere Rinaldi; se il Ministro non ritenga inderogabile l'estensione a tutti i reparti e le installazioni militari delle nostre forze armate, delle misure di prevenzione antisuicidio, per l'organizzazione dei servizi armati dei soldati di leva, gia' sperimentate con successo nel 4^ corpo d'armata Alpino, come la soppressione di postazioni di sentinella isolate, evitando di lasciare i militari in servizi di sorveglianza armata isolati dalla vista e dalla voce degli altri componenti della muta di guardia; se il ministro non intenda disporre un'indagine per verificare e perseguire i colpevoli dell'odioso atteggiamento di insensibilita' e cinismo dimostrato dai responsabili dell'ospedale civile verso la signora Domenica Cerasoli, madre della vittima. (4-11367)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11367 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930225
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19930225-19930917
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4/11367
DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA)