. . "Ai Ministri della difesa e della sanita'. - Per sapere - premesso che: il giorno di domenica 24 gennaio 1993, l'aviere di leva Vincenzo Rinaldi, di anni 19, proveniente da una modesta famiglia abitante nel quartiere popolare \"Rancitelli\" di Pescara, in forza all'80mo Gruppo \"San Siro\" dell'Aeronautica Militare di Bagnoli di sopra, e' morto in seguito ad un colpo di fucile alla testa durante il servizio di guardia nella garitta n. 2 della recinzione della caserma; Vincenzo Rinaldi aveva terminato il periodo di addestramento reclute, ed era in forza all'80mo Gruppo da un mese, e risultava soddisfatto del suo impiego, dato che i superiori e la madre testimoniano la volonta' manifestata da Rinaldi di chiedere la rafferma; risulta che alle ore 15 di domenica 24 gennaio 1992, dal perimetro delle garitte sopraelevate di sorveglianza, sia echeggiato un primo sparo, poi attribuito al Rinaldi, che avrebbe sbagliato il colpo al primo tentativo di suicidio, ripetendo con successo il gesto disperato con un secondo colpo sparato alle ore 15,55; al primo colpo il capoposto avrebbe chiamato per via telefonica tutte le garitte, e accontentandosi della risposta di \"tutto bene\" ricevuta da tutte le postazioni, avrebbe rinunciato ad approfondire l'indagine, attribuendo il rumore ad un petardo; al secondo sparo, avvenuto dopo 50 minuti, il capoposto avrebbe rifatto il giro di chiamate interfoniche, e non ricevendo risposta dalla garitta n. 2, sarebbe accorso sul posto, trovando il militare Vincenzo Rinaldi disteso a terra e sanguinante, gia' deceduto, con fucile Beretta SC70 in dotazione stretto tra le ginocchia, e due colpi mancanti dal caricatore, e due fori sul tetto dell'altana; sull'altana n. 2 sarebbe stato ritrovato un biglietto scritto in stampatello, che e' stato consegnato alla madre, in quanto attribuito al militare deceduto, nel quale il giovane chiederebbe scusa ai parenti, ed inviterebbe gli amici del suo quartiere a non imitarlo, ma a godersi la vita; la madre di Vincenzo Rinaldi, vedova dall'85, subito avvisata del decesso, e' accorsa all'ospedale civile di Bagnoli, arrivando a notte fonda, ma non gli e' stato permesso di visitare il figlio; dopo aver pernottato a Bagnoli, la madre e' tornata all'ospedale il lunedi' mattina, senza che gli fosse permesso nemmeno allora di vedere il figlio, ed e' dovuta tornare a Pescara col biglietto di viaggio militare del figlio; l'associazione nazionale genitori dei soldati di leva, interessata dai familiari, ha depositato un esposto alla Procura militare di Padova, chiedendo un'inchiesta, ed una perizia calligrafica sul biglietto rinvenuto nella garitta luogo della disgrazia; se il Ministro non intenda verificare e rendere noto chi fosse presente, tra gli ufficiali e sottoufficiali comandati in servizio, domenica 24 gennaio 1993, presso la sede dell'80mo gruppo dell'aeronautica militare; se il Ministro non intenda aprire un'inchiesta sull'accaduto, per verificare, perseguire, e rendere note le responsabilita' cui addebitare il fatto che uno sparo di fucile calibro 222 Remington, avvenuto in area militare ad alta sorveglianza, non abbia sufficientemente allarmato l'ufficiale di picchetto, i sottoufficiali di ispezione, od il comandante del servizio di guardia, permettendo il successivo sparo fatale per l'aviere Rinaldi; se il Ministro non ritenga inderogabile l'estensione a tutti i reparti e le installazioni militari delle nostre forze armate, delle misure di prevenzione antisuicidio, per l'organizzazione dei servizi armati dei soldati di leva, gia' sperimentate con successo nel 4^ corpo d'armata Alpino, come la soppressione di postazioni di sentinella isolate, evitando di lasciare i militari in servizi di sorveglianza armata isolati dalla vista e dalla voce degli altri componenti della muta di guardia; se il ministro non intenda disporre un'indagine per verificare e perseguire i colpevoli dell'odioso atteggiamento di insensibilita' e cinismo dimostrato dai responsabili dell'ospedale civile verso la signora Domenica Cerasoli, madre della vittima. (4-11367)" . "19930225-19930917" . "2014-05-14T20:59:22Z"^^ . "DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA)" . . . _:B970ec5d6d30fc9cf05b00670846912ee . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11367 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930225"^^ . "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "4/11367" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11367 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930225" . _:B970ec5d6d30fc9cf05b00670846912ee "Sul decesso dell'Aviere Vincenzo Rinaldi, avvenuto il 24 gennaio 1993 presso l'80^ gruppo dell'Aeronautica Militare di Bagnoli di Sopra, questa Amministrazione ha disposto lo svolgimento di una inchiesta amministrativa che ha evidenziato quanto segue. Il giorno 24 gennaio 1993, presso l'80^ gruppo dell'Aeronautica Militare di Bagnoli di Sopra, risultavano in servizio i seguenti sottufficiali: il maresciallo Ernesto Carfora, maresciallo di giornata, il sergente maggiore Cristiano Moscatello, sottufficiale di giornata, il sergente maggiore Alberto Arpaia, maresciallo di guardia e il sergente maggiore Luigi Menale, sottufficiale comandante della guardia. Il Rinaldi dalle ore 14,00 alle ore 16,00 del 24 gennaio 1993 era stato comandato di effettuare il turno di sentinella nella torre n. 2 dell'area di lancio della caserma sopra citata; per lo svolgimento del servizio il militare era armato di fucile automatico Beretta AR/70-A e di quattro caricatori sigillati da 30 colpi ognuno. Durante le operazioni di ritiro dell'arma e di cambio della guardia il giovane era apparso del tutto tranquillo. Alle ore 14,45 circa la sentinella della torre 1 avvertiva uno scoppio seguito da un sibilo; il rumore era altresi' avvertito dal comandante della guardia, Luigi Menale, e dal graduato di muta, aviere scelto Cavazzana, che si trovavano all'interno del corpo di guardia. I due militari hanno riferito di aver percepito un rumore simile a quello di un sasso lanciato contro un vetro. In conseguenza di quanto sopra, il sergente maggiore Menale eseguiva un controllo via radio, attivando tutti i posti di guardia. La sentinella della torre 4 rispondeva di non aver sentito nulla ed analoga risposta era fornita dall'aviere Rinaldi dalla torre n. 2. Il sottufficiale decideva allora di effettuare un controllo visivo lungo la recinzione con la autovettura campagnola. Transitando sotto la torre n. 2 vedeva l'aviere Rinaldi in piedi all'interno della torre stessa. Nella circostanza il militare effettuava la prescritta procedura di riconoscimento. Poiche' dalla perlustrazione non risultava nulla di anormale, il sottufficiale attribuiva il rumore precedentemente avvertito a qualcosa avvenuto all'esterno alla base. Alle ore 13,45 l'aviere scelto Cavazzana effettuava un controllo radio con i posti di guardia avvertendo dell'imminenza del cambio: tutte le guardie, compreso l'aviere Rinaldi, confermavano la ricezione della comunicazione. Successivamente alle ore 15,50, all'inizio delle operazioni di cambio della guardia, veniva udito lo stesso rumore sentito in precedenza, ma in modo piu' leggero: anche questo rumore veniva interpretato come falso allarme. Gli avieri Cavazzana e Cecchinato si avviavano regolarmente verso la torre n. 2 per il cambio. In mancanza dell'attivazione delle prescritte procedure di riconoscimento da parte della sentinella, l'aviere Cecchinato, pensando ad un momento di sonnolenza o ad un malore occorso al Rinaldi, saliva sulla torre e trovava il commilitone disteso sul pavimento con una grave ferita al capo. Dato l'allarme, accorrevano altre persone - tra cui il personale sanitario ed i carabinieri della locale stazione e della stazione di Bagnoli di Sopra - che prendevano atto del decesso del giovane Rinaldi. All'interno della garitta e' stata rinvenuta una lettera manoscritta, contenente un messaggio dell'aviere Rinaldi per i parenti e gli amici; accanto al cadavere e' stata altresi' rinvenuta una confezione di medicinale antidolorifico. Dall'inchiesta si e' desunto che, molto verosimilmente, il Rinaldi abbia premeditato l'idea del suicidio; peraltro, precedentemente a quel tragico gesto, il suo comportamento era stato tale da non ingenerare in coloro che gli sono stati accanto particolari sospetti di fragilita' psico-emotiva. Quanto alle ragioni che possono aver condotto al suicidio il giovane, non sono state accertate situazioni di disagio o di stress collegabili ai turni di servizio, alla vita di caserma e in generale alla vita militare. La proposta dell'Onorevole interrogante di sopprimere le postazioni isolate di guardia quale misura di prevenzione antisuicidio, e' meritevole di una approfondita valutazione e gli Stati Maggiori saranno invitati a pronunciarsi in merito. Il Ministro della difesa: Fabbri." . _:B970ec5d6d30fc9cf05b00670846912ee "19930804" . _:B970ec5d6d30fc9cf05b00670846912ee "MINISTRO MINISTERO DELLA DIFESA" . _:B970ec5d6d30fc9cf05b00670846912ee .