INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07473 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100607
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07473 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI lunedi' 7 giugno 2010, seduta n.332 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: secondo quanto riporta il Corriere della Sera del 1 o giugno 2010 (ultima modifica 3 giugno 2010), luoghi in cui Scipione l'Africano visse i suoi ultimi giorni sono stati dimenticati e abbandonati. Vi insiste un parco archeologico decisamente poco valorizzato e minacciato di tanto in tanto dagli abusi: la costa del giuglianese e quella di Castel Volturno, nel Casertano, sono tra le piu' disastrate d'Italia dal punto di vista del cemento selvaggio; a Liternum, Amedeo Maiuri, direttore del museo archeologico di Napoli negli anni '30, celebre per aver portato alla luce buona parte delle citta' romane di Pompei e Ercolano, in precedenza gia' individuate dagli archeologi borbonici, affido' l'incarico a Giacomo Chianese, ispettore onorario della Soprintendenza alle antichita' di Napoli, di condurre uno scavo sistematico nell'area dell'antico foro. Nel 1933 inizia l'operazione «Liternum» per individuare nella zona del Lago Patria (nel Giuglianese) il sito dell'antica cittadina romana. I saggi di scavo danno esito positivo e permettono di fissare il sito della dimenticata Liternum, dove, appunto, Scipione l'Africano si era ritirato con i legionari per dedicarsi alla bonifica e alla coltivazione della terra. Vennero alla luce gran parte delle rovine ancora visibili, il foro e l'antico teatro; individuando tra l'altro ben sei chilometri della via Consolare Campana, oggi irrimediabilmente perduta; da allora, passati i clamori e gli sfarzi dell'illusione di un rinato impero romano fascista, il sito archeologico di Liternum e' diventato il piu' degradato e dimenticato d'Italia. Nell'estate del 1960, il comitato promotore dei Giochi del Mediterraneo che si disputano quell'anno a Napoli sceglie proprio l'area a cavallo del foro dell'antica Liternum per impiantare un nuovo edificio. Sui terreni al di sotto dei quali insisteva l'antica colonia romana, e dove si presume si conservino ancora i resti di gran parte delle abitazioni civili - domus e botteghe - vennero realizzate le strutture di un moderno villaggio olimpico destinato ad ospitare gli atleti della nazionale jugoslava. Oggi quel villaggio e' divenuto un parco privato; all'incirca 400 anime che vivono su una nuova probabile «Pompei». «Proprio in occasione di uno scavo per l'installazione del nuovo condotto fognario all'interno del parco privato» spiega la dottoressa Adriana d'Avella attuale direttrice dell'area degli scavi del parco archeologico di Liternum «abbiamo condotto un saggio che ha riportato alla luce i resti di un'antica fornace per la lavorazione dell'argilla e la fabbricazione dei laterizi, segno dell'elevato grado di sviluppo della colonia romana»; mentre l'archeologa illustra le scoperte portate avanti con competenza e preparazione negli anni recenti, lo scempio operato in passato e' purtroppo irrimediabilmente visibile sotto i nostri occhi. In particolare il muro di cinta che delimita la proprieta' del parco privato e' stato costruito in aderenza con le antiche murazioni romane che ancora affiorano dal terreno. Nell'area attuale degli scavi dove e' venuto alla luce l'antico Criptoportico, ovvero un corridoio di passeggio a volta coperto che collegava all'antico foro, si notano i moderni mattoni adoperati per la costruzione del muro perimetrale e la relativa colata di cemento poggiata sui resti di un muro di sostegno d'epoca romana in «opus reticolarum». La volta del criptoportico pero' e' orribilmente sventrata da un carotaggio in cemento armato. Ma e' solo una parte dello scempio adoperato fino ad oggi. All'interno dell'area sotto tutela della Soprintendenza controversie legali con i discendenti degli antichi coloni proprietari negli anni trenta dei suoli confinanti, nonche' fenomeni di speculazione edilizia selvaggia dei primi anni '80 hanno prodotto due casi «emblematici» di abusivismo proprio a ridosso dell'ara sacra. Una struttura conserva parte delle antiche mura di una domus romana, l'altra e' stata edificata proprio lungo l'antico tracciato della via consolare domitiana che si immetteva nell'area del foro. «Un breve tratto e' stato riportato alla luce l'anno scorso sottratto alle coltivazioni locali che lo avevano destinato a una bella vigna» commenta l'archeologa, che poi si dice orgogliosa del ritrovamento di un busto d'imperatore acefalo venuto alla luce durante una campagna di scavo. «Busto attualmente conservato nel museo archeologico dei campi Flegrei» -: se il Ministro interrogato sia a conoscenza della gravissima situazione descritta con riferimento al sito dell'antica cittadina romana di Liternum; se e quali azioni intenda intraprendere per riportare alla luce un sito di cosi' straordinario valore storico e artistico; se intenda sottoporre tutta l'area descritta comprendente il Giuglianese e Castel Volturno a vincolo archeologico e se intenda adottare provvedimenti immediati per la tutela di questi luoghi che hanno subito il degrado e l'incuria.(4-07473)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07473 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100607
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20100607-20111117
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07473 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100607
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO)
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO)
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO)
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO)
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2014-05-15T00:35:46Z
4/07473
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO)