INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06250 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100223
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06250 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI martedi' 23 febbraio 2010, seduta n.288 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: i porti italiani, per legge, devono dotarsi di un piano regolatore portuale (PRP), da concordare e armonizzare con il piano regolatore generale (PRG) della citta'; secondo quanto riporta il settimanale Left del 18 febbraio 2010, a Catania il piano regolatore generale e il piano regolatore portuale sono obsoleti: il piano regolatore generale risale ancora al 1961, subendo numerose varianti, mentre il piano regolatore portuale e' del 1978 e mai entrato in funzione anche perche' bloccato nel 1985 dalla legge n. 431 (cosiddetta legge Galasso per la tutela sui beni paesaggistici e ambientali) in quanto non prevedeva la tutela del torrente Acquicella, che sbocca accanto al porto; in questa situazione nel 2001 e' stata indetta una gara per la creazione di un grande porto turistico, con circa 1100 posti barca, ciascuno dei quali da affittarsi in media a 5.000 euro l'anno, e che avrebbe dovuto sorgere proprio sul torrente Acquicella, contrariamente a quanto previsto dalla legge Galasso; e' stata istituita una conferenza di servizi (comune, provincia, autorita' portuale ed altri) per procedere con la gara, alla quale sono stati sottoposti i piani di cinque societa'; la conferenza di servizi li ha esaminati e bocciati tutti, ma e' rimasta aperta per ben 8 anni, essendolo tutt'ora, di fatto in violazione del regolamento (decreto del Presidente della Repubblica n. 509 del 1997) che disciplina la concessione di beni del demanio marittimo: tale anomalia favorisce, ad avviso degli interroganti, le cinque ditte partecipanti, rimaste le sole in gara per tutti questi anni, ad esclusione di altri possibili concorrenti; l'autorita' portuale proponeva nel 2004 un piano regolatore alla commissione urbanistica del comune, che nel 2007 lo respingeva. Il piano prevedeva l'edificazione sulle banchine portuali di centri commerciali, parcheggi di venti piani e altre amenita' per un totale di un milione e centomila metri cubi di cementificazione; nel 2009 Santo Castiglione, presidente dell'autorita' portuale, ha riproposto un piano simile al precedente, che il consiglio comunale non ha ancora discusso; nel 2007, mentre la gara per il porto turistico e' aperta ormai da sei anni, il tribunale amministrativo regionale di Catania ha nominato un commissario ad acta, responsabile per «il procedimento di concessione di beni del demanio marittimo per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto». Il commissario e' l'ammiraglio Antonio Zanghi', il quale nel 2001 aveva fatto parte della conferenza di servizi per la famosa gara, in qualita' di comandante presso la capitaneria di porto; l'8 maggio 2009 il commissario ha messo un provvedimento dal quale si apprende che: a) nel 2005 diverse societa', che avevano partecipato alla gara del 2001 hanno presentato versioni corrette dei loro progetti; b) in questa occasione veniva nuovamente bocciato il progetto di Acqua Marcia, che presentava ricorso al tribunale amministrativo regionale; c) secondo il commissario, l'Acqua Marcia era stata bocciata per errore, in quanto gli allegati al suo progetto del 2005 erano stati oggetto di una svista; d) il progetto Acqua Marcia viene finalmente considerato come il piu' meritevole; secondo il settimanale citato inoltre, la nuova diga foranea, prolungamento del molo di levante del porto di Catania iniziata nel 2001 e non ancora ultimata, e' stata realizzata senza la procedura di valutazione d'impatto ambientale (V.I.A.). Essa doveva essere utilizzata per l'attracco di navi container e da trasporto, ma la costruzione ha fatto elevare i fondali rendendo il suo scopo iniziale impossibile. In compenso, la nuova diga e' posta di fronte all'area dove dovrebbe sorgere il futuro porto turistico: qualcuno gia' si chiede se la funzione del nuovo molo non sia stata fin dall'inizio quella di proteggere il porto turistico dai marosi. In tal caso, finanziamenti pubblici sarebbero stati utilizzati per favorire opere di privati -: quali siano state le modalita' di assegnazione dei lavori per la creazione del porto turistico di Catania, e in particolare se tale assegnazione sia avvenuta nonostante l'assenza di un piano regolatore e di fatto in violazione della legge n. 431 del 1985 e del regolamento che disciplina la concessione di beni del demanio marittimo (decreto del Presidente della Repubblica n. 509 del 1997); se corrisponda al vero quanto sopra esposto relativamente alla realizzazione della diga foranea sul molo di levante del porto di Catania avvenuta senza procedura di valutazione di impatto ambientale. (4-06250)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06250 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100223
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20100223-20100914
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06250 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100223
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO)
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO)
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO)
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO)
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2014-05-15T00:27:29Z
4/06250
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO)