INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01846 presentata da GIANNI ALFONSO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 22/01/2002

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Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01846 presentata da ALFONSO GIANNI martedì 22 gennaio 2002 nella seduta n. 084 ALFONSO GIANNI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: la Micron Technology Italia Srl nel mese di ottobre 1998 ha rilevato lo stabilimento produttivo d'Avezzano (Aquila) dalla Texas Instruments (ove si producono memorie dinamiche) che lo aveva realizzato alla fine degli anni '80 anche grazie a ingenti finanziamenti a tasso agevolato e parte a fondo perduto erogati dal Governo italiano; quest'azienda (circa 1600 dipendenti) lavora su ciclo continuo, attuando, caso unico in Italia, una turnazione basata su 12 ore per singolo turno: s'inizia alle 8,00 del mattino e termina alla 20,00 (questo per due giorni consecutivi), il ciclo prosegue con due notti che iniziano alle ore 20,00 e finiscono alle 8,00 del giorno successivo; è evidente che un tipo di turnazione del genere abbisognasse di una deroga sindacale, soprattutto per il turno notturno, al fine di rispettare i criteri della direttiva europea del 1993 n. 104, e del decreto legislativo del 5 febbraio 1999. La deroga fu concessa con accordo sindacale il 23 dicembre 1999, dopo continue minacce di chiusura dello stabilimento da parte della dirigenza della Micron; nell'accordo sindacale predetto, l'azienda s'impegnò per iscritto, che ad un anno dalla firma, insieme alle organizzazioni sindacali firmatarie, avrebbe lavorato a una definizione di modelli organizzativi e ad una struttura dell'orario di lavoro su turni di 12 ore mirati a ridurre il numero delle notti consecutive. Trascorso un anno di vigenza contrattuale e quindi giunto il momento della verifica, la Micron, ha disatteso l'accordo, anzi, attraverso il suo General Manager Sergio Galbiati - nelle recenti assemblee aziendali - ha affermato che «non era intenzione dell'azienda, come non lo è oggi, di discutere della riduzione delle notti consecutive; inoltre vista la specificità e la particolarità del lavoro nella camera bianca (camera sterile o clean-room), si concordò verbalmente fra organizzazioni sindacali e la dirigenza Micron - in fase di sottoscrizione d'accordo - che le pause di lavoro sarebbero state 3 della durata di un'ora ciascuna, rispetto alle 2 sempre di un'ora cadauna, beneficiate dai dipendenti con turni di 8 ore; le tre pause di un'ora sono state una consuetudine dall'entrata in vigore dell'accordo (dicembre 1999) fino a novembre 2001; l'azienda unilateralmente, però, da novembre 2001 ha ridotto la durata dei break da 3 a 2 ore e probabilmente non è finita qui; il comportamento della Micron è tale da temere che siano messi in atto discriminazioni verso i dipendenti sindacalizzati. I lavoratori non allineati con il credo aziendale o che i predetti lavoratori siano spinti ad accettare soldi in cambio di dimissioni. O che vengano penalizzati i rappresentanti sindacali che fruiscono di permessi sindacali, le persone chiamate alle operazione di voto, i dipendenti che fruiscono della legge n. 104 del 1992, le donne che fruiscono dei congedi parantali e della legge n. 1204 del 1972, e che chiunque altro, fruisca dei benefici di legge previsti dal sistema legislativo italiano; le organizzazione sindacali e le RSU di stabilimento, il giorno 9 novembre 2001, dopo l'ennesimo diniego della Micron a discutere dell'orario di lavoro e quindi della riduzione delle notti consecutive e a seguito della decisione unilaterale dell'azienda di ridurre la durata delle pause, hanno inviato un documento alla direzione dove tra le altre si legge: «il comportamento dell'azienda porterà alla disdetta dell'accordo sull'orario di lavoro»; tanto è bastato a far sì che i vertici aziendali minacciassero nuovamente la chiusura dello stabilimento scaricando, di fatto, la responsabilità sulle organizzazioni sindacali territoriali fimfiom-uilm-fismic e relativa rsu, e meno ancora è bastato per ricattare tutti i lavoratori con documento esteso erga - omnes a tutti i dipendenti, «che se il sindacato presenterà la piattaforma di secondo livello prevista dal ccnl - la Micron, lascerà l'Italia»; infine nell'incontro sindacale del 9 gennaio 2002, la Micron, senza mezzi termini, ha comunicato al sindacato fim-fiom-uilm-fismic che: «Condizione essenziale per gli investimenti ad Avezzano (circa 100mln di $) è che il sindacato proroghi la delega sui turni di 12 ore in scadenza il 31 dicembre 2003, di almeno altri 10 anni, e che in assenza di accoglimento della richiesta da parte delle organizzazioni sindacali avrebbe proseguito la sua strada unilateralmente»; quali concrete iniziative il ministro intenda assumere per verificare quanto su esposto affinché siano ripristinati i diritti dei lavoratori; se intenda assumere concrete iniziative per verificare quanti dipendenti violano la legge sugli straordinari, superando ampiamente sia il limite massimo stabilito dalla legge che dal ccnl; se intenda inviare ispettori ministeriali pare al riguardo opportuno, anche perché, pare che solleciti giunti dal DPL di L'Aquila a tal riguardo, oltre che sull'orario di lavoro, già nel 1999, siano state insabbiate. (4-01846)
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