INTERPELLANZA 2/00487 presentata da RODEGHIERO FLAVIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19970428

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_00487_13 an entity of type: aic

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che: l'Anilf (Associazione nazionale imprese lavorazioni a fa.$$.Accon) ha stipulato con la Cisal ed i suoi sindacati di categoria un contratto collettivo nazionale di lavoro, pensato, studiato e realizzato appositamente per le aziende esercenti lavorazioni conto terzi (a fa.$$.Accon); il contratto viene applicato in molte realta' territoriali da aziende associate all'Anilf; in una piccola azienda contoterzista veneta, la G & B di Frassinelle Polesine (Rovigo), che occupa 17 lavoratrici, la titolare, Giuseppina Segato, ha applicato, come altre, il Ccnl Anilf-Cisal, comunicandolo alle proprie dipendenti, conservando tuttavia alle stesse il trattamento economico maturato, quindi senza alcun danno per loro: a questo punto la Cgil ha mobilitato 12 delle 17 dipendenti, inducendole ad iniziare uno sciopero ad oltranza, che tuttora dura da un mese, con grave pregiudizio per la produttivita' aziendale e quindi per la stessa salvezza di quei posti di lavoro; la Cgil ha mobilitato contro la G & B, sia a livello locale che a livello nazionale, anche numerose testate giornalistiche, oltre che molte emittenti radiotelevisive (specialmente Tg3 e Rai3), organizzando strumentalmente interventi diffamatori, nel corso di notiziari e di programmi di informazione ed attualita'; se tutto il potenziale organizzativo e politico della Cgil si e' scatenato contro una piccola azienda, non si tratta certo della tutela di 12 lavoratrici, perche' un normale ricorso al giudice competente avrebbe ottenuto il risultato voluto, ma invece di eliminare un contratto di lavoro stipulato da organizzazioni datoriali e sindacali alternative al potere di Cgil-Cisl-Uil, la Cgil ha capito che l'applicazione del contratto Anilf-Cisal nel settore terzista, come gli altri contratti stipulati dalle associazioni aderenti al Cnai ed ai sindacati della Cisal negli altri settori del lavoro autonomo e della piccola imprenditoria, costituisce effettivamente un serio pericolo, soprattutto per le casse di Cgil-Cisl-Uil, prima ancora che per la loro immagine, nonche' per le loro posizioni privilegiate in regime monopolistico; infatti: a) per effetto della modifica referendaria dell'articolo 19 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori), le rappresentanze sindacali aziendali costituite da Cgil-Cisl-Uil si trovano in posizione di illegittimita', se costituite in quelle aziende che applicano nell'unita' produttiva il Ccnl non formato da quelle organizzazioni sindacali, questo comporta la loro uscita da quelle aziende e la perdita del diritto di svolgere attivita' sindacali su quei posti di lavoro; b) l'applicazione in azienda del contratto Anilf-Cisal comporta una drastica riduzione della conflittualita', per effetto della regolarizzazione di tutte le posizioni retributive e contributive dei lavoratori, tendente alla completa emersione del lavoro nero: questo, sradicando la conflittualita' sottrae alla Cgil il non trascurabile gettito derivante dalla pratica vertenziale, che porta nelle sue casse il 10 per cento e piu' delle somme rivendicate dai lavoratori presso le aziende datrici; c) per effetto della modifica referendaria dell'articolo 26 della stessa legge n. 300/70, le aziende non sono piu' obbligate a trattenere sulle buste paga ed a versare ai sindacati le quote sindacali; finora quest'obbligo e' stato tenuto in piedi dai contratti di lavoro che lo contemplano ancora, l'applicazione del contratto Anilf-Cisal, che non prevede, come per legge, tale obbligo per le aziende, fa decadere il diritto per Cgil-Cisl-Uil di percepire la contribuzione per il tramite dell'azienda; d) molte aziende, per l'accantonamento del trattamento di fine rapporto, sono portate a servirsi di fondi appositamente creati nell'ambito di qualche societa' assicuratrice di cui sono soci la Cgil e/o la Cisl e/o la Uil; con l'applicazione di un diverso Ccnl, l'azienda si libera anche dalla soggezione a rapporti assicurativi spesso non desiderati, ma tuttavia "consigliati" allo scopo di mantenere buoni rapporti con le organizzazioni sindacali dei lavoratori; e) la costituzione dei cosiddetti "fondi pensione", alimentati con prelievo di una quota del Tfr e di una contribuzione che sara' facoltativa, ma che sicuramente verra' "consigliata", magari sempre per il tramite delle compagnie di assicurazione, non puo' che creare una serie di legittimi dubbi sull'effettiva democraticita' e trasparenza della gestione e sulla "convenienza" per i lavoratori, in ogni caso, quando i fondi pensione funzioneranno a pieno regime, una mole immensa di denaro affluira' nelle loro casse: si stima un gettito annuo di quasi 400 mila miliardi (il valore piu' o meno di 10 "finanziarie"), alla cui gestione non sara' estranea la Cgil; sara' un business straordinario, capace di orientare le scelte governative, la politica italiana e la stessa "borsa". Il contratto Anilf-Cisal come gli altri contratti similari, poiche' prevede un proprio fondo per l'erogazione della previdenza integrativa e delle prestazioni assistenziali, che non va ad intaccare il Tfr, va a disturbare "il manovratore" sottraendo potere e "clienti" alla Triplice; il Ministro Treu, al convegno dei quadri del Nord-Est tenutosi a Verona il 19 aprile 1997, e' intervenuto in soccorso alla Triplice, proponendo una nuova legislazione di sostegno alla contrattazione e alla rappresentanza sindacale dicendo che intende "presentare al piu' presto un progetto di legge che riveda i meccanismi della rappresentativita' e la contrattazione collettiva", ed ha sostenuto che la stessa bicamerale e' occasione per mettere in discussione l'articolo 39 della Costituzione in quanto, pur non essendo questo articolo direttamente interessato ai lavori della bicamerale, e' possibile intervenire su di esso con l'articolo 99 relativo al Cnel -: se l'intenzione del Governo sia quella di ripristinare le basi del monopolio sindacale, introducendo alcuni meccanismi, magari surrettiziamente in alcuni provvedimenti rientranti nella decretazione delegata, che potrebbero portare ad una vera e propria dittatura sindacale, la quale eliminati gli strumenti del pluralismo che danno consistenza al dissenso ed alla alternativa democratica, sarebbe fortemente condizionatrice delle future scelte politiche, governative e legislative, non solo in materia di lavoro. (2-00487)
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INTERPELLANZA 2/00487 presentata da RODEGHIERO FLAVIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19970428 
INTERPELLANZA 
PERETTI ETTORE (CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO) 
BAMPO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
FONGARO CARLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
CALZAVARA FABIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
FABRIS MAURO (CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO) 
CHINCARINI UMBERTO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
COVRE GIUSEPPE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
STEFANI STEFANO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
LEMBO ALBERTO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
APOLLONI DANIELE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
BAGLIANI LUCA ALBERTO PAOLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
DUSSIN LUCIANO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
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RODEGHIERO FLAVIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 

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