INTERPELLANZA 2/00468 presentata da BRUNETTA RENATO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 24/03/2014

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Atto Camera Interpellanza 2-00468 presentato da BRUNETTA Renato testo di Lunedì 24 marzo 2014, seduta n. 196 Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa , per sapere – premesso che: lo scorso 26 giugno 2013 la Camera dei deputati ha approvato una mozione che impegnava il Governo «relativamente al programma F35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell'articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n.244»; stesso impegno era presente in un'identica mozione presentata e approvata dal Senato della Repubblica in data 16 luglio 2013; il 3 luglio 2013 si riuniva il Consiglio Supremo di Difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (alla presenza del Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta), che, attraverso un comunicato specificava che il Parlamento non può avere un diritto di veto su «decisioni operative» sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate che spettano al Governo; nel comunicato si leggeva testualmente: «Per quanto attiene alle necessità conoscitive e di eventuale sindacato delle Commissioni Difesa sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate – si sottolinea –, fermo restando che, nel quadro di un rapporto fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli, tale facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell'Esecutivo»; il Governo Letta aveva così messo a tacere le divisioni sul tema espresse all'interno del Partito democratico, e non aveva effettuato alcuna revisione del programma di acquisto dei caccia F35; il tema della revisione del suddetto programma è tornato al centro del dibattito politico con l'avvento del Governo Renzi; la scorsa settimana, nel corso dell'audizione presso le Commissioni Difesa di Camera e Senato, il Ministro della difesa Pinotti ha infatti dichiarato che, per quel che riguarda «l'ammodernamento delle nostre forze armate», il Governo «non esiterà a rivedere, ridurre o ripensare anche grandi progetti avviati o ipotizzati, qualora mutati scenari internazionali o economici lo indicheranno come opportuno»; per quanto riguarda più nello specifico il programma di acquisto degli F35, il Ministro Pinotti ha rilasciato dichiarazioni più prudenti nel corso dei giorni successivi, specificando che «i media hanno anche esteso mie considerazioni con valutazioni che io non ho fatto. Per i programmi d'arma ho parlato di tre ”R”, ripensare, rivedere, ridurre, ma è sbagliato parlare nello specifico di un programma. Il fatto che abbia parlato di riduzione significa che si comincia a ragionare e io lo voglio fare con il Parlamento»; il Presidente del Consiglio Renzi sembra più che favorevole al taglio della commessa internazionale per i nuovi caccia intercettori F-35; il Consiglio Supremo di Difesa convocato al Quirinale nella mattinata del 19 marzo 2014, prudentemente non ne ha parlato scegliendo di non entrare nel merito di questa specifica decisione strategico-industriale, affidando la materia nel suo complesso all'elaborazione di un «Libro Bianco» che – spiega un comunicato del Quirinale – avrà lo scopo di «ridefinire il quadro strategico di riferimento per lo strumento militare, gli obiettivi di efficacia e di efficienza». Il tutto entro l'anno e con il coinvolgimento del Parlamento attraverso le commissioni competenti; «Il nuovo contesto strategico e le pressanti esigenze di contenimento della spesa pubblica – si legge nel comunicato del Quirinale al termine del Consiglio – impongono di ripensare e riorganizzare profondamente, sulla base di principi fortemente innovativi, la struttura e le capacità dello strumento militare nazionale, che ancora risentono di schemi concettuali riconducibili al periodo della Guerra Fredda»; è notizia del giorno successivo alla riunione del Consiglio, il 20 marzo, che il Governo ha sospeso i pagamenti per l'F35; con una nuova tranche di pagamenti in scadenza, «di fronte alle preoccupazioni – ha dichiarato il Ministro della difesa – si può vedere se sia il caso di ridimensionare». Il tutto – si legge su «La Stampa» – in attesa dei risultati dell'indagine conoscitiva del Parlamento; sembra che il Ministro Pinotti non abbia fatto in tempo a chiarire che intende «tagliare» soltanto all'esito di un serio lavoro di ripensamento, che le decisioni già incombono; tra l'altro il 19 marzo, mentre si riuniva il Consiglio Supremo di Difesa, il capogruppo del Partito democratico in Commissione difesa della Camera, Gianpiero Scanu, sostenitore del taglio drastico alle spese militari, ha inoltrato la relazione della delegazione del PD in Commissione difesa a tutti i deputati; nella relazione si scrive che è possibile tagliare 45 cacciabombardieri su 90 preventivati, che si può vendere una portaerei delle due in linea, che si può rinviare il programma di ammodernamento dell'Esercito Forza-Nec che costerebbe 20 miliardi di euro (spalmati in 25 anni); precisati i fatti, il dato evidente è che c’è stato sicuramente un ripensamento, che tra l'altro mette in luce tutte le contraddizioni interne al Partito democratico–: se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro della difesa intendano chiarire l'azione programmatica di Governo per quanto riguarda la razionalizzazione e i tagli della spesa annunciati al comparto difesa, e, nello specifico, come si intenda procedere con il programma F-35, in relazione a quanto fatto dal precedente Governo Letta, e alle decisioni assunte all'interno del Consiglio Supremo di Difesa. (2-00468) « Brunetta ».
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