INTERPELLANZA 2/00062 presentata da BOATO (PR) in data 19790918

I SOTTOSCRITTI CHIEDONO DI INTERPELLARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ED IL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, PREMESSO CHE SECONDO NOTIZIE UFFICIOSE LA "COMMISSIONE DEI 12" CHE PREPARA LE NORME DI ATTUAZIONE DELLO STATUTO SPECIALE PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 107 DELLA LEGGE COSTITUZIONALE CONTENUTA NEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 AGOSTO 1972, N. 670, AVREBBE RAGGIUNTO UNA SOSTANZIALE UNANIMITA' INTORNO ALLA COSIDDETTA "BOZZA KESSLER" IN ORDINE AD UN TRASFERIMENTO DI POTERI - IN VIA DELEGATA - ALLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO IN MATERIA SCOLASTICA; TALE AUMENTO DI POTERI - INDICATO NEL DIBATTITO POLITICO E SINDACALE COME "PROVINCIALIZZAZIONE DELLA SCUOLA" - VIENE MOTIVATO DAI SUOI PROPONENTI SIA COME IMPORTANTE CONTRIBUTO AL MIGLIORE FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA TRENTINA ED ALTOATESINA, SIA COME ATTO TENDENTE AD AVVICINARE MAGGIORMENTE LA SCUOLA STATALE DELLE DUE PROVINCE ALLE SPECIFICHE ESIGENZE E PARTICOLARITA' LOCALI; TUTTAVIA, TALE "BOZZA KESSLER" HA INCONTRATO - QUANDO SE NE E' CONOSCIUTO IL TENORE E IL TESTO - LA DECISA OPPOSIZIONE DI GRAN PARTE DEGLI STESSI INSEGNANTI INTERESSATI, NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO SIA DEL TRENTINO CHE DEL SUDTIROLO, CON LA PARTECIPAZIONE ALLE CONSEGUENTI AZIONI DI LOTTA DI INSEGNANTI APPARTENENTI A TUTTI I GRUPPI LINGUISTICI E CON IL SOSTANZIALE SOSTEGNO DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI ALLA OPPOSIZIONE MANIFESTATA DAGLI INSEGNANTI; SOLO GLI SCIOPERI E LE PROTESTE DEGLI INSEGNANTI SONO VALSI AD INDURRE, NELLO SCORSO MESE DI GIUGNO, LA "COMMISSIONE DEI 12" A NON VARARE SUBITO - PER QUANTO LE CONCERNEVA - LO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO SULLA COSIDDETTA "PROVINCIALIZZAZIONE DELLA SCUOLA"; L'AZIONE DI LOTTA MESSA IN ATTO DAGLI INSEGNANTI CONTRO LA COSIDDETTA "BOZZA KESSLER" NON HA CERTAMENTE SIGNIFICATO CONTRARIETA' AGLI OBIETTIVI PROCLAMATI CHE SI VOLEVANO RAGGIUNGERE ATTRAVERSO LE NUOVE "NORME DI ATTUAZIONE" (MIGLIORARE IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA E RENDERLA PIU' ADEGUATA ALLA REALTA' LOCALE), MA ESPRESSO GIUSTIFICATI TIMORI CHE LE VENTILATE NORME IN REALTA' PERSEGUISSERO TUTT'ALTRI FINI; INTERPELLANO IL GOVERNO SULLE SEGUENTI QUESTIONI RELATIVE ALLA SUA CONDOTTA IN QUESTA VICENDA: 1) QUALI CONSIDERAZIONI ED ESIGENZE INDUCONO IL GOVERNO A RITENERE NECESSARIO ED OPPORTUNO UN AUMENTO DI POTERI ALLE PROVINCE DI TRENTO E BOLZANO IN MATERIA SCOLASTICA? PER QUALI MOTIVI, IN PARTICOLARE, IL GOVERNO RITIENE DI VOLER DELEGARE NUOVI POTERI AMMINISTRATIVI E DISCIPLINARI SUGLI INSEGNANTI ALLE DUE PROVINCE AUTONOME? 2) PER QUALI RAGIONI SI ASSIMILANO, NELLO SCHEMA DI DECRETO PREDISPOSTO, LE ESIGENZE CULTURALI E SCOLASTICHE DELLA PROVINCIA DI TRENTO A QUELLE DELLA PROVINCIA DI BOLZANO? IN PARTICOLARE, PERCHE' LA SCUOLA TRENTINA - CHE, A DIFFERENZA DI QUELLA SUDTIROLESE, NON CONOSCE ALCUNA ARTICOLAZIONE RELATIVA ALLE MINORANZE NAZIONALI PRESENTI SU QUEL TERRITORIO - DOVREBBE ESSERE CARATTERIZZATA, DAL PUNTO DI VISTA DEI CONTENUTI, DEI PROGRAMMI, DEL RECLUTAMENTO, ECC., IN MANIERA DIVERSA DALLA SCUOLA DELLE ALTRE REGIONI A STATUTO SPECIALE O ANCHE A STATUTO ORDINARIO? 3) SONO FORSE LE BENEMERENZE DELLE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI DI TRENTO E BOLZANO - E DELLE RISPETTIVE FORZE POLITICHE MAGGIORITARIE, DC E SVP - IN TEMA DI GESTIONE REPRESSIVA E SPESSO REAZIONARIA DELLA SCUOLA AD AVERE CONVINTO IL GOVERNO DELLA NECESSITA' CHE QUESTE DUE PROVINCE ABBIANO BISOGNO DI ALTRI POTERI DA UTILIZZARE NELLA MEDESIMA DIREZIONE? A TITOLO DI ESEMPIO, SI RICORDANO ALCUNI "MONUMENTI" DI TALE GESTIONE: REPRESSIONE DEGLI SCAMBI TRA SCUOLE CON LINGUA D'INSEGNAMENTO ITALIANA E TEDESCA; PESANTE CONDIZIONAMENTO IDEOLOGICO E POLITICO SULLA SCELTA DEI LIBRI DI TESTO (GRAZIE AD APPOSITA LEGGE PROVINCIALE); ASSETTO PIU' ARRETRATO DEGLI ORGANI COLLEGIALI (IN MANIERA ANCORA PIU' CORPORATIVA E MENO DEMOCRATICO-ELETTIVA CHE NON SUL PIANO NAZIONALE) E DEI DIRITTI DEMOCRATICI NELLA SCUOLA; ACCURATO CONTROLLO POLITICO SUGLI INSEGNANTI, IN PARTICOLARE DI MADRELINGUA TEDESCA; MAGGIORE PRESENZA ISTITUZIONALE DEL CLERO E DELL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE NELLA SCUOLA; GESTIONE PIU' ARRETRATA DELLE SCUOLE MATERNE; 4) INTENDE FORSE IL GOVERNO VARARE UNA SPECIE DI "LABORATORIO PROTETTO" PER LA SPERIMENTAZIONE DI UNA RAZIONALIZZAZIONE REPRESSIVA E RESTAURATRICE DELLA SCUOLA NELLE PROVINCE DI TRENTO E BOLZANO, IN PARTICOLARE PER QUANTO CONCERNE IL CARICO DI LAVORO DEGLI INSEGNANTI, LA LORO SUDDITANZA POLITICA E DISCIPLINARE AL POTERE PERIFERICO, LA SELEZIONE ED IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE, L'ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL LAVORO STRAORDINARIO, ECC., PERSEGUENDO IN TAL MODO L'OBIETTIVO DI COLLOCARE GLI INSEGNANTI DELLE DUE PROVINCE AUTONOME PRATICAMENTE ALL'INTERNO DI DUE "ZONE FRANCHE" DAL PUNTO DI VISTA SINDACALE E CONTRATTUALE, DOVE LA FORZA DELLA CATEGORIA NON POSSA PIU' PESARE? 5) QUALE ADEGUAMENTO ALLA REALTA' LOCALE SI VUOLE PERSEGUIRE - CON LE NUOVE NORME DI ATTUAZIONE - PER LA SCUOLA SUDTIROLESE, FINO A QUANDO NON SI AFFRONTERA' LO INTERO COMPLESSO DELL'ARTICOLO 19 DELLO STATUTO SPECIALE, IL QUALE PREVEDE UN SISTEMA SCOLASTICO CHE COSTITUISCE UN AUTENTICO "MOSTRO GIURIDICO", ISTITUENDO UNA "SCUOLA DI PRIMA CLASSE" (QUELLA ITALIANA), CHE IN COMPENSO NON TIENE PRATICAMENTE CONTO DELLA SPECIFICA REALTA' LOCALE (BASTI PENSARE ALLE PESSIME CONDIZIONI DELL'INSEGNAMENTO DEL TEDESCO), E DUE SCUOLE "IN LIBERTA' VIGILATA" (QUELLA DI LINGUA TEDESCA E QUELLA DELLE LOCALITA' LADINE), MODELLATE NON SECONDO LE ESIGENZE DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA E CULTURALE, E DELLO SVILUPPO DELLE MINORANZE, MA IN FUNZIONE DEL SEMPLICE CONTROLLO DELLA SVP (CON SUPERVISIONE STATALE DELLA SCUOLA)? SULLA BASE DELLE PRECEDENTI CONSIDERAZIONI E DEI CONSEGUENTI GRAVI INTERROGATIVI, GLI INTERPELLANTI CHIEDONO INFINE DI SAPERE: SE NON SI INTENDA SOPRASSEDERE ALLO STATO ATTUALE - CONSIDERATO ANCHE CHE SUSSISTONO GRAVI DUBBI SULLA LEGITTIMITA' DELLA ATTUALE COMPOSIZIONE DELLA "COMMISSIONE DEI 12" (IL CHE E' STATO FATTO CONTESTUALMENTE OGGETTO DI UNA SPECIFICA INTERROGAZIONE DA PARTE DEGLI STESSI INTERPELLANTI) AL VARO DI QUESTE NUOVE "NORME DI ATTUAZIONE", LE QUALI IN REALTA' SEMBRANO COMPORTARE NON UNA MAGGIORE E PIU' DEMOCRATICA AUTONOMIA CULTURALE, QUANTO UN AUMENTO DI POTERI DEI "PROCONSOLI" LOCALI DEL POTERE CENTRALE, CHE INDEBITAMENTE STRUMENTALIZZANO LE ESIGENZE PARTICOLARI DELLA SCUOLA E DEI GRUPPI LINGUISTICI ESISTENTI NELL'ALTO ADIGE-SUDTIROL PER CONTRABBANDARE NEL TRENTINO UNA SEDICENTE "SCUOLA PIU' TRENTINA" - IN REALTA' AUTARCHICA - O ADDIRITTURA UNA SORTA DI "BANTUSTAN SCOLASTICO", E CHE - CALANDO ANCORA UNA VOLTA DALL'ALTO E DAL CHIUSO DELLA "COMMISSIONE DEI 12" IMPORTANTI NORME PER L'AUTONOMIA TRENTINA E ALTOATESINA RISCHIANO DI PROVOCARE GRAVI ARRETRAMENTI AL POSTO DELLE PROMESSE RIFORME; SE NON SI INTENDA, INVECE, PER QUANTO DI COMPETENZA, PROMUOVERE E FAVORIRE AMPIE CONSULTAZIONI DI BASE PER AFFRONTARE NEL LORO COMPLESSO - E SOLO DOPO DI CIO' TRASFONDERE IN NUOVE NORME - I PROBLEMI DELL'AUTONOMIA SCOLASTICA, CON RIGUARDO SPECIFICO ALLE DISTINTE E DIVERSE CONDIZIONI DELLE PROVINCE DI TRENTO E DI BOLZANO.