RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00042 presentata da VIGNALI RAFFAELLO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090505

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Atto Camera Risoluzione in Commissione 8-00042 presentata da RAFFAELLO VIGNALI martedi' 5 maggio 2009 pubblicata nel bollettino n.172 La X Commissione, premesso che: la comunicazione adottata dalla Commissione europea il 25 giugno scorso, «Una corsia preferenziale per la piccola impresa», meglio nota come Small Business Act, riveste la massima importanza per le politiche di sostegno alle piccole e medie imprese le quali, oltre a rappresentare la parte prevalente delle imprese attive in Europa, garantiscono l'occupazione a 65 milioni di persone e producono oltre la meta' del PIL dell'Unione europea; la comunicazione riveste particolare interesse per il nostro Paese, considerato che il fenomeno delle piccole e medie imprese e' particolarmente diffuso in Italia, costituendo la vera ossatura del tessuto produttivo nazionale; la comunicazione merita apprezzamento anche per la sua tempestivita', considerato che l'attuale congiuntura, contrassegnata dal peggioramento della crisi economica e finanziaria, puo' comportare difficolta' particolarmente gravi per le imprese di piu' limitata dimensione, maggiormente esposte al rischio di una contrazione del credito e degli ordinativi per la riduzione della domanda; le piccole e medie imprese italiane hanno dimostrato una grande capacita' di adattamento all'evoluzione dei mercati internazionali, attraverso la flessibilita' che le contraddistingue, la ricerca di moduli organizzativi originali, a partire dalla costituzione di distretti, e la capacita' di farsi promotrici di tecniche e processi innovativi. Piu' significativi progressi potrebbero essere conseguiti in presenza di politiche attive di sostegno alla ricerca e all'innovazione e di penetrazione nei mercati stranieri, riconoscendo a tal fine anche il valore delle politiche locali di sviluppo; lo Small Business Act si propone di ricondurre ad una logica coerente ed organica i vari interventi a favore delle PMI; la comunicazione risponde, inoltre, al criterio della sussidiarieta' che implica il ricorso all'intervento delle istituzioni europee soltanto quando il livello nazionale non risulta adeguato o sufficiente allo scopo. Sulla base di questo criterio, vengono, infatti, distinti i compiti spettanti agli Stati membri da quelli che invece investono direttamente la competenza dell'Unione europea; le indicazioni contenute nella comunicazione, per quanto concerne i compiti che vengono affidati alla competenza degli Stati membri, offrono al nostro legislatore l'occasione per aggiornare, ove necessario, la disciplina vigente, particolarmente frastagliata e spesso anche contraddittoria, in particolare per i dieci principi fondamentali intorno ai quali vengono organizzate le iniziative da adottare, che possono essere cosi' sintetizzati: I) dar vita ad un contesto in cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale; II) far si' che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l'insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilita'; III) formulare regole conformi al principio «Pensare anzitutto in piccolo»; IV) rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI; V) adeguare l'intervento politico pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilita' degli aiuti di Stato per le PMI; VI) agevolare l'accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualita' dei pagamenti nelle transazioni commerciali; VII) aiutare le PMI a beneficiare delle opportunita' offerte dal Mercato unico; VIII) promuovere l'aggiornamento delle competenze nelle PMI e ogni forma di innovazione; IX) permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunita'; X) incoraggiare e sostenere le PMI perche' beneficino della crescita dei mercati; infine, in data 10 marzo 2009 il Parlamento europeo ha approvato una ulteriore risoluzione sullo «Small Business Act» per l'Europa in cui, nel rammaricarsi della natura non giuridicamente vincolante tale atto, afferma di nuovo esplicitamente la necessita' di applicare i dieci principi guida a livello europeo, nazionale e regionale e si esorta il Consiglio e la Commissione europea a garantire la loro corretta applicazione, impegna il Governo: a contribuire fattivamente, a livello europeo, alla traduzione in puntuali proposte, anche legislative, delle indicazioni contenute nella comunicazione; ad assumere, sul piano interno, tutte le iniziative necessarie per conseguire concretamente gli obiettivi demandati dalla comunicazione stessa alla responsabilita' degli Stati membri, con particolare riguardo a: a) l'esigenza di migliorare il raccordo tra sistema dell'istruzione e sistema delle imprese, anche attraverso l'aggiornamento dei programmi di studio, con particolare riferimento alla creazione d'impresa e all'insegnamento del diritto e dell'economia nella scuola secondaria, e la collaborazione tra universita' e imprese per la valorizzazione in termini di innovazione del patrimonio di conoscenza e dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica presenti nelle universita' italiane; b) il proseguimento deciso del percorso della semplificazione amministrativa (impresa in un giorno), in applicazione del principio di sussidiarieta' orizzontale, nel rapporto tra imprese e pubblica amministrazione, con particolare riferimento all'avvio di nuove imprese giovanili e femminili ed all'esonero delle piccole imprese da adempimenti contabili eccessivi, secondo quanto previsto dalla proposta di modifica della quarta direttiva sulle societa' (78/660/CEE) da parte della Commissione europea; c) le misure atte a garantire la continuita' del credito alle PMI, anche attraverso il supporto ai confidi, e il saldo dei pagamenti e dei rimborsi da parte della pubblica amministrazione e dello Stato entro trenta giorni, anche attraverso l'introduzione di nuove tecnologie per mettere in rete imprese, banche e pubblica amministrazione, prevedendo comunque la possibilita' che vengano certificati i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione quale garanzia da fornire agli istituti di credito per l'ottenimento di anticipazioni; d) la revisione della normativa in materia di fallimento e delle procedure concorsuali per le PMI, al fine di garantire la riduzione ad un anno della durata temporale dei procedimenti affinche' imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l'insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilita'; e) l'introduzione, ove possibile, di quote riservate alle PMI negli appalti pubblici per la fornitura di beni e servizi, nonche' la facilitazione della disponibilita', da parte delle piccole e medie imprese, di informazioni per quanto concerne gli appalti da parte di amministrazioni pubbliche, attraverso tutti gli strumenti utili ad aumentare la trasparenza, ivi compresa l'istituzione di appositi portali elettronici; f) l'introduzione di forme fortemente semplificate ed automatiche per l'accesso delle PMI ai sistemi di incentivi pubblici, soprattutto attraverso la leva fiscale; g) l'adozione dei decreti previsti dal programma Industria 2015 al fine di definire le forme di coordinamento stabile di natura contrattuale tra imprese idonee a costituire una rete in forma di gruppo paritetico o gerarchico; h) la progressiva eliminazione dell'IRAP e dell'indeducibilita' degli interessi passivi dal reddito operativo lordo; i) l'introduzione di un sistema fiscale premiante per le reti di impresa e per le imprese che investono gli utili nel rafforzamento del capitale societario, del capitale tecnologico e del capitale umano, nell'internazionalizzazione, nella ricerca e innovazione nonche' nella ideazione di progetti per la realizzazione di nuovi prodotti con un significativo miglioramento della protezione dell'ambiente; l) l'esigenza di incoraggiare e sostenere le PMI, anche con opportuni meccanismi premianti, ai fini dell'adeguamento e del rispetto degli obiettivi posti dall'Unione europea in tema di clima e di energia; m) l'introduzione di misure atte a garantire, attraverso l'introduzione di un criterio automatico, il recupero di crediti liquidi, certi ed esigibili vantati nei confronti della pubblica amministrazione o di altro ente pubblico mediante compensazione di importi dovuti, a qualunque titolo, alla pubblica amministrazione stessa o ad altri enti pubblici; n) a prendere gli opportuni impegni, in sede internazionale, per la revisione della normativa in materia doganale al fine di garantire maggiore trasparenza e rendere piu' stringenti le disposizioni in materia di acquisizione del marchio di origine del prodotto; o) l'adozione di tutte le misure operative atte a garantire effettivamente l'applicazione delle norme sul pagamento dei fornitori; p) a valutare la possibilita' di istituire, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ovvero presso il Ministero dello sviluppo economico, un'Agenzia per le micro e piccole imprese con il compito i elaborare proposte finalizzate a favorire lo sviluppo delle imprese con meno di 50 dipendenti e di predisporre un rapporto annuale sulla micro e piccola impresa da trasmettere al Parlamento. (8-00042) «Vignali».
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