RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01286 presentata da FEDRIGA MASSIMILIANO (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI) in data 13/06/2017

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Atto Camera Risoluzione in commissione 7-01286 presentato da FEDRIGA Massimiliano testo di Martedì 13 giugno 2017, seduta n. 812 La XIII Commissione, premesso che: nella campagna 2015/2016 in Europa sono state importate 1.335.702 tonnellate di riso lavorato (con un aumento del 65 per cento rispetto alla campagna 2008/2009 e del 14 per cento rispetto a quella 2014/2015) delle quali 369.678 tonnellate dai Paesi meno avanzati (Pma) (con un aumento del 7 per cento rispetto alle 345.969 tonnellate della campagna 2014/2015), di cui il 20 per cento proveniente unicamente dalla Cambogia, primo fornitore di riso dell'Unione europea; l'Italia, primo produttore di riso in Europa, ha un territorio di 234.300 ettari, con 140 varietà di riso e circa 1.500.000 tonnellate di prodotto. La Lombardia ed il Piemonte rappresentano, rispettivamente, il 50 e 43 per cento della superficie coltivata a riso in Italia. Nella filiera operano 4.265 aziende risicole, con una estensione media di 55 ettari, e gli addetti al settore sono circa 5.000. Le industrie risiere sono circa 100, delle quali 6 detengono complessivamente più del 50 per cento del mercato, il tutto per un volume di affari di circa 1 miliardo di euro; le importazioni dai Pma nel 2026 arriveranno a coprire il 50 per cento dell’ import dell'Unione europea totale. La concorrenza del riso asiatico è particolarmente concentrata sulla varietà Indica e le importazioni crescenti (in particolare da Cambogia, India, Pakistan, Vietnam e Tailandia) stanno provocando lo spostamento delle semine verso la varietà Japonica, con gravi squilibri di mercato per entrambe le tipologie di prodotto; il sistema di preferenze tariffarie generalizzate (Spg), istituito nel 1971 per aiutare la crescita dei Paesi in via di sviluppo, è lo strumento con il quale l'Unione europea accorda ad alcuni Paesi un accesso preferenziale al mercato interno, mediante la concessione di una tariffa preferenziale dei dazi, o perfino a dazio zero, all'importazione. L'Spg comprende un regime EBA ( everything but arms ) che concede l'accesso in esenzione da dazi e contingenti per tutti i prodotti importati, ad eccezione di armi e munizioni, dai Paesi meno sviluppati. Sono 49 i Paesi meno sviluppati che beneficiano del regime Eba per un periodo illimitato; l'Spg prevede meccanismi di sorveglianza e salvaguardia che permettono di ripristinare i normali dazi, qualora si verifichino determinate condizioni. Infatti, l'articolo 22 del regolamento (UE) n. 978/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 relativo all'applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate e che abroga il regolamento (CE) n.732/2008 del Consiglio, prevede che «Qualora un prodotto originario di un paese beneficiario di uno dei regimi preferenziali di cui all'articolo 1, paragrafo 2, sia importato in volumi e/o a prezzi tali da causare o rischiare di causare gravi difficoltà ai produttori dell'Unione di prodotti simili o direttamente concorrenti, i normali dazi della tariffa doganale comune possono essere ripristinati per detto prodotto». Inoltre, il regolamento prevede che in presenza di elementi che provano questo rischio, la Commissione europea avvia un'inchiesta e se è necessario può decidere di ristabilire i normali dazi delle tariffa doganale comune; nel 2014, il nostro Paese aveva avviato la procedura per la richiesta dell'attivazione della cosiddetta «clausola di salvaguardia», di cui all'articolo 22 del suddetto regolamento (UE) n.978/2012, ma purtroppo questa richiesta è stata respinta senza tenere in considerazione gli enormi danni per il settore risicolo italiano; l’ import di riso lavorato dai Paesi meno avanzati determina effetti negativi, che si concretizzano in una marcata riduzione delle superfici investite a riso; gli agricoltori, infatti, condizionati dai bassi prezzi di mercato a causa delle importazioni da Paesi terzi in esenzione di prelievo, hanno scelto di seminare in prevalenza varietà Japonica, riducendo quella Indica; i produttori italiani registrano una forte caduta dei margini reddituali della coltivazione, con un mai tanto forte approssimarsi del limite di abbandono della coltivazione di riso; il riso importato da questi Paesi, oltre ad essere esente da dazi, non è neppure soggetto a tutta una serie di regole fondamentali per la commercializzazione in Italia; il sistema rapido di allerta per gli alimenti e i mangimi europei (Rasff), istituito in ambito europeo per la notifica in tempo reale dei rischi diretti o indiretti per a salute dei consumatori connessi all'uso di alimenti o mangimi, nel 2016 in Europa ha segnalato ben 12 allerte sanitarie da contaminazione per riso e prodotti a base di riso, provenienti da Paesi extra comunitari; nelle partite fuorilegge sono state riscontrate più presenze irregolari e pericolose per la salute dei consumatori: antiparassitari, aflatossine cancerogene o altre tossine oltre i limiti, infestazioni da insetti, livelli fuori norma di metalli pesanti e presenza di Ogm proibiti in Italia e in Europa; quello che preoccupa e penalizza gli operatori della filiera risicola è anche la mancanza di trasparenza in etichetta sull'origine del riso, che, pur se non essenziale all'economia generale del settore, partecipa a rendere il quadro complessivo gravissimo; il regolamento (UE) n.1169/2011, entrato in vigore a partire dal 13 dicembre 2014, relativo alle informazioni sugli alimenti ai consumatori, richiama esplicitamente quali debbono essere i principi guida e la tipologia di informazioni che gli operatori devono adottare relativamente agli alimenti commercializzati; l'inserimento dell'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine del riso – le norme attuali prevedono solo l'obbligo di indicazione del Paese di confezionamento – è una forma di tutela fondamentale per i consumatori, che devono poter conoscere l'origine della materia prima, così da poter identificare il riso « Made in Italy » e fare una scelta consapevole durante l'acquisto, ma è anche una tutela per i risicoltori italiani; il 13 aprile 2017 si è riunito il tavolo di filiera del riso dove sono stati analizzati: l'andamento del mercato del settore del riso e la crisi dei prezzi. Il Ministro Martina, in quella sede, ha annunciato una serie di misure volte a tutelare il reddito dei produttori agricoli del riso e la valorizzazione delle produzioni italiane, in particolare, prevedendo, tra l'altro, l'inserimento in etichetta dell'origine del riso e la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia; sembra che il Governo abbia inviato per l'esame alla Commissione europea i decreti dei Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dello sviluppo economico per l'introduzione in Italia dell'obbligo di indicazione della materia prima per riso e grano per la pasta, che dovrebbe avere le stesse caratteristiche di quanto stabilito nel decreto interministeriale sui prodotti lattiero-caseari entrato in vigore il 19 aprile 2017, impegna il Governo: 1)ad assumere iniziative affinché la Commissione europea consenta l'attivazione della «clausola di salvaguardia», prevista dall'articolo 22 del regolamento (UE) n.978/2012, per il ripristino dei dazi doganali verso i Paesi meno avanzati; 2)ad attivarsi in sede europea, allo scopo di fissare regole reciproche di importazione tra gli Stati membri dell'Unione europea e i Paesi terzi in ambito fitosanitario e commerciale, al fine di favorire un mercato trasparente e controllato anche alla luce delle diverse allerte sanitarie da contaminazione per riso e prodotti a base di riso riscontrate nel 2016; 3)a fornire ai competenti organi parlamentari ogni utile elemento circa il contenuto del decreto interministeriale per l'introduzione in Italia dell'obbligo di indicazione della materia prima per il riso nonché ad assumere iniziative affinché la Commissione europea dia anche per questo decreto il «via libera» come è avvenuto per quello sul latte e i prodotti lattiero-caseari, al fine di tutelare la salute dei consumatori e preservare e valorizzare il riso « made in Italy ». (7-01286) « Fedriga , Simonetti , Guidesi ».
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SIMONETTI ROBERTO (LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI) 
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