RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00372 presentata da DI STANISLAO AUGUSTO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100714

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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00372 presentata da AUGUSTO DI STANISLAO mercoledi' 14 luglio 2010, seduta n.352 La IV Commissione, premesso che, a maggio 2008 107 Nazioni hanno firmato a Dublino la convenzione internazionale per la messa al bando delle bombe a grappolo, i micidiali ordigni che contengono al loro interno centinaia di bombe piu' piccole che si sparpagliano sul territorio creando molti piu' danni a cose e persone; il trattato, e' stato ufficialmente firmato a Oslo a dicembre dello stesso anno e impegna i firmatari a non usare in alcuna circostanza le cosiddette cluster bombs, ne' a produrre, acquistare, conservare o trasferire a chiunque, direttamente o indirettamente, questo tipo di armi; l'accordo impegna altresi' i Paesi firmatari all'assistenza delle vittime e alla bonifica delle aree interessate e a prevedere anche la distruzione degli arsenali nel giro di otto anni, ma lascerebbe la possibilita' di impiego di bombe a grappolo piu' piccole di nuova generazione in grado di colpire gli obiettivi con maggiore precisione e provviste di un sistema di autodistruzione; i Paesi aderenti al trattato possono continuare a cooperare nel settore della difesa con i Paesi non firmatari; con le due ratifiche del trattato da parte di Burkina Faso e Moldavia la Convenzione ONU (Convention on cluster munitions - CCM) ha raggiunto il quorum di 30 Stati ratificanti necessario per la sua entrata in vigore che avverra' il prossimo 1 o agosto 2010; il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha definito questo traguardo come «un passo fondamentale nell'agenda del disarmo mondiale» e che «la ratifica dimostra la repulsione nei confronti di queste armi, inaffidabili e inaccurate»; sebbene l'Italia abbia firmato il trattato a Oslo nel dicembre 2008 non e' tra i primi 30 Paesi che lo hanno ratificato. Attualmente risultano 37 i paesi ratificanti; inoltre da un documento di Human right watch, l'Italia risulta tra i Paesi che hanno prodotto munizioni cluster e possono averne stoccate un ampia quantita'; non vi e' alcun dato sulla quantita' e la tipologia di munizioni cluster in nostro possesso; nel 2006 un rapporto dell'associazione Handicap international evidenzia che sarebbero circa 100 milioni le bombe a grappolo rimaste inesplose nel mondo delle oltre 440 milioni dal 1965. Da allora oltre 100 mila persone sono, nella quasi totalita' civili, sono state uccise o mutilate dagli ordigni a grappolo e piu' di un quarto sono bambini che scambiano le bombe per giocattoli o lattine; oltre ai soliti ritardi burocratici sul rallentamento risulta pesare una richiesta fatta gia' nel 2007 dal Ministero della difesa che chiedeva 160 milioni di euro per l'acquisizione di munizionamenti alternativi; nello specifico, oltre all'esiguo e sopportabile impegno di spesa per la distruzione dello stock stimato in circa 8 milioni di euro da distribuire su un massimo di 8 anni, ne chiedeva 160 milioni per «l'acquisto di nuove armi per la realizzazione dei programmi di acquisizione di munizionamento alternativa di nuova generazione e per il mantenimento da parte delle Forze Armate delle capacita' operative attualmente garantite dalle sub-munizioni cluster delle munizioni a grappolo»; dal 7 al 9 giugno 2010 si e' tenuta a Santiago del Cile la Conferenza internazionale dedicata alla Convenzione sulle munizioni a grappolo a cui hanno partecipato piu' di 98 Paesi e 120 organizzazioni della societa' civile provenienti da tutto il mondo; in Cile, durante la Conferenza internazionale, e' emerso che nessun Paese tra quelli che hanno gia' ratificato ha ricevuto richieste simili dai propri Ministeri della difesa in nessuna sede e in nessun caso; la Conferenza e' stata il piu' grande incontro internazionale sulla Convenzione dopo quella dell'apertura alla firma di Oslo. L'Italia ha tenuto secondo il sottoscrittore del presente atto di indirizzo un basso profilo in Cile, caratterizzato da scarsissima partecipazione e nessun intervento delle nostre delegazioni di rappresentanza; va tenuto conto, inoltre, che il 16 gennaio 2007 e' stata approvata la risoluzione 8-00027 che ha impegnato il Governo su tutti i fronti a vietare senza ambiguita' la produzione, lo stoccaggio, il trasferimento e l'uso delle munizioni a grappolo; il 3 dicembre 2008 la Commissione difesa della Camera dei deputati ha dato parere favorevole al programma pluriennale di A/R n. SMD 03/08, relativo all'acquisizione di small diameter bomb (armamento di caduta leggero) e alla relativa integrazione sul velivolo Tornado (atto n. 43). Nel parere approvato e' riportato: «[...] le small diameter bomb, come evidenziato sempre nella relazione illustrativa, sono destinate a sostituire definitivamente armamenti di tipo cluster di cui l'Italia ha deciso di disfarsi e, non solo saranno integrate sul velivolo Tornado, ma in futuro rappresenteranno l'armamento principale del velivolo Joint stright fighter (JSF) e verranno integrate sul velivolo Eurofighter. [...]»; l'8 luglio scorso la Commissione europea ha approvato la risoluzione sull'entrata in vigore della Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM) e il ruolo dell'Unione europea nella quale, tra l'altro, al punto 2, «esorta tutti gli Stati membri dell'Unione europea e i paesi candidati a firmare e ratificare con urgenza la CCM, prima del 1 o agosto 2010, inclusi gli Stati non firmatari (Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Polonia, Romania, Slovacchia e Turchia) e quelli che pur avendo firmato, non hanno ancora proceduto alla ratifica (Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Ungheria, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia)»; al punto 6 «esorta gli Stati membri che ancora non sono parti contraenti ad adottare provvedimenti temporanei in attesa dell'adesione, ad esempio una moratoria sull'uso, la produzione e il trasferimento di munizioni a grappolo e l'avvio della distruzione delle scorte di tali munizioni, in qualita' di misura urgente»; al punto 9 «esorta gli Stati membri dell'Unione europea che hanno firmato la Convenzione ad adottare gli atti normativi necessari per attuarla a livello nazionale»; al punto 14 «sollecita gli Stati membri dell'Unione europea a garantire la trasparenza in relazione alle misure adottate sulla base della presente risoluzione e a riferire pubblicamente sulle attivita' svolte»; dall'8 al 12 novembre 2010 a Vientiane, nel Laos, ovvero il Paese piu' contaminato al mondo dalle munizioni a grappolo, si svolgera' la prima riunione delle parti contraenti (1MSP) a cui l'Italia, se non avra' ratificato il trattato, non potra' partecipare; sebbene dal 1997 l'Italia abbia messo al bando le mine continua ad essere uno dei 57 paesi al mondo ad avere cluster bomb nei propri arsenali e tra i 32 Paesi produttori. Da una recente inchiesta e' emerso che la Simmel Difesa, che a fine 2004 ha oscurato il proprio catalogo on line che riportava diversi modelli di queste armi, continua a esportare componenti di munizioni cluster. In particolare, e' emersa l'esportazione di una tipologia di missili che le contengono, grazie all'esame delle relazioni annuali del Governo stilate in base alla legge 185 del 1990 sul commercio di armamenti, impegna il Governo: a prendere in considerazione la risoluzione approvata dalla Commissione europea subentrata in vigore della Convenzione sulle munizioni a grappolo (CCM) e il ruolo dell'Unione europea e ad assumere le necessarie iniziative per la ratifica; a fornire maggiori informazioni su produzione e stock delle munizioni cluster e a valutare l'opportunita' di una moratoria nazionale sine die su uso, produzione e commercio di queste armi in relazione ai loro devastanti effetti sulle popolazioni colpite e l'avvio della distruzione delle scorte di tali munizioni, in qualita' di misura urgente; a dare spiegazioni relativamente al programma pluriennale di A/R n. SMD 03/08, relativo all'acquisizione di small diameter bomb (armamento di caduta leggero) e alla relativa integrazione sul velivolo Tornado (atto n. 43), a cui la Commissione ha dato parere favorevole in relazione alla messa al bando delle munizioni cluster; a chiarire la posizione del Governo italiano relativamente alla sopracitata richiesta da parte del Ministero della difesa, pendente dal 2007, relativa ai 160 milioni per l'acquisto di nuove armi in cambio della messa al bando delle munizioni cluster. (7-00372)«Di Stanislao».
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