RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00298 presentata da BRANDOLINI SANDRO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100318
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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00298 presentata da SANDRO BRANDOLINI giovedi' 18 marzo 2010, seduta n.301 La XIII Commissione, premesso che: il Regolamento CE n. 1967/2006 relativo all'introduzione di misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo, ha previsto nell'articolo 14 una serie di deroghe transitorie alla dimensione minima delle maglie e alla distanza minima dalla costa per l'uso degli attrezzi da pesca, riconoscendo le peculiarita' legate alle particolari caratteristiche geomorfologiche di alcune aree di pesca, come l'Adriatico; il medesimo Regolamento, nell'articolo 4, comma 1, ha concesso una deroga permanente alle misure introdotte sulle specie e sugli habitat protetti, per l'esercizio di un sistema di pesca artigianale francese (il gangui provenzale), tradizionalmente esercitato anche sulle praterie di posidonie con reti trainate sul fondo paragonabili allo strascico; la scadenza del regime di deroghe transitorie e' prevista per il 31 maggio 2010 e assumera' carattere di vera emergenza socio-economica per il segmento del piccolo strascico costiero nord-adriatico entro le tre miglia, oltre a innescare una grave crisi di redditivita' per altri segmenti di pesca interessati, tra cui le cosiddette «pesche speciali» del bianchetto, rossetto, cicerello e lattarino presenti lungo quasi tutte le aree costiere nazionali; i sistemi di pesca interessati dalla scadenza delle deroghe, con tradizioni e mestieri storici, rivestono un ruolo cruciale per la tenuta delle gia' fragili economie costiere, sostenendo i livelli occupazionali, e come determinante fonte di reddito per le comunita' di pesca locali; il devastante impatto socio-economico atteso per l'area nord-adriatica e' stato oggetto di una specifica indagine condotta dall'istituto di ricerche socio-economiche CLES, del professor Paolo Leo'n, su commissione della fondazione pesca di Chioggia. È stato stimato che l'interruzione dell'attivita' della flotta, attualmente composta di oltre 300 imbarcazioni per 900 imbarcati di equipaggio totale direttamente coinvolto, causera' una perdita di filiera potenziale di circa 4.000 posti di lavoro, con dirette ripercussioni sull'elevato indotto rappresentato da cantieristica, produzione attrezzi, servizi, mercati e ristorazione. Il danno economico complessivo e' quantificabile in circa 120 milioni di euro di perdita di fatturato su base decennale; la posizione della Commissione europea e' stata finora improntata alla piu' netta chiusura rispetto a qualsiasi ipotesi di posticipo delle deroghe; e' indispensabile individuare soluzioni che siano in grado di coniugare la salvaguardia dell'ambiente con la tutela del diritto al lavoro in linea con il principio di sostenibilita' ambientale ed economica che consenta agli operatori, attraverso tutti i necessari interventi di adeguamento, riconversione, accompagnamento economico e ritiro, di riposizionarsi in modo redditizio nell'ambito del proprio settore di appartenenza; sono disponibili diverse tipologie e canali di intervento finanziario utili a contenere le ripercussioni sul comparto che rendono, in particolare, ipotizzabile il ricorso sia alle risorse comunitarie del Fondo europeo per la pesca (FEP), e alle risorse nazionali della cassa integrazione in deroga, e alle risorse statali decentrate del Fondo unico regionale agricoltura e pesca, senza escludere eventuali dotazioni di bilancio autonome da parte regionale; assumono particolare importanza, nell'ambito del FEP, gli interventi volti agli ammodernamenti e misure socio-economiche dell'asse prioritario 1, e gli investimenti per i piani di sviluppo locale dell'asse prioritario 4. Per questi interventi siamo in presenza di significative dotazioni in bilancio per le tre regioni interessate, alle quali vanno aggiunte le risorse previste per il 2009 dal Fondo unico regionale agricoltura e pesca assegnate alla regione Friuli Venezia Giulia, al Veneto e all'Emilia Romagna; le significative disponibilita' dei diversi assi di intervento del FEP, cosi' come di quelle del Fondo unico regionale agricoltura e pesca rendono possibili diversi tipi di interventi che chiamano in campo competenze statali come, ad esempio, l'emanazione di un piano di gestione nazionale specifico che potrebbe prevedere sia l'accesso ad un programma di arresto definitivo, che la sostituzione degli attrezzi in licenza; e azioni di competenza piu' strettamente regionale, quali: misure per l'ammodernamento delle imbarcazioni, deroghe temporanee nel quadro di stringenti piani di gestione locali, azioni per l'integrazione del reddito, e la diversificazione dell'attivita', servizi e formazione; le ipotesi di lavoro percorribili rendono indispensabile un inedito sforzo di coordinamento e concertazione a livello istituzionale tra Unione europea, Stato e regioni, impegna il Governo: ad istituire un tavolo istituzionale di lavoro con le regioni interessate e le associazioni della pesca per definire un piano di riposizionamento della piccola pesca a strascico alfine di evitare che l'imminente scadenza delle deroghe comunitarie si traduca in una drastica e disastrosa espulsione di addetti e per contenere le devastanti ripercussioni socio-economiche che investiranno l'economia ittica nord-adriatica; ad assumere iniziative in sede comunitaria al fine di ottenere una proroga di alcuni mesi del regime di deroghe transitorie per verificare tutte le strade percorribili utili al superamento di questa vera e propria emergenza, anche alla luce dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona. (7-00298) «Brandolini, Agostini, Sani, Zucchi, Oliverio, Cenni, Fiano, Marco Carra, Trappolino, Servodio, Di Giuseppe, Mario Pepe (PD), Dal Moro».
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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
AGOSTINI LUCIANO (PARTITO DEMOCRATICO)
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)
CENNI SUSANNA (PARTITO DEMOCRATICO)
DAL MORO GIAN PIETRO (PARTITO DEMOCRATICO)
DI GIUSEPPE ANITA (ITALIA DEI VALORI)
FIANO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO)
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO)
PEPE MARIO (PD) (PARTITO DEMOCRATICO)
SANI LUCA (PARTITO DEMOCRATICO)
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO)
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE (PARTITO DEMOCRATICO)
ZUCCHI ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO)
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7/00298
BRANDOLINI SANDRO (PARTITO DEMOCRATICO)