RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00112 presentata da CAUSI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090128

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Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00112 presentata da MARCO CAUSI mercoledi' 28 gennaio 2009, seduta n.122 Le Commissioni VI e X, premesso che: dal 13 gennaio 2009 e' operativa la nuova Alitalia: dopo mesi di incertezza, la vicenda Alitalia si e' conclusa con un costo elevatissimo per i cittadini italiani, sia come contribuenti che come utenti del servizio aereo; con diverse dichiarazioni pubbliche il Presidente del Consiglio ed il Ministro dell'economia e delle finanze hanno espresso la volonta' di tutelare i piccoli azionisti e gli obbligazionisti che avevano investito in Alitalia; l'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2008, n. 166, introduce una tutela del risparmio dei piccoli azionisti ovvero obbligazionisti di Alitalia-Linee aeree italiane S.p.A. che non abbiano esercitato eventuali diritti di opzione aventi ad oggetto la conversione dei titoli in azioni di nuove societa', in particolare prevedendo che essi siano ammessi ai benefici di cui all'articolo 1, comma 343, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, ossia a ricorrere alle disponibilita' del Fondo per l'indennizzo dei risparmiatori vittime di frodi finanziarie finanziato con i cosiddetti «conti dormienti»; per le modalita' di attuazione dell'indennizzo a favore dei piccoli azionisti ovvero obbligazionisti di Alitalia-Linee aeree italiane S.p.A, il decreto-legge n. 134 fa rinvio ad un successivo decreto del Presidente del Consiglio, a tutt'oggi ancora non emanato; la mancata adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri lascia gli obbligazionisti e i piccoli azionisti Alitalia in una situazione di completa incertezza riguardo alla sorte del proprio investimento ed alla possibilita', tramite il ricorso al fondo di garanzia, di ottenere il rimborso; peraltro, il 29 luglio 2005 l'assemblea degli obbligazionisti di Alitalia aveva approvato la proroga dell'originario termine di scadenza del prestito obbligazionario dal 22 luglio 2007 al 22 luglio 2010, con il voto determinante del Ministero dell'economia e delle finanze, nella duplice veste di socio di controllo ed obbligazionista maggioritario di Alitalia, e dunque in palese conflitto di interessi, tanto che il voto degli altri obbligazionisti si e' rivelato sostanzialmente ininfluente ai fini dell'esito della votazione. Si tratta di 715 milioni di euro di obbligazioni convertibili di cui 270 milioni di euro sottoscritti da piccoli risparmiatori quando lo Stato era socio maggioritario della compagnia e sembrava pertanto fornire garanzie in merito alla solidita' del titolo; gli obbligazionisti che hanno dovuto rinunciare al rimborso del prestito nel luglio 2007, si trovano oggi a concorrere con la massa dei creditori chirografari di Alitalia, tra i quali paradossalmente figura anche lo stesso Ministero dell'economia, con la prospettiva di non recuperare il capitale investito; il corrispettivo per l'acquisto di asset Alitalia da parte di CAI prevede anche l'accollo liberatorio di alcune categorie di debiti, tra i quali figurano solo i debiti relativi ai contratti trasferiti e i debiti derivanti dai contratti di finanziamento ipotecario degli aeromobili trasferiti in proprieta'; anche la prospettiva per i piccoli risparmiatori di vedere convertiti i propri crediti in altri strumenti finanziari e' rimasta frustrata dalla previsione contenuta nel decreto n. 134 che ha previsto la possibilita' di procedere alla cessione dei beni aziendali, anche in assenza di una preventiva dichiarazione dello stato di insolvenza. Quest'ultima e' invece il presupposto perche', ai sensi della legge Marzano, si possa pervenire a un concordato in cui, tra le altre alternative, puo' figurare la conversione delle obbligazioni in altri strumenti finanziari; il Commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ha recentemente dichiarato che gli attivi non basteranno a pagare tutti i passivi, pari a 3,2 miliardi, che i primi creditori ad essere saldati saranno quelli che hanno continuato a rendere servizi durante il commissariamento e che, per quanto riguarda i risparmiatori, azionisti e obbligazionisti saranno trattati allo stesso modo con un indennizzo stabilito dal Ministero dell'economia a valere sul Fondo finanziato con i conti dormienti; il 21 gennaio 2009, in risposta ad un'interrogazione presentata nella Commissione finanze della Camera dei deputati relativa alle misure che il Governo intende adottare a tutela degli oltre 40.000 piccoli azionisti, il Ministero dell'economia e delle finanze ha precisato che, mentre per i depositi di somme in denaro il termine per il versamento al Fondo depositi dormienti e' scaduto il 15 dicembre 2008, per gli assegni circolari non riscossi, le polizze vita prescritte e gli altri strumenti finanziari il termine scadra' il 31 maggio 2009 e che solo allora sara' possibile determinare l'importo che affluira' complessivamente al Fondo; a quanto si apprende, i conti dormienti in denaro ammontano a 798.404.099,50 euro, molto distante dalle stime ottimistiche dei mesi scorsi e dalle destinazioni del Fondo conti dormienti: oltre ai piccoli risparmiatori di Alitalia, i risparmiatori che siano rimasti vittime di frodi finanziarie e abbiano subito un danno ingiusto, i possessori di titoli obbligazionari della Repubblica argentina (cosiddetto tango bond), il finanziamento della ricerca scientifica, il finanziamento della carta acquisti per l'acquisto di beni e servizi con onere a carico dello Stato (cosiddetta social card), la quale dovrebbe assorbire da sola 450 milioni in base a quanto riportato dal sito web del Governo; oltre all'assenza del decreto attuativo, pertanto, sembra quindi profilarsi un'incapienza del Fondo, tale da non assicurare il soddisfacimento integrale dei diritti dei piccoli risparmiatori; inoltre, dal 26 gennaio, e' operativo il ritiro dalla Borsa delle azioni e delle obbligazioni convertibili della vecchia Alitalia. Il titolo era stato sospeso il 4 giugno scorso, in via cautelativa ed a tutela del mercato dei titoli Alitalia, per scongiurare il rischio di eventuali speculazioni: all'epoca, il titolo era quotato 0,445 euro, per una ammontare complessivo in mano ai risparmiatori di 600 milioni di euro, impegna il Governo: a predisporre, anche nelle more del completamento delle procedure di individuazione dell'ammontare complessivo del Fondo finanziato con i conti dormienti, prime forme di riconoscimento di indennizzo dei risparmiatori (piccoli azionisti e obbligazionisti) rimasti esclusi dalla cessione di Alitalia; anche al fine di prevenire e contenere il possibile formarsi di contenziosi giurisdizionali, a prevedere idonee forme di integrazione del suddetto Fondo, tenendo conto della particolare condizione degli obbligazionisti Alitalia. (7-00112)«Causi, Benamati, Lulli, Froner, Losacco, Marchioni, Pierdomenico Martino, Bellanova, Scarpetti, Marco Carra, Rubinato, Graziano».
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RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BENAMATI GIANLUCA (PARTITO DEMOCRATICO) 
CARRA MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LOSACCO ALBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LULLI ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARCHIONI ELISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARTINO PIERDOMENICO (PARTITO DEMOCRATICO) 
RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCARPETTI LIDO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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CAUSI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 

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