RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00040 presentata da MOLES GIUSEPPE (FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC) in data 15/01/2020
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Atto Senato Risoluzione in Commissione 7-00040 presentata da GIUSEPPE MOLES mercoledì 15 gennaio 2020, seduta n.133 La Commissione, premesso che: la Commissione ha svolto un'ampia attività conoscitiva finalizzata ad approfondire le diverse istanze di revisione dei parametri e criteri che regolano il funzionamento del Fondo unico per lo spettacolo (FUS), nonché le criticità e le eventuali proposte di modifica dei criteri di riparto del medesimo Fondo, attraverso il confronto con le diverse realtà operanti nel settore: dalla musica, al teatro, alla danza, alle attività circensi; preso atto che: con riferimento al Documento conclusivo della richiamata indagine conclusiva - Doc. XVII, n. 1, qualsiasi intervento di riforma del funzionamento del FUS deve muovere dal riconoscimento del valore e della portata delle attività inerenti il mondo dello spettacolo in termini di diffusione e trasmissione culturale, aggregazione sociale e valorizzazione del territorio; valutato che: appare necessario, oltreché opportuno, garantire la massima trasparenza in tutte le fasi che riguardano detto funzionamento (ammissione delle istanze, attribuzione dei punteggi, erogazione dei contributi), anche mediante l'introduzione di una forma di monitoraggio costante sulle realtà finanziate e sui requisiti, in modo da evitare rendite di posizione e garantire un'adeguata qualità delle attività finanziate; considerato che: l'arte circense rappresenta un patrimonio storico, artistico, educativo e culturale di autentica e radicata tradizione, espressione di valori interculturali, aggregativi, multietnici e sociali, nonché di un intrattenimento di qualità, diffusamente popolare e intergenerazionale, fondato su canoni alternativi a quelli della imperante omologazione; uno dei tratti distintivi del circo è quello di saper generare una invidiabile attitudine al rinnovamento, che è opportuno assecondare e non ingabbiare né condizionare, perché l'arte è libera (articolo 33 Costituzione), lasciando pertanto agli artisti - e quindi al pubblico che fruisce di tali spettacoli - la facoltà di optare per il circo classico, contemporaneo o ogni altro genere espressivo; se da un lato l'ampio dibattito sviluppatosi nella società italiana sulla presenza degli animali nei circhi appare lungi dal potersi considerare concluso e sicuramente risulta al momento privo di evidenze condivise, soprattutto di tipo scientifico; dall'altro i Paesi Europei di maggiore tradizione circense hanno fino ad oggi ritenuto di dover preferire la regolamentazione, anziché il divieto, della presenza degli animali nei circhi; i circhi italiani nella quasi totalità dei casi dispongono di animali al seguito che vengono attualmente autorizzati ad allestire temporaneamente i loro spettacoli solo dopo rigorosi controlli da parte del servizio pubblico veterinario; a partire dalle istanze di contributo per l'anno 2008 a valere sul FUS è stata opportunamente prevista l'attestazione che: "Il soggetto non ha riportato condanne per i delitti di cui al titolo IX bis del Libro II del Codice penale e non ha commesso ogni altra violazione di disposizioni normative statali e dell'Unione Europea in materia di protezione degli animali", e che il decreto ministeriale 27 luglio 2017, confermando la predetta impostazione, richiede espressamente, a pena di inammissibilità, che la domanda di contributo presentata dalle imprese di produzione di circo e di circo contemporaneo sia corredata dalla dichiarazione di non aver riportato condanne definitive per i delitti in materia di protezione, detenzione e utilizzo degli animali; valutato infine che: sussistono adeguate garanzie poste a tutela degli animali nella erogazione dei contributi a valere sul Fondo unico per lo spettacolo; i soggetti auditi dalla 7ª Commissione o che si sono espressi attraverso contributi scritti, in prevalenza non ritengono di dover optare per la dismissione dell'utilizzo degli animali nei circhi, fatta eccezione per LAV - Lega Anti Vivisezione e FNOVI - Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani; riepilogate sinteticamente le posizioni espresse dai soggetti auditi, quali: la LAV Onlus, la quale ha affermato con chiarezza la sua posizione ormai consolidata da anni: vietare l'utilizzo degli animali nei circhi e favorire invece la riconversione degli spettacoli e il sostegno alle attività artistiche umane. A supporto di tale posizione si è più volte richiamato l'orientamento normativo in tal senso di molti Paesi, anche membri UE e la linea politica del precedente Governo che anche con riferimento al disegno di legge "Deleghe al Governo per il riordino della disciplina in materia di spettacolo e per la modifica del codice dei beni culturali e del paesaggio" esprimeva la volontà del superamento dell'utilizzo degli animali nelle attività circensi; volontà confermata, da ultimo, anche dall'attuale Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. Ai fini dunque del superamento dell'utilizzo degli animali nei circhi e nell'ottica di una ridefinizione dei criteri e parametri per l'attribuzione dei fondi del FUS, la LAV Onlus ha chiesto che non sia più finanziato l'utilizzo degli stessi ma anzi si sostenga la riconversione dei numeri e delle attività circensi, con l'auspicio che tale riconversione avvenga al più presto anche in conseguenza della crisi economica, finanziaria, occupazionale e di pubblico del settore circense che rende necessario un rinnovamento orientato verso forme di circo contemporaneo che non prevedano appunto l'utilizzo di animali; la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI), la quale ha ribadito, come già nell'audizione svolta nel 2017, che è necessario garantire la salute e il benessere degli animali, nonché la salute pubblica, e ha sottolineato di volere adottare in tal senso un approccio scientifico mettendo a disposizione le conoscenze scientifiche acquisite in materia di rapporto uomo - animale tipico delle attività circensi tradizionali che oltre ad essere anacronistiche propongono una visione distorta del suddetto rapporto, senza tenere in considerazione il rispetto delle esigenze etologiche degli animali. La FNOVI ha richiamato inoltre l'attenzione su tutti quei fattori "stressogeni" tipici degli spettacoli circensi che influiscono notevolmente sul benessere animale e si dichiara dunque contraria alla detenzione degli animali per scopi ludici dell'uomo; l'Ente nazionale circhi ha lanciato un vero e proprio grido d'allarme richiamando l'attenzione sulla principale emergenza con la quale le imprese del settore sono chiamate a fare i conti ogni giorno: la mancanza di aree pubbliche sulle quali i circhi, con o senza animali, devono poter allestire le loro strutture, in palese violazione di una legge approvata dal Parlamento nel 1968. Ha poi evidenziato il carattere "punitivo" che assumerebbe la dismissione degli animali dai circhi, in quanto avrebbe la conseguenza di privarli anche di tutte le specie domestiche che invece potranno continuare ad essere impiegate in ogni altro contesto di spettacolo, sport, palii, esposizioni, ecc., aggiungendo che le conseguenze su un settore che impiega migliaia di addetti (fra diretti e indotto) sarebbero esiziali anche dal punto di vista economico e occupazionale, per concludere che non spetta allo Stato imporre per decreto l'offerta artistica che i circhi debbono presentare al pubblico, in quanto sarebbe una forma aberrante di "proibizionismo", inconciliabile non solo con la libertà di impresa e di espressione artistica costituzionalmente garantite, ma anche con la cultura democratica che permea di sé ogni ambito della vita del nostro Paese; esaminati i contributi scritti pervenuti da altri soggetti non auditi direttamente dalla 7a Commissione, quali: la Federazione europea detentori animali esotici (FEDEA), la quale si è dichiarata a favore del mantenimento dell'utilizzo degli animali nei circhi attraverso una corretta regolamentazione e dando agli operatori del settore la possibilità di gestire i Centri di recupero degli animali dismessi e/o anziani. In linea generale FEDEA ha chiesto una regolamentazione del settore circense attraverso una collaborazione costruttiva con gli imprenditori del settore; il Club amici del circo (CAdEC), che si è espresso a favore di un percorso di crescita e progresso in materia di animali nei circhi basato su criteri scientifici e oggettivi e finalizzato "a regolamentare senza vietare individuando i modi adeguati per lavorare con gli animali in funzione del loro benessere, rifiutando il pregiudizio "addestramento=maltrattamento"; il Sindacato italiano veterinari liberi professionisti (SIVELP), che ha posto l'attenzione sulla necessità di valutare il benessere degli animali presenti nei circhi sulla base di parametri metabolici e sull'osservazione oggettiva e in tempi giusti; una valutazione libera da condizionamenti ideologici e convinzioni personali che deve tenere conto del legame affettivo che viene a crearsi tra uomo e animale nonché delle conseguenze, in termini di benessere fisico e psicologico, generate dalla separazione. SIVELP, invitando a non confondere il benessere animale con la reazione psicologica che alcuni spettatori possono avere di fronte allo spettacolo che impiega animali, ha messo in luce come sia del tutto evidente che se gli animali nei circhi fossero in uno stato di stress cronico e quindi di malessere, avrebbero come conseguenza una ridotta durata della vita; ritenuto dunque che occorra incentivare il circo in tutte le sue espressioni e declinazioni, ma che siano particolarmente urgenti interventi mirati a garantire condizioni dignitose di attendamento per i complessi - con e senza animali - e lo spettacolo viaggiante, necessitando di spazi idonei e attrezzati; ricordato che in Europa le esperienze più avanzate di promozione e sviluppo del circo non hanno la pretesa di indirizzare la tipologia di spettacolo (con o senza animali) ma di assicurare standard di qualità e professionalità, e che anche il caso più emblematico di circo contemporaneo, il Cirque du Soleil, ha più volte ribadito che la decisione di non utilizzare gli animali non ha altre motivazioni se non quelle artistiche; impegna il Governo: in attesa di provvedimenti normativi che, dopo la mancata approvazione dei decreti legislativi che avrebbero dovuto essere adottati entro dodici mesi dalla entrata in vigore della legge 22 novembre 2017, n. 175, affrontino in maniera organica il futuro del circo in Italia, a valutare, nell'ambito di un processo di revisione dei criteri di assegnazione dei contributi del FUS, l'opportunità di favorire misure finalizzate ad incentivare il benessere degli animali regolarmente presenti nei circhi italiani attraverso la predisposizione di aree attrezzate in applicazione della legge n. 337 del 1968. (7-00040) MOLES, BARBARO, IANNONE, CANGINI, SAPONARA, ALDERISI, GIRO, BORGONZONI
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IANNONE ANTONIO (FRATELLI D'ITALIA)
BARBARO CLAUDIO (LEGA - SALVINI PREMIER - PARTITO SARDO D'AZIONE)
SAPONARA MARIA (LEGA - SALVINI PREMIER - PARTITO SARDO D'AZIONE)
BORGONZONI LUCIA (LEGA - SALVINI PREMIER - PARTITO SARDO D'AZIONE)
ALDERISI FRANCESCA (FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC)
GIRO FRANCESCO MARIA (FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC)
CANGINI ANDREA (FORZA ITALIA BERLUSCONI PRESIDENTE-UDC)
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