INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10058 presentata da PALMIERI ANTONIO (FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE) in data 25/11/2016

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-10058 presentato da PALMIERI Antonio testo di Venerdì 25 novembre 2016, seduta n. 709 PALMIERI . — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che: in data 14 novembre 2016 è scaduto il termine per l'adesione al bando europeo «Scuola al centro», iniziativa di contrasto alla dispersione scolastica e di inclusione sociale, finanziata dal Fondo sociale europeo nell'ambito del PON 2014-2020; il bando prevedeva lo stanziamento di 240 milioni di euro per consentire le aperture pomeridiane e in orari extra scolastici di almeno 6.000 scuole in tutta Italia. «Partendo dal progetto “La Scuola al Centro” stiamo proponendo al Paese un nuovo modello di scuola, punto di riferimento non solo quando c’è lezione. Un centro civico dove i ragazzi possano stare di pomeriggio o nei week end, d'estate come d'inverno, trovando stimoli e iniziative alternative alla strada», aveva detto il 16 settembre, il Ministro interrogato; purtroppo, come segnalato da diverse denunce di CDO, AGeSC, FIDAE e FOE, le scuole paritarie sono rimaste escluse dal suddetto piano, determinando, ancora una volta, una discriminazione nei confronti di 1 milione di alunni italiani; le scuole paritarie, escluse dal bando originale, erano state riammesse il 25 ottobre 2016, quando, nel prorogare al 14 novembre i termini per la scadenza del bando, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con la nota n.12384, aveva chiarito che «ciascuna istituzione scolastica ed educativa può proporre il proprio progetto anche in collaborazione con le altre istituzioni scolastiche ed educative del territorio», specificando che «tale collaborazione delle scuole può riguardare [...] le istituzioni scolastiche paritarie di cui alla legge n.62 del 2000». Collaborazioni che non si sono verificate, poiché, secondo le associazioni sopra menzionate, «nessuna scuola statale sta accettando o proponendo collaborazione [...] sia perché non ritengono opportuno condividere un magro finanziamento, sia per il poco tempo a disposizione [...] ma non si può escludere la persistenza di radicati pregiudizi che ostacolano una serena cooperazione tra statali e paritarie»; allo stato attuale esistono due risoluzione europee, una del 1984 e l'altra del 2012, mai veramente attuate nel nostro Paese, che invitano l'Italia a sostenere e favorire la libertà di scelta educativa delle famiglie. A maggior ragione appare singolare e incomprensibile che l'Europa fornisca 240 milioni di euro per l'inclusione di tutti i bambini in età scolastica e poi 1 milione di alunni vengano esclusi per la semplice «colpa» di frequentare scuole paritarie–: quali iniziative il Ministro intenda assumere per consentire alle scuole paritarie di rientrare nel bando in questione, permettendo loro di presentare i propri progetti. (5-10058)
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