INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07807 presentata da RUBINO PAOLO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000524

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_07807_13 an entity of type: aic

Al Ministro per le politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che: con il notevole impegno profuso in direzione del settore agricolo, il Governo e' riuscito a porre in evidenza l'importanza strategica dell'Agricoltura nel sistema economico dimostrando di saperla difendere anche a livello internazionale; in questi ultimi tempi, per quanto attiene, in modo particolare all'agricoltura mediterranea, fatta oggetto di confronto, differenziazione e scontro, il Governo, anche in ambito comunitario, ha saputo far valere gli interessi della nostra agricoltura; per la prima volta questo Governo e' riuscito a porre un freno all'invasione di molti prodotti nel nostro paese facendo subordinare gli accordi commerciali alle ricadute che avrebbero potuto avere nel settore agroindustriale; altra nota di merito da ascrivere al Governo e' rappresentata dal decreto n. 173 con il quale finalmente si passa da una logica finalizzata alla riduzione del costo del lavoro ad una logica, quella della riduzione dei costi di produzione, moderna ed utile per le imprese agricole; oltre a quelli enunciati, numerosi sono stati gli interventi del Governo nel comparto agricolo a cominciare dal piano agrumicolo nazionale, alla 'razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale' di cui alla legge 23 dicembre 1999, n. 499, alla tempestivita' dei provvedimenti assunti in occasione di eventi calamitosi, alla normalizzazione degli impianti viticoli; nel settore lattiero caseario, rilevante e' stato l'impegno del Governo e della stessa Commissione a proposito della ridistribuzione delle quote latte con l'attuazione della legge n. 79 del 7 aprile 2000 e dell'attuazione delle 'norme per l'uso dei traccianti di evidenziazione nella produzione di latte in polvere per uso zootecnico'; nonostante la battaglia sostenuta per il riconoscimento dell'olio made in Italy, il settore dell'olivicoltura, che pure rappresenta un aspetto non trascurabile dell'agricoltura, stenta a trovare la giusta collocazione, per cui necessita di particolare attenzione; trentacinquemila ettari dell'intero ordinamento colturale pugliese sono coltivati ad uliveto, condotti da 252 mila aziende, di cui 148 mila specializzate, che estraggono circa 2,3 milioni di quintali di olio altamente pregiato; in Puglia, la piu' importante regione olivicola italiana per volume, valore della produzione e numero di aziende interessate, nel 1992 , vennero censite 44,6 milioni di piante d'olivo con una produzione lorda vendibile (PLV) media annua delle olive da olio di oltre 1200 miliardi di lire; l'economia, in molti comuni pugliesi, si regge esclusivamente sul settore oleario, raccolta delle olive, trasformazione in olio e successiva commercializzazione; i bassi e non remunerativi prezzi di mercato delle olive e l'andamento climatico stanno mettendo in ginocchio l'economia agricola regionale tanto da indurre alcune aziende a non procedere neanche alla raccolta delle olive, onde non aggiungere ulteriori costi a quelli gia' sopportati nella coltivazione; ad aggravare tale precaria situazione concorre anche una sproporzionata importazione dell'olio, che richiede l'attivazione di piu' severi controlli alle frontiere e particolarmente nei porti pugliesi e di Genova, volti a verificare la provenienza, la qualita' e la sanita' dell'olio d'importazione da Paesi terzi e comunitari anche attraverso analisi con il metodo della risonanza magnetica; la mancata collocazione dell'olio sui mercati ed una conseguente, forte giacenza nei frantoi e nei depositi di piccoli imprenditori agricoli, rappresenta un vero e proprio ostacolo per l'agricoltura italiana, gia' fortemente penalizzata da calamita' naturali e crisi dei vari settori vitivinicolo, frutticolo e, da ultimo, agrumicolo; in linea con l'operato del Governo e del Parlamento, impegnati nell'individuazione di strumenti finalizzati alla creazione di posti di lavoro, occorre assumere provvedimenti attraverso i quali traguardare l'olivicoltura, altro fiore all'occhiello della nostra agricoltura, verso i livelli che le competono per consentire ai produttori olivicoli pugliesi di non pregiudicare ulteriormente i gia' magri redditi aziendali, con gravi ripercussioni sull'economia generale; a parere dell'interrogante, la crisi del settore suesposta richiede l'assunzione di provvedimenti indilazionabili, fra i quali la programmazione promozionale per il consumo dell'olio extra vergine d'oliva di sicura produzione italiana e il divieto d'importazione d'olive e d'olio da paesi extracomunitari, almeno per la durata della prossima campagna olivicola; se non ritenga, stante l'approssimarsi della campagna olivicola, assumere tempestivi ed urgenti provvedimenti finalizzati alla definitiva soluzione della crisi delle aziende produttrici di olio e se non intenda, come per il piano agrumicolo, attivare strumenti legislativi finalizzati ad una giusta valorizzazione produttiva olearia della Puglia. (5-07807)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07807 presentata da RUBINO PAOLO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000524 
xsd:integer
20000524- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07807 presentata da RUBINO PAOLO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000524 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
xsd:dateTime 2014-06-06T11:15:48Z 
5/07807 
RUBINO PAOLO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) 

data from the linked data cloud

DATA