INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07574 presentata da OLIVIERI LUIGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000322
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Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: i mezzi d'informazione hanno dato notizia in questi giorni di un'indagine nell'ambito delle forniture all'esercito italiano (cfr. Il Corriere della Sera e La Stampa del 15 marzo 2000); le indagini, che sarebbero iniziate nel 1998, hanno portato all'arresto il giorno 14 marzo 2000, di dodici commercianti e tre alti esponenti dell'Esercito. Queste persone avrebbero attuato un controllo a loro favore delle gare d'appalto per le forniture per l'esercito. I militari coinvolti avrebbero ricevuto tangenti mentre il prezzo fatturato dalle aziende all'Esercito sarebbe stato notevolmente accresciuto rispetto al valore di mercato della merce. Il periodo preso in esame nell'indagine andrebbe dal 1994 al 1999; in base alla ricostruzione dei fatti nel momento in cui l'Esercito indiva la gara d'appalto annuale, i dodici imprenditori si accordavano sul prezzo al quale offrire la merce, proponendo prezzi superiori rispetto a quelli di mercato e stabilivano chi di loro si sarebbe aggiudicato l'appalto. Quindi ognuno di loro versava una quota di denaro che costituiva la tangente da versare ai militari che avrebbero condizionato la gara d'appalto; le indagini, partite dalla procura di Milano, hanno riguardato le forniture per le caserme dell'esercito del nord-est dell'Italia. Nella giornata del 14 marzo 2000 sarebbero state arrestate con l'accusa di concorso aggravato in corruzione e truffa ai danni dello Stato, quindici persone. I militari arrestati sarebbero: il Colonnello Vincenzo Fasano di Abano Terme, capo dell'Ufficio contratti del commissariato Militare di Padova; i generali di Brigata in pensione, Raffaele Galdi di Roma ed Elio Sgalabro di Verona, entrambi ex direttori del commissariato militare di Padova. Sarebbero invece stati arrestati come mediatori o imprenditori: Livio Bartoli di Trieste, Bruna Battistella (Pordenone), Fabio Bertotto di Ronchi dei Legionari (Gorizia), Adolfo Bonora di Riva del Garda (che avendo quasi 80 anni e' stato posto agli arresti domiciliari), Lucian Carlevari di Torreglia (Padova), Pietro Cereser di Porcia (Pordenone), Maria Foletto di Vicenza, Ermenegildo Forato di Feltre (Belluno), Michele e Salvatore Leonardi entrambi di Zevio (Verona), Franco Mazzucchin di Ronchi dei Legionari (Gorizia), Alessandro Pulz di Romans di Isonzo (Gorizia); i tre Ufficiali dell'Esercito che dalle indagini risultano coinvolti si sono avvicendati in passato al Comando del commissariato militare nord est di Padova che ha competenza per gli approvvigionamenti nelle caserme del Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige; sempre dai mezzi d'informazione si apprende che l'inchiesta sarebbe partita dal ritrovamento e consegna alla procura della Repubblica di Milano di un'agendina che l'imprenditore Colombo Lupano avrebbe dimenticato in una stanza del municipio della propria citta'. Nel loro lavoro i pubblici ministeri avrebbero scoperto che il signor Gianfranco Casadei Coccia sarebbe stato il trait-d'union tra gli alti ufficiali e le ditte che facevano parte del cartello che si spartiva gli appalti per le forniture alimentari alle mense dell'esercito. Quest'ultimo avrebbe affermato che le ditte dovevano pagare l'8 per cento dell'importo d'asta agli ufficiali quale cifra relativa ad ogni anno di fornitura e questa cifra sarebbe stata corrisposta sino ai primi mesi del 1999. La somma di denaro sarebbe stata divisa tra i militari coinvolti, i concorrenti ed in parte sarebbe stata consegnata agli intermediari; dal 994 al 1999 il gruppo di imprese si sarebbe assicurato appalti per 6 miliardi e 300 milioni, ai concorrenti sarebbero andati circa 200 milioni ed ai militari circa 185 milioni. Tale somma non rappresenterebbe pero' l'8 per cento degli appalti complessivi e dunque potrebbero esservi coinvolti altri militari -: quali informazioni fossero in possesso del ministero della difesa prima che i mezzi d'informazione dessero notizia degli arresti di quindici persone avvenuti il 14 marzo 2000 in seguito a l'indagine sulle forniture dell'esercito; a che punto sia l'indagine, quante e quali persone abbia coinvolto e quali siano gli ulteriori elementi che sono emersi al momento della sua risposta alla nostra interrogazione; a quanto ammonti il danno economico subito dallo Stato per le forniture avvenute a prezzi rialzati; quante Caserme siano state coinvolte da questa truffa; se non ritenga di dover introdurre misure e norme atte ad impedire che casi di corruzione e truffa simili si verifichino altre volte nello svolgimento delle gare d'appalto per le forniture dell'esercito; se non reputi necessario garantire per quanto di propria competenza che le indagini in corso si debbano poter svolgere nel miglior modo e nei tempi piu' rapidi possibili ed a tal proposito se non ritenga necessario che i magistrati incaricati siano messi nelle condizioni migliori per operare.
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07574 presentata da OLIVIERI LUIGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000322
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20000322-20000628
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07574 presentata da OLIVIERI LUIGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000322
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
RUFFINO ELVIO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO)
RUZZANTE PIERO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO)
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2014-06-06T11:14:43Z
5/07574
OLIVIERI LUIGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELLA DIFESA
20000628