INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07340 presentata da CARLI CARLO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20000210

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Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: la seconda guerra mondiale ha avuto un seguito in Italia e in altri paesi europei con il drammatico problema della bonifica dei territori minati: in tal modo ebbe inizio l'opera lunga e paziente dei bonificatori di campi minati per liberare il territorio nazionale dalle mine lasciate dall'esercito nazista in ritirata; a partire dal mese di novembre del 1944, in Italia, 1600 uomini reclutati con pubblici manifesti, come civili volontari passati poi alle dipendenze del ministero della difesa, furono utilizzati per la bonifica di campi minati, fino al 31 ottobre del 1948, data in cui fu dichiarata completata l'opera di bonifica del territorio nazionale; i caduti, a causa dell'esplosione degli ordigni bellici sui campi minati durante il lavoro, furono 390, 138 i mutilati, quasi tutti con perdita delle gambe, 387 i feriti, come documentato in una nota pubblicata dal ministero della difesa nel mese di aprile del 1949; il lavoro delle squadre di bonificatori dei campi minati, inizio' a Pisa, mentre la guerra era ancora in corso e il fronte fermo sulla linea gotica, per interessare, nei mesi seguenti, altre zone della Toscana in provincia di Lucca e Massa Carrara nonche' le regioni Campania, Lazio, Emilia, Umbria, Liguria e Marche; il lavoro svolto dai rastrellatori di mine, esponendosi continuamente al rischio di perdere la vita, non ha avuto ancora un pieno riconoscimento; anche oggi ci sono bonificatori di campi minati, cittadini italiani civili e militari, che operano in altri paesi assolvendo cosi ad una grande e rischiosa missione, nell'interesse della pace e per ripristinare le condizioni, in quei paesi interessati da conflitti, per un nuovo sviluppo sociale ed economico; in una recente pubblicazione dal titolo: 'Mine: l'inferno sotto i piedi', Mario Grasselli scrive una bellissima testimonianza dell'impegno dei bonificatori di mine: 'I rastrellatori di mine nutrono ancora oggi la speranza che il ricordo della sanguinosa battaglia che da soli combatterono per la pace e la rinascita del paese, questa battaglia dicevo, fosse almeno ricordata, sia pure per brevi cenni, nei libri scolastici', e ancora '... ci furono uomini pronti al sacrificio, che affrontarono e debellarono la piu' insidiosa e terribile arma ...' -: se il Governo intenda pur a distanza di oltre 50 anni dal completamento dell'opera di bonifica, assegnare ai bonificatori di mine un particolare riconoscimento morale e civile; se il Governo intenda divulgare nelle forme possibili l'opera e il sacrificio dei bonificatori di mine che anche oggi nel mondo svolgono un'opera fondamentale e importante per il ripristino delle condizioni di sicurezza e per la ripresa della vita sociale ed economica di comunita' che hanno subito l'atrocita' della guerra e dei conflitti. (5-07340)
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