INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07327 presentata da IANNUZZI TINO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 12/01/2016

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-07327 presentato da IANNUZZI Tino testo di Martedì 12 gennaio 2016, seduta n. 545 TINO IANNUZZI . — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: la Corte Costituzionale, con la sentenza n.261 del 17 novembre 2015, pubblicata il successivo 11 dicembre, ha dichiarato la incostituzionalità dell'articolo 29, comma 17 del decreto-legge 12 settembre 2014 n.133, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n.164, nella parte in cui tale disposizione legislativa non prevede che il piano strategico nazionale della portualità e della logistica sia adottato in sede di conferenza Stato-regioni; infatti la norma censurata del decreto-legge n.133 del 2014 incide sulla materia «porti e aeroporti civili» che, alla stregua dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, rientra fra quelle di competenza legislativa concorrente fra Stato e regioni; in tali materie, quindi, per rispettare il ruolo delle regioni, vanno assicurate forme adeguate di coinvolgimento e procedure concertative e di coordinamento orizzontale fra Stato e regioni, quali le intese; con la successiva legge cosiddetta Madia 7 agosto 2015, n.124, all'articolo 8, comma 1, lettera f) , il Governo è stato delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la «riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della legge 28 gennaio 1994, n.84, con particolare riferimento al numero, all'individuazione di autorità di sistema nonché alla governance tenendo conto del ruolo delle regioni e degli enti locali e alla semplificazione e unificazione delle procedure doganali e amministrative in materia di porti»; tali decreti legislativi debbono essere adottati su proposta del Ministro, previa acquisizione del parere della Conferenza unificata Stato-regioni-città ed autonomie locali di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n.281 del 1977, oltre che delle Commissioni parlamentari competenti; risulta, quindi, evidente che sia per il piano della portualità e della logistica, sia per l'esercizio della delega conferita in materia di porti dalla «legge Madia», il Governo deve, necessariamente coinvolgere attivamente nel procedimento legislativo le regioni; il ruolo delle regioni, anche alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale, è assolutamente imprescindibile e fondamentale; in questa prospettiva, per la riorganizzazione ed il riordino della governance dei Porti, in particolare per quanto attiene alla definizione delle istituende Autorità di Sistema ed all'accorpamento delle attuali autorità portuali, il coinvolgimento delle regioni non può avvenire solamente in sede di Conferenza unificata, quando lo schema di decreto legislativo è già stato elaborato e predisposto dal Governo e viene sottoposto al parere della Conferenza medesima; invece, le regioni debbono essere coinvolte in misura incisiva, già nelle fasi precedenti del percorso formativo del decreto legislativo e fin dal lavoro istruttorio e dalla disamina delle differenti situazioni territoriali, per addivenire alle scelte più equilibrate, per le quali è indispensabile la partecipazione attiva e piena delle regioni, che hanno compiuta e profonda conoscenza della realtà dei territori e delle comunità; è questo il percorso istituzionale irrinunciabile e fondamentale per scongiurare scelte e decisioni affrettate e superficiali, che debbono essere, invece, guidate da una istruttoria e da una ponderazione accurate e approfondite e, giammai, dal richiamo a principi astratti o a soluzioni già precostituite; la riforma in itinere della legislazione in tema di porti deve naturalmente investire, accanto agli aspetti organizzativi e di governance , l'obiettivo strategico e prioritario della semplificazione, dello snellimento e velocizzazione delle procedure amministrative e relative alla formazione ed approvazione dei piani regolatori portuali, al fine della rapida ed efficiente esecuzione di tutte le infrastrutture e di tutti i lavori a cominciare da quelli – per i dragaggi e per le aree aeroportuali – indispensabili ed urgenti per modernizzare e rendere più’ competitivo in tutto il Paese il sistema dei nostri porti–: con quali iniziative, in quali forme e con quali procedure concertative e di coordinamento orizzontale, il Ministro interrogato intenda coinvolgere le regioni – in coerenza con la sentenza della Corte Costituzionale n.261/2015 – ai fini della elaborazione sia del piano nazionale strategico della portualità e della logistica, sia dei decreti legislativi di cui all'articolo 8, comma lettera f) della «legge Madia» n.124 del 2015, in particolare per quanto concerne le scelte organizzative sul modello di governance dei porti, l'istituzione delle autorità di sistema, la riorganizzazione, il riordino e l'accorpamento delle attuali autorità portuali. (5-07327)
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