INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06989 presentata da RUSSO ANTONINO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120604

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-06989 presentata da ANTONINO RUSSO lunedi' 4 giugno 2012, seduta n.643 ANTONINO RUSSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: in data 12 aprile 2012 e' stata emessa e depositata presso la cancelleria del tribunale di Palermo, dal giudice per le indagini preliminari, dottor Luigi Petrucci, un'«Ordinanza sulla richiesta di applicazione della misura cautelare in carcere» (articoli 272 e seguenti codice di procedura penale), procedimento n. 20775/2011; il giudice delle indagini preliminari, infatti, visti gli articoli 272 e seguenti codice di procedura penale, ha accolto in parte la richiesta del pubblico ministero e, per tali ragioni, ha disposto la misura della custodia cautelare a carico di: a) Messicati Vitale Antonino, nato a Palermo nel 1972 (di fatto latitante); b) Lo Gerfo Francesco, nato a Misilmeri nel 1961; c) Falletta Mariano, nato a Misilmeri nel 1958; d) Polizzi Stefano, nato a Palermo nel 1955; e) Ganci Vincenzo, nato a Palermo nel 1966; inoltre, e' stato disposto il sequestro della ditta individuale Mariano Falletta con sede a Misilmeri e dell'intero complesso dei beni aziendali; in data 17 aprile 2012, i Carabinieri del nucleo investigativo di Palermo hanno dato esecuzione al suddetto provvedimento di «ordinanza di custodia cautelare» in carcere, emesso dal giudice delle indagini preliminari di Palermo su richiesta della locale D.D.A. (indagini coordinate dal procuratore aggiunto De Francisci Ignazio e dai sostituti procuratori Lia Sava, Antonino Di Matteo, Marzia Sabella e Calogero Ferrara), nei confronti dei sopra indicati soggetti; inoltre, nella stessa giornata, un'informazione di garanzia, per concorso esterno in associazione mafiosa, e' stata emessa a carico del presidente del consiglio comunale di Misilmeri, Cimo' Giuseppe (Palermo, 1964), poiche' avrebbe agevolato la locale consorteria mafiosa nell'aggiudicazione di taluni appalti; ha scritto il giudice delle indagini preliminari dottor Luigi Petrucci nell'ordinanza di custodia cautelare: «Le indagini hanno dimostrato che Lo Gerfo, dopo aver indirizzato i voti della consorteria mafiosa e fatto eleggere nell'amministrazione comunale persone a lui vicine, e' riuscito a far si' che le stesse ricoprissero ruoli istituzionali nevralgici, come quelli di presidente (Giuseppe Cimo') e vice presidente (Giampiero Marchese) del consiglio comunale di Misilmeri, creando dunque i giusti presupposti per controllare e indirizzare le scelte della pubblica amministrazione in favore degli interessi propri e dell'associazione da lui capeggiata»; va segnalato che anche Vincenzo GANCI, uno dei destinatari del provvedimento, era candidato al consiglio comunale di Palermo nella lista civica «Amo Palermo» a sostegno della candidatura di Marianna Caronia a sindaco del capoluogo siciliano: egli e' stato arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa: le indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia lo accusano di aver consegnato Misilmeri ai boss; le indagini, dunque, hanno certificato che dal municipio di Misilmeri i boss gestivano appalti, soprattutto per la raccolta dei rifiuti e, poi, puntavano a modificare il piano regolatore, per far cambiare destinazione urbanistica ad alcuni terreni che a Misilmeri avrebbero potuto essere trasformati da agricoli in aree edificabili; aveva suscitato, inoltre, l'interesse della consorteria mafiosa l'attivita' attualmente in atto per l'acquisizione di alcune aree che dovrebbero ospitare la nuova sede di Ikea a Palermo; il boss Lo Gerfo, come testimoniano le intercettazioni, invocava prudenza al suo ambasciatore in politica: «Evitiamo un po' di telefonate», gli diceva. «Attenzione, perche' se no lo sciolgono il consiglio comunale... e non mi interessa niente»; per queste ragioni, in data 20 aprile 2012, si dimettono dalla carica di consigliere comunale 17 consiglieri su 20 - spiegano - per «senso di responsabilita' e nel rispetto della cittadinanza» determinando di fatto la decadenza del consiglio comunale; la giunta ed il sindaco rimangono in carica aspettando la nomina del commissario regionale con i poteri sostitutivi del consiglio comunale; da quanto emerge a pagina 53 dell'ordinanza: «Tale gravissima ingerenza sulla vita pubblica, se da un lato dimostra ulteriormente la qualita' del Lo Gerfo di vertice dell'associazione mafiosa, dall'altro lato evidenzia la preoccupante permeabilita' degli organi elettivi di quell'amministrazione comunale a pressioni e richieste comunque provenienti da un soggetto che, anche prescindendo dal suo attuale ruolo apicale in seno alla famiglia mafiosa di Misilmeri, era notorio essere gia' stato definitivamente condannato per favoreggiamento aggravato dall'intento di agevolazione dell'organizzazione mafiosa. Proprio per questo motivo, e in assenza di piu' specifiche risultanze che si traducano in gravi indizi di colpevolezza a carico degli stessi amministratori comunali, questo ufficio provvedera' immediatamente a trasmettere la presente richiesta e l'eventuale provvedimento del giudice delle indagini preliminari, agli uffici competenti a valutare la sussistenza dei presupposti per lo scioglimento degli organi elettivi dell'amministrazione comunale di Misilmeri»; nei giorni scorsi, l'assessorato agli enti locali ha nominato il commissario a sostituzione del consiglio comunale: si tratta del dottor Marcellino, uno degli ex commissari prefettizi insediatisi a Misilmeri con l'ultimo scioglimento; nulla si conosce sulle intenzioni del Ministero dell'interno riguardo l'eventuale scioglimento degli organi elettivi -: quali immediate iniziative intenda assumere per inviare una commissione d'accesso presso il comune di Misilmeri, posto che sono molto gravi i ritardi che mantengono in carica l'attuale amministrazione e considerati i rischi di condizionamento della consorteria mafiosa locale cosi' come emerso in modo lampante dalle indagini, e ad esito degli accertamenti procedere allo scioglimento dell'ente locale ove ne sussistano i presupposti; se il Ministro confermi che, nel caso di scioglimento, come nell'occasione precedente, il dottor Marcellino possa o meno far parte dei commissari prefettizi da insediare nel comune.(5-06989)
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