INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05580 presentata da DELMASTRO DELLE VEDOVE SANDRO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990112

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_05580_13 an entity of type: aic

Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: con interrogazione a risposta scritta n. 4-15699 e' stato chiesto di conoscere l'intepretazione autentica dell'articolo 2 della legge n. 215 del 1992, che individua i soggetti destinatari delle agevolazioni spettanti alla "imprenditoria femminile" e che stabilisce che possono accedere ai benefici previsti dalla legge "... le societa' di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne, le societa' di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne..."; in particolare, con la cennata interrogazione si chiedeva di sapere, nel caso di societa' di persone, se la percentuale del 60 per cento fosse riferibile al numero di soci di sesso femminile presenti nella compagine sociale o se, al contrario, si intendesse significare, come nel caso di societa' di capitali, che ai soci di detto sesso debba appartenere almeno il 60 per cento del capitale sociale; tra le due soluzioni, all'interrogante appariva piu' ragionevole e conforme alla filosofia della norma la seconda ipotesi, atteso che, in caso contrario, si sarebbe pervenuti alla paradossale conclusione secondo cui i benefici di legge sarebbero concedibili ad una societa' in accomandita semplice composta da tre soci, due dei quali, gli accomandanti, di sesso femminile, possessori ciascuno dell'1 per cento del capitale e senza alcun potere di gestione, e non sarebbero invece concedibili ad una societa', sempre in accomandita semplice, composta da due soci, uno dei quali, di sesso femminile, possessore del 99 per cento del capitale ed unica legittimata a compiere tutti gli atti di amministrazione e ad assumere le scelte gestionali; con risposta in data 30 novembre 1998, il Ministro interpellato ha affermato che "poiche' la ratio fondamentale della norma e' quella di favorire la concreta e diretta assunzione di responsabilita' nella conduzione dell'impresa da parte delle donne, ne consegue che, nel caso di societa' di persone, tale esigenza non sarebbe assicurata dalla sola prevalenza delle quote attribuite a donne, non essendo quest'ultimo elemento determinante per l'attribuzione dei poteri di amministrazione"; la risposta fornita appare contraddittoria, proprio alla luce dell'esempio sovraevidenziato dall'interrogante, nel senso che l'esigenza di assunzione di responsabilita' nella conduzione dell'impresa da parte delle donne non viene rispettata nel primo caso prospettato dall'interrogante, pur permettendo all'impresa societaria il ricorso alle agevolazioni, mentre nel secondo caso, ove effettivamente e' rispettata la ratio legis richiamata dal Ministro, l'impresa societaria non viene fatta oggetto di attenzione dalla legge n. 215 del 1992 -: se, alla luce delle sovraesposte considerazioni, non ritenga opportuno diramare istruzioni che permettano di porre rimedio a situazioni sperequative come quelle prospettate in premessa. (5-05580)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05580 presentata da DELMASTRO DELLE VEDOVE SANDRO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990112 
xsd:integer
19990112- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05580 presentata da DELMASTRO DELLE VEDOVE SANDRO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990112 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
xsd:dateTime 2014-06-06T11:06:32Z 
5/05580 
DELMASTRO DELLE VEDOVE SANDRO (ALLEANZA NAZIONALE) 

data from the linked data cloud