INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05346 presentata da OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110919
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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-05346 presentata da NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO lunedi' 19 settembre 2011, seduta n.520 OLIVERIO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: le coste situate di fronte alla citta' di Crotone sono utilizzate da piu' di trent'anni dalla societa' petrolifera ENI per l'estrazione di gas metano, in quantita' tali da garantire il 15 per cento dell'intero consumo nazionale; da un lancio di agenzia ANSA del 14 settembre 2011, delle ore 17.37, «ENERGIA: STASI, RAMMARICO PER SÌ MINISTERO A NUOVO POZZO ENI» si apprende che l'ENI avrebbe gia' ottenuto dal Ministero dell'ambiente e delle tutela del territorio e del mare un parere positivo di compatibilita' ambientale del progetto relativo alla realizzazione di un nuovo pozzo denominato HL18dir per il prelievo di metano sul promontorio di Capo Colonna. «Da notizie pervenuteci - afferma la vicepresidente della Giunta della Regione Calabria - tale nuova attivita' e' stata segnalata alla precedente amministrazione regionale nel gennaio 2009, alla quale non ha seguito alcun riscontro formale. Inoltre nei diversi incontri tra Eni (e la collegata del gruppo Jonica Gas) e la Regione Calabria, (...) non e' mai emersa alcuna informazione circa le nuove attivita' che il gruppo aveva intenzione di affrontare sul territorio della provincia di Crotone». Da approfondimenti effettuati ad oggi - sottolinea la vicepresidente - la realizzazione del nuovo pozzo, ricadente proprio sul promontorio di Capo Colonna, prevede il prelievo di metano in ambiente marino e il suo iter autorizzativo risulta ancora in corso presso il Ministero dello Sviluppo economico. Cio' posto e' stato richiesto agli uffici competenti del Ministero di poter avere circostanziate notizie relative all'eventuale autorizzazione richiesta dalla societa' nonche' sull'iter procedurale che, da quanto emerso agli atti, non avrebbe visto il coinvolgimento della Regione e di questa nuova amministrazione; oltre alla notizia relativa al nuovo pozzo che l'ENI avrebbe intenzione di realizzare, ha destato notevole allarme sociale lo stazionamento, nel mare prospiciente la costa di Crotone, di un'altra piattaforma, la «Gfs Kei Manhattan», accanto alla preesistente piattaforma «Hera Lacinia Beaf». Ufficialmente, la piattaforma sara' utilizzata per la manutenzione e per lavori finalizzati a migliorare la produzione degli attuali pozzi «Luna41dir», «Hera Lacinia 16 dir» ed «Hera Lacinia 17 Dir.» Conseguentemente, il comandante della capitaneria di porto ha emesso un'ordinanza che vieta la navigazione alle imbarcazioni da diporto in un raggio di 500 metri intorno all'impianto; da notizie di stampa pubblicate il 14 settembre 2011 sul sito www.cn24.tv, cronaca di Crotone, si legge che, sul caso della piattaforma «Gfs Kei Manhattan», «si e' tenuto un incontro presso la Procura della Repubblica di Crotone tra il Procuratore della Repubblica Raffaele Mazzotta ed i vertici della Capitaneria di porto di Crotone guidati dal comandante Nicola Freda. (...) Il problema prende spunto dal recente stazionamento nelle acque antistanti Crotone di un impianto di perforazione - che si e' posizionato accanto alla preesistente piattaforma "Hera Lacinia Beaf" - per effettuare, con la durata presumibile di mesi 6, interventi manutentivi e di miglioramento delle capacita' estrattive della stessa piattaforma. Al termine dell'incontro, nel corso del quale sono stati forniti alcuni elementi conoscitivi sulle modalita' operative, tecniche ed autorizzative dei lavori attualmente in corso nelle acque antistanti la citta', il Procuratore della Repubblica ha disposto una indagine conoscitiva sui lavori, delegando la Capitaneria di Porto di Crotone ad "espletare le pertinenti attivita' investigative"; l'intento, allo stato, e' «di verificare la natura dei lavori in corso di svolgimento, le modalita' realizzative degli stessi e il regime autorizzativo dei lavori che stanno interessando la piattaforma Hera Lacinia Beaf». Ulteriori accertamenti riguarderanno, invece, i lavori non ancora avviati che interesseranno il sito denominato «Hera Lacinia 10 dir» ubicato sul promontorio di Capo Colonna. Nella mattinata di oggi il Procuratore della Repubblica ha voluto effettuare, di persona, un sopralluogo via mare. Con l'impiego di Motovedette della Capitaneria di porto di Crotone e' stata effettuata una ispezione in prossimita' della piattaforma estrattiva Hera Lacinia Beaf e, successivamente, un'ulteriore attivita' ispettiva presso il promontorio di Capo Colonna; la nuova piattaforma, apparsa nel mare antistante Crotone, si trova situata nei pressi della riserva marina di Isola Capo Rizzuto e dell'area archeologica di Capocolonna e le suddette attivita' di manutenzione potrebbero provocare l'inquinamento delle acque marine a causa dell'utilizzo, per la perforazione, di fluidi nocivi e a causa della formazione di reflui (frammenti di roccia e fango esausto) che dovrebbero essere inviati a terra per essere smaltiti; la Calabria e' una tra le regioni italiane a maggior rischio sismico: secondo la riclassificazione sismica del territorio nazionale (effettuata ai sensi dell'ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003) l'intero territorio nazionale e' stato classificato in quattro zone indicate con i numeri da 1 (a maggior rischio) e 4 (a minor rischio). La Calabria e' l'unica regione italiana ad essere interamente compresa nelle zone 1 e 2. Crotone, in particolare, e' stata inserita nella zona 2, pertanto con un rischio elevato di eventi sismici -: se la societa' ENI abbia presentato richiesta di autorizzazione per la realizzazione del nuovo pozzo HL18dir, ricadente sul promontorio di Capo Colonna, per il prelievo di metano in ambiente marino e, in caso affermativo, se sia confermata o meno la conclusione dell'iter autorizzativo e se siano in grado di assicurare che tutte le procedure di valutazione dei rischi legati all'attivita' estrattiva siano state condotte con il massimo rigore scientifico e fondate sul principio di precauzione ambientale; se sia stato effettuato uno studio sulla subsidenza, finalizzato ad accertare l'impatto delle eventuali nuove perforazioni sui movimenti di abbassamento verticale della superficie e, quindi, sulla loro pericolosita' per i cittadini e il patrimonio storico-archeologico della citta' di Crotone; se possano garantire che i lavori eseguiti dall'impianto di perforazione off shore «Gfs Kei Manhattan» siano solo ed esclusivamente interventi di manutenzione e che non comportino la perforazione di nuovi pozzi; se e quali iniziative intendano adottare per verificare che le operazioni di manutenzione della piattaforma e le eventuali nuove trivellazioni citate in premessa non abbiano un impatto negativo per l'ecosistema marino, per la salute dei cittadini e per le attivita' economiche inerenti alla pesca e al turismo e, in caso positivo, quali strumenti intendano attivare per evitare il protrarsi delle attivita' inquinanti, per la bonifica dei siti e per il risarcimento economico della popolazione locale. (5-05346)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05346 presentata da OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110919
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OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO (PARTITO DEMOCRATICO)