INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04374 presentata da ROSSOMANDO ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 05/01/2015

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-04374 presentato da ROSSOMANDO Anna testo presentato Lunedì 5 gennaio 2015 modificato Mercoledì 14 gennaio 2015, seduta n. 362 ROSSOMANDO , AMODDIO , GIORGIS , IACONO , MATTIELLO , NARDUOLO , MIOTTO . — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che: nel 2003 il DAP, dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ha avviato un progetto sperimentale in dieci istituti penitenziari italiani (Trani, Siracusa, Ragusa, Rebibbia circondariale, Rebibbia reclusione, Torino, Milano-Bollate, Padova e Ivrea) per promuovere l'attività lavorativa in carcere, attraverso la ristrutturazione delle cucine e l'affidamento della gestione a delle cooperative sociali, con il compito di formare professionalmente i detenuti, assunti con paga regolare dalle cooperative, attraverso periodi di formazione, affiancamento con professionisti del settore, impostazione di gestione secondo criteri di efficienza, adeguamento a standard di sicurezza e qualità; questo progetto, finanziato dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a partire dal 2004 e successivamente, a partire dal 2009, dalla Cassa ammende, viene rinnovato di anno con risultati giudicati molto positivi, sia per quanto riguarda la produzione di pasti di qualità, sia per la nascita di vere realtà imprenditoriali (servizi di catering a Torino e Bollate, produzione di panettoni a Padova, taralli a Trani e dolci di mandorla e catering a Siracusa e Ragusa), che hanno raccolto l'apprezzamento anche dei consumatori esterni; secondo quanto riportato da articoli di stampa, a riscontro del dato positivo di questa esperienza, il 17 marzo 2014 l'allora direttore del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino, a seguito di un colloquio con i direttori dei 10 istituti penitenziari coinvolti, sottolineava il giudizio fortemente positivo sui risultati del progetto, ribadendo l'intenzione di proseguire nell'iniziativa, rendendola strutturale e diffondendola anche ad altri istituti; nel periodo di vacanza alla direzione del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, da maggio 2014, le cooperative sociali impegnate nelle carceri hanno più volte chiesto riscontro al Ministero circa il futuro del progetto, in scadenza il 31 dicembre 2014; nei giorni scorsi, con una circolare ministeriale inviata ai dieci direttori carcerari interessati, è stata comunicata la proroga del progetto fino al 15 gennaio 2015 e la successiva chiusura della sperimentazione, con il ritorno della gestione delle cucine all'amministrazione penitenziaria; tale decisione ha provocato forte preoccupazione tra gli operatori del settore e tra chi guarda con interesse e speranza al recupero e al reinserimento delle persone detenute, e non da ultimo alla loro formazione professionale, per la chiusura di una esperienza che ha prodotto effetti grandemente positivi non solo in termini economici e produttivi ma anche in termini di risparmio e di riqualificazione dell'esperienza detentiva; l'impiego dei detenuti in attività lavorative, infatti, non solo aumenta le possibilità di reinserimento del detenuto nella società, ma abbatte drasticamente l'eventualità di recidiva; l'articolo 15 dell'ordinamento penitenziario, di cui alla legge n.354 del 1975, attribuisce al lavoro un ruolo centrale nel processo rieducativo e di risocializzazione del condannato, così come stabilito dall'articolo 27, comma terzo, della Costituzione. Proprio nel riconoscimento dell'importanza del lavoro per la riabilitazione dei detenuti, con la legge n.193 del 2000, (cosiddetta legge Smuraglia) sono stati forniti strumenti e modalità per l'avvio di attività lavorative in carcere da parte di imprese pubbliche o private e di cooperative, attraverso la stipula di un'apposita convenzione con l'amministrazione penitenziaria; dai dati forniti dal Ministro della giustizia il 19 dicembre 2014, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo assetto del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e del sistema carcerario, è emerso che, per quanto riguarda il lavoro dei detenuti, si è passati dal 20,87 per cento del 2011 al 26,25 per cento del 2014–: quali iniziative intenda avviare per dare continuità all'esperienza del progetto sopra descritto, anche con forme di finanziamento diverse da quelle adottate finora, al fine di non vanificare gli importanti risultati fin qui ottenuti, a partire dal 2004, negli istituti penitenziari interessati. (5-04374)
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MIOTTO ANNA MARGHERITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
AMODDIO SOFIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GIORGIS ANDREA (PARTITO DEMOCRATICO) 
IACONO MARIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTIELLO DAVIDE (PARTITO DEMOCRATICO) 
NARDUOLO GIULIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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