INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03870 presentata da DE PASQUALE ROSA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20101123

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Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-03870 presentata da ROSA DE PASQUALE martedi' 23 novembre 2010, seduta n.400 DE PASQUALE. - Al Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca. - Per sapere - premesso che: in merito ai bambini di due anni e mezzo da inserire nelle sezioni di scuola dell'infanzia, all'intesa ANCI - organizzazioni sindacali sulle anticipazioni nella scuola dell'infanzia non ha fatto seguito nessun documento attuativo o circolare che ne stabilisca il numero massimo in ogni sezione; infatti, l'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89, non entra affatto nel merito della questione: «1. La scuola dell'infanzia accoglie bambini di eta' compresa tra i tre e i cinque anni compiuti entro il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento. 2. Su richiesta delle famiglie sono iscritti alla scuola dell'infanzia, le bambine e i bambini che compiono tre anni di eta' entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Al fine di garantire qualita' pedagogica, flessibilita' e specificita' dell'offerta educativa in coerenza con la particolare fascia di eta' interessata, l'inserimento dei bambini ammessi alla frequenza anticipata e' disposto alle seguenti condizioni: a) disponibilita' dei posti; b) accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste di attesa; c) disponibilita' di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell'agibilita' e funzionalita', tali da rispondere alle diverse esigenze dei bambini di eta' inferiore a tre anni; pertanto, ove c'e' disponibilita' di posti, si possono costituire sezioni eterogenee di 25-26 alunni, di due anni e mezzo senza limiti; considerato che nel nido il rapporto puericultrice-bambini e' 1 a 6, nella scuola dell'infanzia, in virtu' di una discutibile previsione normativa, per i bambini di due anni e mezzo il rapporto diventa di 1 a 26; e' una, realta' paradossale, con difficolta' enormi per l'insegnante di gestire tale situazione, da tutti i punti di vista: difficolta' didattica che presume bambini autonomi con una maggiore maturazione psicologica-emotiva-affettiva-linguistica-cognitiva; inoltre, e' impossibile tenere sotto controllo un numero cosi' elevato di bambini piccoli e garantirne la sicurezza e l'incolumita' fisica. Senza aggiungere la riduzione drastica di personale ausiliario e l'assenza di finanziamenti che hanno ridotto all'osso i materiali didattici a disposizione; inoltre, le indicazioni gia' a suo tempo impartite con il protocollo tra il coordinamento nazionale per le politiche dell'infanzia e della scuola e l'associazione nazionale dei comuni italiani, per concordare le modalita' di accoglimento dei bambini di due anni e mezzo alla scuola dell'infanzia per l'attivazione della sperimentazione di cui all'articolo 7 della legge n. 53 del 2003, erano indirizzate in un senso molto diverso rispetto a quanto effettivamente oggi avviene nelle nostre scuole materne, rendendo molto difficile la possibilita' di insegnamento nelle classi ove sono presenti bambini anticipatari -: se il Ministro non ritenga di prioritaria importanza ed urgenza assumere iniziative per disciplinare dettagliatamente le modalita' e le condizioni per l'ingresso e l'accoglienza, presso le scuole materne, di bambini anticipari rispetto a quelle di tre anni; se il Ministro non ritenga indispensabile coinvolgere in questo procedimento applicativo tutte le istituzioni competenti in questa materia.(5-03870)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA 
20110112 

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