INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03609 presentata da MICHIELON MAURO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980126

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Per sapere - premesso che: uno spot pubblicitario mandato in onda durante le feste natalizie per ricordare agli italiani il pagamento del canone Rai, poi sostituito da quello con il professor Michele Mirabella, affermava che "il canone Rai e' il piu' basso d'Europa"; tale asserzione sarebbe vera se si tenesse conto solo dei paesi europei in cui e' previsto il pagamento di un canone televisivo, dimenticandosi che, per quanto riguarda l'Europa occidentale, Spagna, Lussemburgo, Monaco e Vaticano non fanno pagare il canone, mentre, nell'Europa orientale, non ci sono tassazioni in Bulgaria, Federazioni Russe e Moldavia, e che nella Repubblica di San Marino il canone e' di lire 20.000, evidentemente, la sostituzione dello spot e' scaturita dall'aver preso atto della gaffe compiuta; nel caso di San Marino la questione canone e' ancor piu' scandalosa se si considera che l'Italia "gira" alla Repubblica sei miliardi di lire annui in virtu' di un accordo di collaborazione in materia radio-televisiva fra la Repubblica di San Marino e la Repubblica italiana; con la finanziaria 1998 il canone Rai e' aumentato di lire 5.700 (da lire 161.450 a lire 167.150), giustificato dai vertici di viale Mazzini con la necessita' di finanziare gli investimenti necessari ad entrare nei nuovi segmenti del mercato televisivo e non, come sarebbe stato piu' logico, con l'esigenza di migliorare il servizio pubblico; un servizio pubblico si dovrebbe definire tale non solo dal costo ma anche dal rapporto qualita'/prezzo e di certo il servizio offerto dalla Rai non giustifica l'onere sostenuto; anzi la televisione di Stato si presenta sempre piu' come le televisioni commerciali: la Rai bombarda di pubblicita' e le trasmissioni televisive sono interrotte da televendite; secondo quanto pubblicato su Il Corriere della Sera di venerdi' 16 gennaio 1998 il nuovo importo del canone non e' stato tempestivamente comunicato, per cui i solerti contribuenti che si sono recati alla posta per pagare il canone si vedono ora costretti a ritornarci per versare le 5.700 lire aggiuntive piu' la tassa postale -: se risulti che alla Autorita' competente siano pervenute segnalazioni con riferimento alla inesattezza dello spot pubblicitario sopra menzionato; se non ritenga vergognoso e lesivo degli impegni assunti, con la convenzione e il contratto di servizio, che la Rai a fronte del pagamento del canone da parte degli utenti offra un servizio pari, ed in taluni casi addirittura inferiore, a quello offerto dalle televisioni commerciali; se non consideri offensivo per i contribuenti italiani che nella Repubblica di San Marino il canone sia di lire 20.000 contro le lire 167.150 di canone Rai, a fronte dei sei miliardi di lire che l'Italia versa a San Marino, tenuto conto che sulla questione l'interrogante si era dichiarato insoddisfatto della risposta ricevuta dal sottosegretario Vita all'interrogazione n. 5-01002; se la magnanimita' che il governo dimostra nei confronti di San Marino non sia il caso di dimostrarla anche nei riguardi di quegli italiani che hanno gia' pagato il canone e che ora devono versare la somma aggiuntiva, magari esonerandoli dalle 1.200 di tassa postale. (5-03609)
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