INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03132 presentata da GHIZZONI MANUELA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 02/07/2014

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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03132 presentato da GHIZZONI Manuela testo di Mercoledì 2 luglio 2014, seduta n. 255 GHIZZONI e BENAMATI . — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: in questi giorni, come già accaduto nel 2012, molte imprese stanno ricevendo da parte della Rai l’«invito» al pagamento del canone speciale in virtù delle vigenti disposizioni normative, che impongono il pagamento di un abbonamento speciale a chiunque detenga, fuori dall'ambito familiare, uno o più apparecchi atti o adattabili – quindi muniti di sintonizzatore – alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive; il 22 febbraio 2012, il Ministero dello sviluppo economico con una nota del dipartimento delle comunicazioni ha chiarito che un apparecchio si intende «atto» a ricevere le radio audizioni se e solo se include fin dall'origine gli stadi di un radioricevitore completo, mentre si intende «adattabile» a ricevere le radiodiffusioni se e solo se include almeno uno stadio sintonizzatore radio ma è privo del decodificatore o dei trasduttori, o di entrambi i dispositivi, che, collegati esternamente al detto apparecchio, realizzerebbero assieme ad esso un radioricevitore completo. Pertanto, non va pagato alcun canone TV per un apparecchio privo di sintonizzatori radio operanti nelle bande destinate al servizio di radiodiffusione, in quanto non è ritenuto né atto né adattabile alla ricezione delle radioaudizioni; ne deriva, quindi, che gli abituali strumenti di lavoro per professionisti e imprese, quali personal computer , tablet e smartphone , non debbano essere sottoposti al pagamento del canone, poiché consentono l'ascolto e/o la visione dei programmi radiotelevisivi via internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare; nonostante i chiarimenti espressi dalla citata nota del Ministero dello sviluppo economico, la Rai reitera la richiesta di pagamento del canone speciale a migliaia di utenti possessori di computer , tablet , smartphone e di sistemi di videosorveglianza: la cifra richiesta varia secondo la tipologia dell'impresa e va da un minimo di 200 ad un massimo di 6.000 euro all'anno–: quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo affinché non sia più richiesto illegittimamente il pagamento del canone speciale Rai a professionisti e imprese che possiedono strumenti di studio e lavoro (quali computer , tablet , smartphone , sistemi di videosorveglianza) sprovvisti di sintonizzatore. (5-03132)
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Camera dei Deputati 
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
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BENAMATI GIANLUCA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MURA ROMINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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