INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02359 presentata da TESTA NUNZIO FRANCESCO (UNIONE DI CENTRO) in data 20100120

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-02359 presentata da NUNZIO FRANCESCO TESTA mercoledi' 20 gennaio 2010, seduta n.269 NUNZIO FRANCESCO TESTA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: il carcinoma della mammella rappresenta ancora oggi il tumore piu' frequente nella popolazione femminile, sia per incidenza che per mortalita'. La probabilita' di ammalarsi aumenta progressivamente con l'eta': dato il continuo invecchiamento della popolazione residente in Italia, i casi di questa malattia sono aumentati; grazie all'anticipazione diagnostica non solo si possono ridurre i tassi di malattia diagnosticata in stadio avanzato, ma si puo' decisamente migliorare la qualita' di vita delle pazienti, favorendo la diffusione di trattamenti di tipo conservativo; secondo la Iarc (The International agency for research on cancer), partecipare allo screening organizzato su invito attivo (mammografia biennale nelle donne di 50-69 anni) riduce del 35 per cento la probabilita' di morire per cancro della mammella. È quindi necessario che i programmi di sanita' pubblica assicurino almeno gli stessi livelli di qualita' (se non superiori), grazie alla formazione degli operatori e allo sviluppo di un adeguato programma di assicurazione di qualita', cosi' come raccomandato dalle linee guida europee; nel 2008 sono stati oltre quattro milioni gli screening oncologici fatti nel nostro Paese, quasi otto milioni e mezzo gli italiani invitati a prendere parte ad uno dei tre programmi di prevenzione previsti: quello mammografico, della cervice uterina e del colon rettale; per cio' che riguarda l'applicazione di programmi di prevenzione oncologica si rileva al Nord un'ampia diffusione con un alto coinvolgimento di pazienti, al Sud si registrano dati bassi ancora lontani dai livelli accettabili, nello specifico, per lo screening mammografico da fare ogni 2 anni aderiscono il 61 per cento delle donne al nord, il 57 per cento al Centro e il 36 per cento al Sud -: quali iniziative intenda adottare al fine di garantire un'adeguata offerta della mammografia attraverso un programma organizzato rivolto in modo attivo a tutta la popolazione, in modo da favorire l'equita' di accesso anche per le donne piu' svantaggiate o meno consapevoli dell'importanza della prevenzione secondaria, se non intenda promuovere progetti di supporto per le donne a cui viene diagnosticato il tumore al seno e se non sia il caso di considerare detta malattia quale patologia sociale predisponendo linee guida per l'istituzione di programmi di screening mammografici che aiutino a contrastare la malattia anche attraverso una piu' efficace prevenzione. (5-02359)
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