INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02332 presentata da GUARINO ANDREA (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19970526

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_02332_13 an entity of type: aic

Ai Ministri dell'ambiente, della sanita' e dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: nel 1982 l'Acea ha realizzato la centrale termoelettrica Tor di Valle sull'area compresa nel settore sud-ovest della citta' di Roma, in corrispondenza dell'insediamento urbano del quartiere Torrino, (nel quale abitano circa venticinquemila persone) da cui dista meno di seicento metri; nel 1985 alla centrale e' stato affiancato un impianto di depurazione delle acque reflue, piu' volte ampliato e ora uno dei piu' grandi d'Europa; il territorio su cui e' ubicato il quartiere Torrino e' prossimo all'intersezione tra il grande raccordo anulare e la via Ostiense e quindi soggetto agli agenti inquinanti che promanano dall'intenso traffico veicolare che transita su tali arterie; a tale fonte di inquinamento si sono aggiunti i fumi provenienti dall'impianto termoelettrico, i cui camini sono alti solamente venti metri da terra, nonche' le esalazioni delle vasche di decantazione delle acque reflue e dei prodotti chimici utilizzati dagli impianti depurativi; a tali forme di immissioni deve aggiungersi l'inquinamento acustico generato dai depuratori, tenuti in funzione giorno e notte; il livello del rumore era divenuto ormai tanto intollerabile da spingere, nel maggio 1996, gli abitanti, rappresentati dal comitato di quartiere Torrino, a sollevare una vertenza con l'Acea, a seguito della quale quest'ultima produceva un rapporto, redatto dai suoi stessi tecnici, dal quale risultava che la fonte dell'inquinamento acustico era individuarsi nei gruppi compressori e nella soffiante dell'impianto; oggi, a piu' di un anno di distanza, malgrado gli impegni assunti dall'Acea per far fronte alla rumorosita' degli impianti di depurazione e alle esalazioni graveolenti, la situazione non solo e' rimasta immutata, ma si e' aggravata in seguito ai ritmi di utilizzazione del depuratore; inoltre, il 2 luglio 1994 il ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato ha - con decreto - autorizzato il potenziamento della centrale Acea di Tor di Valle mediante l'installazione e l'esercizio di un'ulteriore centrale di cogenerazione costituita da due turbogas della potenza di 39 megawatt circa ciascuno e da due caldaie per il recupero del calore dei gas di scarico e di una turbina a vapore della potenza di circa 38 megawatt, per un totale di circa 116 megawatt di potenza elettrica nominale; prima del rilascio di tale autorizzazione, il 2 agosto del 1993, l'interrogato Ministro dell'ambiente pro tempore, di concerto con il Ministro per i beni culturali ed ambientali, nell'esprimere giudizio di compatibilita' ambientale del progetto relativo al potenziamento della centrale di cogenerazione, aveva prescritto - assieme ad altre cautele ed in considerazione della particolare ubicazione dell'impianto - all'Acea di realizzare un sistema di monitoraggio dell'area costituito da almeno tre postazioni automatiche di misurazione di SO2, NOx e polveri da attivarsi almeno un anno prima dell'attivazione della nuova centrale; il posizionamento delle postazioni di misurazione avrebbe dovuto essere concordato con gli organi preposti al controllo, tenendo conto della zona di massima ricaduta delle emissioni provenienti dalla centrale e della necessita' di discriminare l'inquinamento proveniente da altre fonti; l'Acea, acquisita la necessaria autorizzazione da parte dell'assessorato all'ambiente della regione Lazio, ha ritenuto idonei all'ubicazione delle postazioni di monitoraggio i seguenti tre punti toponomastici: 1) via Mare della Cina, angolo via della grande muraglia, 2) via Portuense, 500 metri dopo l'incrocio con via del Fosso della Magliana, direzione Fiumicino, 3) via Galeffi; peraltro l'individuazione delle postazioni e' stata fatta senza consultare il comitato di quartiere; la loro localizzazione inoltre non coincide con i punti di piu' significativa ricaduta degli agenti inquinanti, come pure era stato prescritto dal Ministero, in quanto le postazioni sono situate ad una distanza eccessiva rispetto alle fonti di inquinamento da tenere sotto controllo, non attuano la richiesta discriminazione dell'inquinamento proveniente da altre fonti, essendo situate all'interno dei centri abitati e trafficati, piuttosto che ai margini utili degli stessi, e non considerano l'orografia del terreno e le direzioni eoliche quali fattori di deviazione; delle tre postazioni previste ne e' stata installata soltanto una, peraltro a meno di un anno di distanza dalla programmata attivazione della centrale; questa duplice mancanza, quantitativa e temporale e' stata rilevata da una diffida del comitato di quartiere, che ha portato all'opportuno rinvio dell'attivazione della centrale; nonostante il grave ritardo nell'installazione della rete di rilevamento prescritta dall'autorita' ministeriale sono state avviate, e tuttora proseguono, le prove tecniche di funzionamento della nuova centrale; rimane inoltre priva di riscontro la richiesta indagine epidemiologica diretta ad accertare gli effetti sulla salute personale, derivanti dal funzionamento dell'impianto di depurazione, presentata alla Uls Roma "C", dodicesimo distretto; l'avvio di tale indagine, prima ancora dei risultati della stessa, e' reso ancor piu' urgente dal riscontro, da parte dei medici e pediatri della zona, di un anormale ed allarmante aumento delle malattie respiratorie, specialmente nei bambini; si e' infine sollecitata, senza risultati, la copertura delle vasche ove si generano immissioni gassose a cielo aperto, nonche' l'esecuzione di opportuni controlli e l'adozione di adeguate precauzioni, in rapporto alla produzione di scorie chimiche e di solventi, risultante dall'accumularsi di rifiuti nell'ambito del processo di depurazione; risulta che una relazione della Uls RM/7 competente per territorio, pervenuta alla regione Lazio nel dicembre del 1992 ed in base alla quale sarebbero state concesse le autorizzazioni, oltre ad ammettere l'indisponibilita' di elementi conoscitivi specifici per determinare le ragioni dell'inquinamento atmosferico della zona, stima erroneamente a circa un chilometro la distanza minima tra l'allora realizzando impianto e le prime abitazioni del quartiere, che invece sono situate a non piu' di quattrocento metri dall'area dell'impianto stesso; si sono gia' prodotti numerosi e gravi casi di ripercussioni sulla salute dei cittadini da parte dell'inquinamento provocato dall'impianto, da ultimo nei giorni 6 e 7 del marzo 1997, quando - come risulta dalla diffida presentata il 27 marzo 1997 - gli abitanti del quartiere, a seguito dell'ennesima esalazione di gas e vapori, hanno accusato senso di nausea ed irritazione agli occhi; il disagio dei cittadini del comprensorio e' gia' sfociato in azioni di protesta, tra cui si evidenzia il corteo svoltosi lo scorso 18 aprile per le vie del quartiere sotto l'egida del comitato di quartiere e dei comitati dei quartieri limitrofi - Mostacciano e Torrino nord; se siano a conoscenza dei termini della situazione esposta, come delineati nelle considerazioni che precedono; quali iniziative intendano assumere al fine di accertare se da parte dei competenti organi siano state adeguatamente e correttamente valutate tutte le ripercussioni sull'ambiente, la sicurezza e la salute dei cittadini prima di autorizzare la realizzazione dei suddetti impianti di depurazione e turbogas, ed in particolare quali conclusioni si possano trarre dalla dichiarata indisponibilita' di adeguate informazioni e dalla valutazione completamente errata che figura nella citata relazione della Usl RM/7 circa le distanze tra impianti inquinanti ed abitazioni; se non ritengano opportuno esperire un'adeguata revisione delle procedure autorizzatorie fin qui compiute, al fine di rettificare le inesattezze ed i travisamenti in punto di fatto, nonche' per integrarne le lacune, al fine di tener adeguatamente conto degli interessi dei cittadini ed in particolare degli abitanti del quartiere Torrino; a tal proposito, in che termini ritengano possa essere apprezzata la quantita' e la qualita' delle emissioni di gas provenienti da un depuratore delle dimensioni descritte, nonche' da ben due centrali turbogas; se infine, intendano verificare che siano state rispettate le prescrizioni imposte dalle autorizzazioni fin qui rilasciate, sia con riguardo ai depuratori che alle centrali turbogas, e, in caso negativo, quali iniziative intendano assumere per garantire il dovuto rispetto delle condizioni di sicurezza della salute dei cittadini, valutando l'opportunita' di sollecitare la revoca delle autorizzazioni previste dalla legge n. 203 del 1988, o quanto meno, per quanto concerne la situazione immediata, la sospensione delle prove di funzionamento ancora in atto, e che di fatto configurano una effettiva operativita' della centrale, con tutti gli effetti da essa derivanti. (5-02332)
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