INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02307 presentata da RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 07/03/2014
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Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-02307 presentato da RUBINATO Simonetta testo presentato Venerdì 7 marzo 2014 modificato Martedì 11 marzo 2014, seduta n. 187 RUBINATO . — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: si è appreso oggi dalle agenzie di stampa che l'ufficio delle entrate di Montebelluna avrebbe sanzionato con una multa di 62 mila euro il proprietario della «osteria senz'oste», un luogo di ritrovo esistente sulle colline trevigiane a Santo Stefano di Valdobbiadene, assimilandola ad una mera attività commerciale per la quale non avrebbe versato le dovute imposte; l’«osteria senz'oste», unica nel suo genere, è in realtà una stanza di 10 metri quadri ospitata in un piccolo rustico sito tra i filari delle viti, dove inoltre c’è solo una piccola stalla con una mucca ed un asino, acquistato da un imprenditore della zona, diventata nel tempo un luogo conosciuto anche fuori dei confini provinciali, dove gli avventori possono da sé consumare nel passaggio un po’ di vino e salame a fronte di un'offerta libera che viene corrisposta all'interno di una cassetta; il sito non ha mai avuto né parcheggi, né insegna commerciale: la dicitura «osteria senza oste» è sempre stata localmente declinata come una mera indicazione del luogo e non di un esercizio commerciale, poi precisata nell'espressione «l'oste che non c’è»; si tratta infatti di una vecchia «casera», ovvero di una costruzione agricola adibita a stalla, fienile e ricovero attrezzi, non abitata, ma che aveva una stanza per l'eventuale ricovero provvisorio del conduttore del fondo, oggi diventata luogo di incontro e di convivialità, punto di ritrovo di persone e visitatori, anche turisti stranieri, che sono venuti a conoscenza di questa singolare «osteria senz'oste» attraverso gli articoli pubblicati su riviste e su web fungendo in questo modo da volano di promozione del territorio; il luogo ha assunto negli anni una funzione di presidio della tradizione dell'ospitalità della terra trevigiana tanto da essere citato a livello internazionale per la forza del messaggio che quest'iniziativa trasmette nell'invitare i suoi avventori alla fiducia verso il prossimo; la contestazione della sanzione di 62.000 euro alla «osteria senz'oste» da parte dell'Agenzia delle entrate ha destato notevole scalpore e perplessità nella comunità locale, nonché critiche da parte dei rappresentanti delle istituzioni locali, in primis il presidente della regione e il presidente della provincia; nella vigenza delle norme attuali le autorità locali competenti non sono nella condizione amministrativa di profilare la condizione giuridica di «un oste che non c’è» per consentire a questa realtà, unica nel suo genere, di continuare questo percorso culturale, identitario, di promozione delle tradizioni e di una autentica e genuina accoglienza, che favorisce le altrui attività enoturistiche e commerciali in uno tra i più vocati e storici territori del paesaggio vitato delle colline del prosecco superiore, attività enoturistica che deve essere – in quanto unica economia locale – ad ogni livello valorizzata e promossa; risulta che a carico del proprietario dell’«osteria senz'oste» – vi sia stato un precedente accertamento da parte dell'Agenzia delle entrate relativo alla sua attività imprenditoriale di produzione di insaccati, relativamente al quale il predetto ha rifiutato la proposta di adesione formulata dagli uffici territoriali appena due giorni prima che – secondo le affermazioni del proprietario medesimo – fossero avviate le attività ispettive sull’«osteria senz'oste»–: su quali presupposti in fatto ed in diritto l'Agenzia delle entrate abbia proceduto a contestare in questo caso singolare l'evasione fiscale come se si trattasse di un'attività commerciale avente finalità lucrative, mentre appare prevalere il valore culturale e sociale di questa realtà; se non ritenga di impartire in merito direttive e/o indirizzi agli uffici fiscali territoriali o, ove vi fosse la necessità, di assumere iniziative per colmare l'eventuale lacuna normativa, al fine di evitare episodi come quello occorso che vengono vissuti dalle comunità locali come iniziative ingiustificate o addirittura vessatorie da parte dello Stato, perché non distinguono le attività commerciali con scopo di lucro da quelle meramente culturali e sociali che costituiscono espressione di una sussidiarietà orizzontale molto praticata in regioni come il Veneto e tanto più apprezzabile in questo momento di crisi; se vi siano elementi di collegamento tra i due accertamenti fiscali descritti in premessa in termini di causa ed effetto. (5-02307)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02307 presentata da RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 07/03/2014
Camera dei Deputati
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20140307
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02307 presentata da RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 07/03/2014
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
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