INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01993 presentata da RAVA LINO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19970409

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic5_01993_13 an entity of type: aic

Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che: il piano di razionalizzazione, secondo i criteri fissati dal ministero della pubblica istruzione, impone per la provincia di Alessandria scelte molto difficili, prevedendo infatti la chiusura di una direzione didattica; otto plessi di scuola elementare; sette succursali di scuola media; tre presidenze di scuola superiore di 2^ grado; una scuola superiore di 2^ grado; lodevole e' stato l'apporto di tutte le amministrazioni locali, in particolare di quella provinciale, che hanno promosso numerosi incontri con il provveditore agli studi nel tentativo di definire ambiti territoriali ed aspetti organizzativi stabili nel tempo e sollecitando l'applicazione dei criteri che: a) tenessero in considerazione, prima di tutto, le comunita' montane e le zone molto decentrate, dove la razionalizzazione della rete scolastica effettuata negli anni passati aveva ridotto al minimo la presenza sul territorio delle istituzioni scolastiche, causando, gia' al momento, disagi notevoli agli utenti della scuola dell'obbligo, alle loro famiglie e alle amministrazioni chiamate ad organizzare costosi servizi di trasporto; b) che fosse incoraggiata, nei comuni montani, l'istituzione di istituti comprensivi ai sensi della legge 31 gennaio 1994, n. 97, nella considerazione che e' solo con il mantenimento capillare della rete scolastica sul territorio che si puo' puntare alla tutela e alla valorizzazione delle zone rurali montane e collinari, sempre piu' penalizzate nei confronti delle aree urbane; c) che per l'aggregazione degli istituti secondari di 2^ grado si procedesse secondo il criterio della territorialita', purche' cio' non impedisse una efficace razionalizzazione e ci si sforzasse di garantire l'autonomia ai due istituti d'arte che operano sul territorio provinciale, privilegiando, nel contesto generale, le richieste espresse dalle singole scuole gia' propense ad accorpamenti; il provveditorato agli studi, con nota prot. n. 5918 del 2 aprile 1997, emanava un provvedimento di riorganizzazione della rete scolastica provinciale in netto contrasto con quanto lo stesso provveditore aveva concordato con molte amministrazioni locali, con la giunta provinciale e con lo stesso consiglio scolastico provinciale; tale presa di posizione ha sollevato vivaci proteste sulle piazze, sugli organi di stampa e nelle sedi istituzionali, di molti cittadini, studenti e amministratori. Le contestazioni nascono, a giudizio degli interroganti, da una poca obiettiva lettura delle reali esigenze territoriali da parte del provveditorato agli studi che, sempre secondo gli interroganti, ha operato in base ad una fredda e inconcepibile analisi numerica; e' secondo questa logica che si e' provveduto alla chiusura di molti plessi elementari in zone montane e molto decentrate (quali Casaleggio, Lerma, Carrosio, tre degli otto comuni appartenenti alla comunita' montana Alta Val Lemma - Alto Ovadese e San Cristoforo) e in zone alluvionate (Ponti); sempre con lo stesso criterio e' stata avanzata la proposta di chiusura di scuole medie in zona montana (Mornese, altro comune appartenente alle comunita' montane Alta Val Lemme, Alto Ovadese, Volpedo) e rurale e collinare (Villaromagnano, Fubine, Silvano d'Orba). Non e' stata presa in alcuna considerazione la buona volonta' degli amministratori locali di coordinare i trasporti, pur di mantenere il presidio scolastico sul territorio; il provveditore agli studi ha richiesto, da parte di alcuni ispettori, un sopralluogo in alcune realta' territoriali ignorandone poi completamente la relazione ed agendo esattamente in contrasto con quanto proposto dagli stessi (in alta Val Curone l'ispettrice, sentiti i sindaci ed il presidente della comunita' montana, ha espresso parere favorevole ad una scuola comprensiva di comunita' con sede di presidenza a Volpedo; per l'ovadese l'ispettore ha relazionato positivamente sia per la scuola media di Mornese che per quella di Silvano); in altri casi e' stata disattesa completamente l'aspettativa di alcune amministrazioni che si sono viste chiudere edifici scolastici nuovi e a norma a scapito di altri che necessitano di notevoli interventi edilizi di adeguamento; solo nel 1996 il provveditore agli studi dava il suo benestare al comune di Mornese, sede di possibile polo scolastico della comunita' montana, per la costruzione di una nuova scuola media, ed ora, con la massima tranquillita', ne decreta la chiusura; clamoroso e' il caso del mantenimento della presidenza della scuola media di Molare (tre classi), composta dalle sezioni staccate di Silvano e Mornese, entrambe in chiusura graduale: dovra' forse resistere fino al 2000 o oltre questa presidenza cosi' "razionalizzata"?; per le scuole secondarie superiori, risulta agli interroganti che l'istituto d'arte Ottolenghi di Acqui Terme sia stato accorpato al liceo scientifico della stessa citta', nonostante il parere fortemente contrario del consiglio scolastico provinciale. Inoltre, non sono state prese in considerazione proposte spontanee fatte dal collegio docenti di qualche scuola per accorpamenti graditi -: se intenda procedere ad una verifica diretta delle scelte adottate dal provveditore agli studi di Alessandria creando le condizioni per avviare un vero processo di razionalizzazione che consenta una corretta riallocazione delle risorse e nel contempo un idoneo servizio territoriale.
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01993 presentata da RAVA LINO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19970409 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
DAMERI SILVANA (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) 
PENNA RENZO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) 
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5/01993 
RAVA LINO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) 

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