INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01340 presentata da SENESE SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930622

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Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: in un'intervista pubblicata sul periodico pisano Il grande Vetro, n. 115 del gennaio/febbraio 1993, l'architetto Gabriele Berti, capo uffico tecnico del settore edilizia privata del comune di Pisa, denunciava le devastazioni urbanistiche perpetrate nel territorio comunale, dichiarando, tra l'altro, "Saturazione oltre il gia' "proditoriamente" dovuto delle aree (e' accaduto che la stessa superficie sia stata computata per la costruzione di due diversi edifici); sovraccarico di traffico, anche per la mancata previsione di strutture decentrate, pubbliche e private, di servizi o uffici, o la loro tardiva realizzazione; assenza dei minimi requisiti quantitativi e funzionali in materia di verde, parcheggi, fognature, servizi; terziarizzazione incontrollata (o incoraggiata) del centro storico; interventi effettuati con singole concessioni in aree nelle quali era obbligatoria la preliminare approvazione di un piano particolareggiato; costruzioni o ricostruzioni in aree destinate a verde, seppure privato; ogni intervento visto in pratica come evento eccezionale per l'economia cittadina tale da consentire una tantum in deroga a qualcuna delle norme piu' restrittive". Per concludere infine "Con quale animo fidare nella prossima revisione del PRG? Continuera' il saccheggio, non ci sono dubbi, perche' niente per ora e' cambiato..."; le prassi d'illegalita' nella gestione del territorio comunale sembrerebbero emergere anche: 1) da numerosi pareri degli uffici tecnici e legali del comune. In particolare: a) dal fatto che l'ufficio legale del comune, in una relazione in data 20 dicembre 1989, relativa ad un'interrogazione della circoscrizione numero due riferita ad una contestata concessione edilizia, definita dall'amministrazione "di carattere precario" e rilasciata senza imposizione di alcun onere di urbanizzazione, evidenziava numerose irregolarita' inficianti il provvedimento in questione; in un parere del 22 novembre 1990 relativo a tre concessioni edilizie contestate, riteneva "accertata l'illegittimita' del rilascio delle concessioni citate"; in una relazione in data 17 marzo 1993, relativa ad una concessione in sanatoria, affermava la sussistenza di vizi di legittimita' dell'atto prospettandone l'annullamento; b) dal fatto che il responsabile del servizio edilizia privata del Comune, in una relazione in data 20 novembre 1990 diretta al segretario generale e relativa ad un esposto di privati, rilevava che una serie di concessioni erano state rilasciate in assenza del piano particolareggiato previsto dalle norme di attuazione del PRG; c) dal fatto che l'assessore all'edilizia privata, in una nota di risposta ad un privato, in data 3 dicembre 1992, riconosceva la sussistenza di numerose irregolarita' nella vicenda edilizia in questione; 2) da atti del Dipartimento urbanistico della regione Toscana. In particolare, tale Dipartimento concludeva una relazione, rassegnata in data 23 novembre 1992 al presidente della giunta regionale, che gliene aveva fatto richiesta con riferimento ad una concessione edilizia per la costruzione di un doppio capannone in zona demaniale, affermando che "il rilascio della concessione non poteva legittimamente avvenire"; tanto che lo stesso presidente della giunta riteneva di trasmettere gli atti all'autorita' giudiziaria competente, la quale peraltro aveva gia' provveduto a rinviare a giudizio il sindaco per altri profili d'illiceita' penale connessi alla stessa vicenda; 3) da atti del CORECO. In particolare, l'amministrazione comunale, con delibera della maggioranza consiliare del 17 luglio 1992, riteneva d'insistere nell'approvazione di un programma integrativo di edilizia residenziale, approvato con delibera n. 8 del 1992, nonostante che il CORECO avesse rilevato che tale programma comportava una perimetrazione come area edificabile di un'area agricola senza la previa e necessaria variazione del PRG; 4) da varie decisioni del giudice amministrativo. In particolare, con sentenze nn. 82 e 188 del 1975, il TAR della Toscana rigettava i ricorsi di alcuni privati avverso provvedimenti di demolizione di una struttura tensostatica di copertura di una piscina, struttura a tutt'oggi non demolita nonostante il Consiglio di Stato, con decisione n. 827 del 1978, abbia rigettato l'appello interposto contro le sentenze del TAR. Con ulteriori decisioni (nn. 142/145 del 1991) lo stesso TAR Toscana, con riferimento ad una controversia relativa ad una concessione per l'esercizio di un'attivita' di grande distribuzione (ipermercato Standa), riteneva che l'operato dell'amministrazione comunale appariva "finalizzato ad aggirare un espresso divieto del piano commerciale" e quindi a sovvertire anche i criteri di distribuzione delle varie attivita' economiche all'interno dell'abitato; ed inoltre che l'attivazione dell'ipermercato aveva "violato in modo macroscopico le modalita' di esecuzione dell'articolo 22 delle norme tecniche di attuazione" del PRG; 5) da numerose denunce per violazioni edilizie inoltrate dal servizio dei vigili urbani all'autorita' giudiziaria e non seguite da atti di autotutela dell'amministrazione; 6) da numerosi provvedimenti del giudice civile (v. ad esempii ordinanze del pretore civile di Pisa in data 11 febbraio, 26 febbraio, 26 giugno 1992) che affermavano in via incidentale l'illegittimita' di numerose concessioni edilizie per violazione delle norme sulle distanze legali, violazioni a suo tempo invano segnalate o denunciate da molteplici iniziative (interrogazioni, proposte di odg, etc) dei gruppi consiliari di opposizione; 7) dalla circostanza che, a fronte di un ingente numero di questioni edilizie denunciate da cittadini al difensore civico del Comune, le richieste di atti e documenti da quest'ultimo avanzate agli uffici comunali sono rimaste senza risposta. Tanto che a tutt'oggi vi sono ben trenta pratiche presso l'ufficio del difensore civico per le quali la richiesta di dati (non ancora trasmessi) rimonta ad oltre un anno fa sebbene in alcuni casi vi siano stati reiterati solleciti (es. pratica Carmignani, sollecito del 20 maggio 1992; pratica Lepore, sollecito del settembre 1992; pratica Fantasiland, sollecito del 7 settembre 1992); a fronte delle molteplici violazioni di legge che sembrerebbero emergere dai dati di cui sopra, gli amministratori del comune di Pisa hanno omesso qualsiasi intervento riparatore, in particolare lasciando senza esito le reiterate diffide loro rivolte da privati cittadini; con riferimento alla situazione sopra esposta e' stato di recente presentato un articolato esposto al prefetto di Pisa del quale la stampa locale ha dato ampia notizia (v. ad esempio Il Tirreno e l'Unita' del 10 giugno scorso) -: quale sia la valutazione di codesto Ministero in ordine alla situazione dell'abusivismo edilizio nel comune di Pisa, che tra l'altro risulta zona di pericolosa infiltrazione mafiosa (ha destato clamore in citta', di recente, l'arresto di numerose persone accusate di legami con la criminalita' organizzata); se nell'insieme dei fatti denunciati dall'architetto Berti, da numerosi esposti di privati, da varie forze politiche, e in parte emergenti dai provvedimenti giudiziari e dai riconoscimenti contenuti negli atti degli uffici tecnici del Comune, sopra ricordati, oltre che dai giudizi civili promossi da privati, non ravvisi la sussistenza di quelle persistenti e gravi violazioni di legge che sollecitano l'intervento del Ministro dell'interno e del prefetto della provincia a tutela della legittima aspettativa della comunita' locale ad un ordinato sviluppo dell'attivita' edificatoria, conforme al rispetto dell'ambiente, della salute e della salvaguardia del patrimonio storico e naturalistico; piu' in generale, quali interventi ed iniziative intenda adottare o sollecitare per porre termine al compimento di atti illegittimi o all'omissione di atti dovuti da parte degli amministratori di Pisa, tanto piu' che tali illegalita' sembrerebbero inserirsi in un piu' complessivo atteggiamento amministrativo segnato da numerose illegittimita' anche in altri settori (ambiente urbano, appalti e forniture, gestione del personale, ritardi nell'inoltro al CORECO di delibere etc.), illegittimita' che hanno formato oggetto, oltre che d'iniziative di denuncia in sede consiliare, anche di esposti all'autorita' giudiziaria tuttora all'esame di quest'ultima. (5-01340)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01340 presentata da SENESE SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930622 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
CAPRILI MILZIADE (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
NOVELLI DIEGO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 
PAISSAN MAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI) 
TARADASH MARCO (FEDER. EUROPEO PR) 
RINALDI ALFONSINA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
RECCHIA VINCENZO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
VIGNERI ADRIANA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
TORTORELLA ALDO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
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SENESE SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 

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