INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01307 presentata da GARDIOL GIORGIO (MISTO) in data 19961219

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Ai Ministri dell'universita' e della ricerca sicentifica e tecnologica, dei beni culturali e ambientali, dell'ambiente, della sanita', dell'industria, commercio e artigianato e del lavoro e previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: la societa' di ricerca Syremont, del gruppo Montedison, da anni impegnata in attivita' di ricerca, offre servizi e prodotti per la salvaguardia di oggetti e manufatti di valore artistico, storico, culturale e tecnologico; e' altamente qualificata nella diagnostica chimica, nell'indagine sulle forme di aggressione ambientale e nella ricerca e commercializzazione di prodotti specifici per il restauro dei beni monumentali e storici; essa ha realizzato tra l'altro: studi sullo stato di degrado dei monumenti romani (colonna Antonina); studi sullo stato di conservazione del pavimento musivo della basilica di San Marco a Venezia e sulla porta di bronzo dorato di Lorenzo Ghiberti del battistero di Firenze; messa a punto di prodotti innovativi quali ad esempio: i pulitori a resine di scambio Akeogel, i riaggreganti fluoropolimerici Akeogard, i rivestimenti conformazionali con derivati paraciclofanici Galxyl, eccetera. Essi sono stati utilizzati su molte opere d'arte di alto pregio (ad esempio affreschi della cappella Brancacci e palazzo Pitti a Firenze, aree archeologiche di Ercolano e Pompei, duomo di Lucca, eccetera; come pure su opere architettoniche moderne (ad esempio stadio Olimpico di Roma, acquario di Genova, palazzo del Lingotto a Torino, eccetera); il progetto di conservazione-monitoraggio-fruizione relativo al cosiddetto Homo Tyrolensis (mummia di Similaun) in corso di avanzata realizzazione a Bolzano; la partecipazione attiva alla realizzazione dell'iniziativa Salvalarte (prima indagine di Legambiente sullo stato di conservazione del nostro patrimonio artistico monumentale, condotto su una campione di sessanta monumenti italiani); la stessa societa' ha iniziato la procedura di mobilita', attivata il 10 dicembre 1996, con la previsione di licenziamento per il cinquanta per cento degli organici; le decisioni attuali comportano nei fatti la distruzione della societa' Syremont; nell'incontro del 18 novembre 1996 con i lavoratori, il dottor Romussi, direttore di Syremont, ha dichiarato la necessita' di trasferire otto ricercatori a Bussi. Il dottor Bibbiani, responsabile del personale di Syremont, e il dottor Greppi, responsabile del personale Montedison hanno prospettato un trasferimento a Ternim dove e' insediata la Isrim, consorzio di societa' di ricerca di cui e' presidente il professor Luciano Caglioti, presidente anche di Syremont; il dottor Greppi, nell'incontro del 10 dicembre 1996 con le rappresentanze sindacali, ha comunicato ai sensi e per effetti dell'articolo 4 e 24 della legge n. 233 del 1991, il licenziamento di otto lavoratori, attivando la procedura di mobilita'; le lavoratrici e i lavoratori, unitamente alle confederazioni sindacali, hanno denunciato il tentativo di smantellamento di Syremont-Montedison, che comporta nei fatti la dispersione di un qualificato gruppo di competenze individuali e collettive nel settore della difesa e della salvaguardia dei beni monumentali e storici; questa inaccettabile politica della ricerca costituisce un ulteriore colpo al polo novarese, che nasce dall'Istituto di ricerche industriali "guido Donegani" di Novara, costituitosi nel 1921 su iniziativa di Giacomo Fauser, scienziato di fama mondiale, tra i padri fondatori della chimica industriale, e che rappresenta tuttora il piu' importante polo di ricerca chimica del Paese; nonostante cio', questa realta' ha gia' subito un marcato quanto ingiustificato ridimensionamento in ricercatori e mezzi (dai 646 ricercatori del 1979 si e' passati agli attuali 260); il polo di ricerca, oggi costituito, oltre che da Igd-Enichem e Syremont-Montedison, da altre societa' qualificate e prestigiose, quali la Novamont, la Montecatini tecnologie, l'Anticorrosione Italsabi, la Isagro, la Gde e l'alcoa Italia-Isml, ha gia' subi'to forti ridimensionamenti: 1) la distruzione dell'Istituto sperimentale metalli leggeri (Isml-Efim), passato da duecento ricercatori nel 1973 a settanta nel 1990 a diciotto nel 1996; 2) le espulsioni nel dicembre 1991 di cinquantasette ricercatori, mediante la cassa integrazione straordinaria (Cigs), i successivi prepensionamenti e le dimissioni incentivate che continuano anche oggi nell'Igd-Enichem (350 addetti nel 1991, 260 nel 1996); 3) il tentativo, respinto dai ricercatori, di chiudere la Novamont (Montedison), che ha comunque registrato una riduzione di organici (da 50 ricercatori nel 1993 a 26 del 1996); il gruppo di ricerche Syremont raccolgie le esperienze di oltre venti anni di attivita' del gruppo Montedison, condotte a partire dagli anni settanta. Ricordiamo, tra l'altro, i contributi del professor Massimo Leoni dell'Istituto metalli leggeri di Novara al restauro di manufatti metallici di elevato valore storico ed artistico (cavalli di San Marco) e i contributi del professor Paolo Parrini a Ferrara nel campo della messa a punto di carte e fratture predeterminate, a base di fibrille sintetiche poliofeniche, per la conservazione dei dipinti (opere del Botticelli, di Tiziano, eccetera). Tale attivita' e' perseguita e si e' consolidata presso l'Istituto Guido Donegani di Novara e successivamente presso la Larac di Castellanza; nel 1987 e' stata costituita la societa' Syremont (Sistemni per la conservazione e il restauro Montedison), sotto la presidenza del professor Paolo Parrini, con tre unita': una presso la Larac di Castellanza, una presso l'Istituto Donegani di Novara e uno a Bussi presso Ausimont. Nel 1992 le ricerche presso la Larac di Castellanza sono state drasticamente ridimensionate e le restanti attivita' di ricerca affittate alla societa' AgroLinz Melamin Italia, controllata dall'".f_.M.U." austriaca. I vertici aziendali hanno giustificato tale scelta con la maggiore funzionalita' di una struttura concentrata in un solo sito all'interno di un importante polo tecnologico, quale quello di Novara; dal 1993, in seguito al cambio della presidenza della societa', dovuto al decesso improvviso del professor Parrini, ha avuto luogo anche un cambiamento dell'organizzazione aziendale. Cio' ha comportato la chiusura della funzione commerciale, l'avocazione della funzione promozione e relazioni esterne da parte della presidenza e la sua successiva gestione da parte di consulenti esterni. In conseguenza di tutto questo, non vi e' piu' stata acquisizione di nuove commesse esterne (il loro numero e' passato da circa quaranta nel 1993 a quattro-cinque nel 1996); in questo periodo vi e' anche stata una drastica riduzione (per dimissioni) del personale, che e' diminuito da trentuno agli attuali diciotto dipendenti. Va detto che il personale dimissionario, quasi interamente appartenente alla linea tecnica, era composto da elementi di alto livello professionale (sette laureati e cinque tecnici), con specifiche e rilevanti competenze nel campo della chimica del restauro dei beni culturali: tali competenze non sono state reintegrate, con gravi conseguenze sul livello di professionalita' del lavoro svolto; nel 1995 sono stati annullati i corsi di aggiornamento e formazione e non e' stata rinnovata la convenzione con l'Istituto Donegani per l'accesso alla biblioteca, con tutte le conseguenti gravi difficolta', per non dire impossibilita', di consultazione dell'indispensabile letteratura tecnica. Sono stati drasticamente ridotti, per la limitazione sia delle semplici trasferte che della partecipazione a riunioni e convegni del settore, i numerosissimi contatti esterni tenuti ai vari livelli dal personale tecnico. Vi e' stata l'assenza di investimenti, soprattutto in attrezzature scientifiche; e' altresi' importante sottolineare come i risultati conseguiti e l'alta capacita' scientifica raggiunta siano stati conseguiti negli anni grazie soprattutto ai finanziamenti pubblici, elargiti a Montedison e Syremont, per la ricerca e l'innovazione tecnologica (dal 1991 al 1993 circa quindici miliardi lordi attraverso il Pnr, il Cnr, eccetera). E' superfluo ricordare che la distruzione di questo patrimonio di ricerca e di competenze sarebbe una grave perdita per tutto il Paese, dati gli investimenti giustamente effettuati dallo Stato in questa direzione, e si configurerebbe come un ulteriore spreco di denaro pubblico; anche alla luce dei finanziamenti pubblici in essere, appare pretestuosa la motivazione del licenziamento di otto lavoratori per "contrazione dell'attivita' lavorativa dovuta all'esaurimento dei progetti di ricerca", come dichiarato nella lettera dell'azienda che attiva la procedura di mobilita' del 10 dicembre 1996; i contratti in essere e di quelli previsti con certezza in attivazione dal 1^ gennaio 1997 porta ad identificare un pacchetto di risorse (espresse come uomini/anno) cosi' suddivise per le due aree geografiche di presenza della Syremont: Unita' Novara: Pnr Chimica (completamento Temi 12, 13 15): 1,5; Pnr edilizia: 1,2; Pnr detergenza: 4,0; Cnr finalizzato beni culturali: 1,5; progetto Similaun 2,0; Attivita' prodotti (Produzione sviluppo e commercializzazione) 1,0; Unita' Bussi: Pnr edilizia: 8. Totale: Bussi: 8; Novara: 11,2; A questo personale tecnico occorre aggiungere, con una stima riduttiva, un fabbisogno di almeno quattro uomini-anno per attivita' di segreteria e amministrazione. E' importante considerare che la durata delle attivita' sopra indicate (ad esclusione del Pnr chimica in via di completamento) va da un minimo di tre sino a cinque anni; sono state inoltre presentate domande per progetti di ricerca con finanziamento a valere sulla legge n. 46 (progetto Matera, Cittanova, eccetera), Vasari, Cnr, Cee (quattro progetti presentati), che prevedono, se approvati, un ulteriore fabbisogno di risorse tecniche stimabile in cinque-sei uomini-anno, tutte fattibili a Novara; infine, non va trascurata l'attivita' di diagnostica (ambiente, analisi materiali) che ha visto impegnata la Syremont nel prestigioso progetto Salvalarte con Legambiente e che e' in previsione anche per il 1997; il personale tecnico addetto a queste attivita' ed attualmente presente e' pari a quattordici unita', di cui due a Bussi e dodici a Novara (di cui uno pensionando al 31 dicembre 1996 e uno in maternita'); non esiste dunque esubero di personale presso l'unita' di Novara, ma piuttosto una effettiva carenza di personale qualificato a Bussi per soddisfare i dettami contrattuali -: se intendano intervenire per quanto di loro competenza per riattivare una politica delle ricerche della Syremont ed evitare la radicale revisione dei suoi programmi e per il ritiro del provvedimento di licenziamento degli addetti di Novara e promuovere lo sviluppo a Novara, nell'ambito del polo tecnologico di ricerca, a Bussi ed a Castellanza in particolare nell'ambito del polo scientifico lombardo. In tal senso vanno promossi obiettivi di ricerca quali: processi e prodotti ecocompatibili; ricerche finalizzate alla drastica riduzione ed eliminazione degli effluenti (solidi, liquidi e gassosi) riversati nell'ambiente dai cicli produttivi, nonche' tese alla riduzione della produzione dei residui ("rifiuti") e, per le frazioni prodotte, loro recupero e riqualificazione nello stesso ciclo produttivo o in altri comparti produttivi; studio dei processi a minor consumo energetico (aumenti delle rese, studio dei catalizzatori e della sintesi, eccetera; ricerche tecnologiche di processo per lo studio dei materiali piu' idonei da utilizzare nella componentistica degli impianti chimici; ricerche su nuovi materiali e prestazioni specialistiche, tecnopolimeri, polimeri biodegradabili, eccetera; ricerche volte all'innovazione tecnologica di processo e di prodotto in rapporto alla piccola e media impresa; in particolare, per Syremont, se intendano promuovere iniziative volte a una migliore integrazione e sinergia della unita' Syremont di Novara con le realta' locali (comune, regione, eccetera) a partire dalle esperienze maturate in oltre un decennio di attivita' sia a livello nazionale che locale (ad esempio, gli interventi Syremont per l'emergenza del pozzo di Trecate, gli interventi diagnostici per il Sacro monte di Orta e nel duomo di Novara; queste esperienze, che vanno dalla analisi dell'ambiente e dei materiali alle tecnologie di restauro potrebbero e dovrebbero essere meglio utilizzate anche a livello locale e regionale oltre che nazionale). Tra possibili progetti di collaborazione si segnalano: il monitoraggio della qualita' dell'aria nella zona industriale di Sant'Agabio, che e' inserita, tra l'altro, insieme a Trecate nei finanziamenti previsti dal Ministero dell'ambiente per le zone ad alto rischio industriale; l'implementazione del sistema di reti fisse di monitoraggio ambientale delle regioni Piemonte, Lombardia eccetera con un nostro laboratorio mobile per le zone soggette a potenziali emergenze ambientali quali discariche, inceneritori, pozzi, eccetera; pulitura e trattamento antiscritta di monumenti ed edifici con prodotti e tecnologie Syremont gia' ampiamente utilizzate sia per l'edilizia civile che monumentale; servizi, tecnologie e prodotti per il restauro e la conservazione di manufatti e monumenti delle regioni Piemonte, Lombardia, eccetera note per la ricchezza del loro patrimonio di edifici monumentali per gli importanti ruoli storici svolti. (5-01307)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 
DALLA CHIESA FERNANDO (MISTO) 
PAISSAN MAURO (MISTO) 
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GARDIOL GIORGIO (MISTO) 

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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA 
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