INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01041 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950404
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Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: il giorno 15 marzo 1995 e' stata depositata presso la cancelleria del tribunale militare di Padova, la sentenza di condanna ex articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale (patteggiamento) a sei mesi e venti giorni di reclusione militare, per il generale di corpo d'armata Angelo Sion, per tre episodi di concorso in truffa militare pluriaggravata (articoli 110 capoverso, del codice penale, 234 commi 1 e 2 n. 1 e 47 n. 2 del codice penale militare di pace); appare quasi superfluo ricordare che il patteggiamento della pena, ai sensi degli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale, implica l'ovvia ammissione di colpevolezza e comporta il passaggio in giudicato della sentenza; il generale Sion e' stato riconosciuto colpevole di aver sottratto all'amministrazione militare, tra il dicembre 1992 e il febbraio 1993, le cifre di 17.000.000, 5.300.000 e 1.700.000, attraverso false fatturazioni e ordinativi a gioiellerie dalle quali risultavano forniture mai effettuate all'amministrazione militare; il generale Angelo Sion, nonostante fosse gia' stato rinviato a giudizio per i reati per i quali e' stato condannato, e' stato nel frattempo nominato comandante della regione militare Sicilia, incarico tuttora ricoperto; appare all'interrogante assolutamente inammissibile che il Sion, reo confesso di un comportamento indegno per un dipendente dello Stato a cui sono affidate cosi' alte responsabilita' anche di ordine morale, non sia ancora stato rimosso dall'incarico di comandante della regione militare Sicilia, e che nei suoi confronti non sia stato ancora avviato il procedimento amministrativo per l'eventuale sospensione dal servizio; giova qui ricordare che nel non lontano 1993 il generale di corpo d'armata Biagio Rizzo, parigrado del Sion, fu rimosso dal Ministro della difesa dell'epoca dall'incarico di comandante della regione militare Tosco Emiliana, per il solo fatto di essere stato ritenuto in qualche modo responsabile delle singolari avventure amorose del suo diretto sottoposto, generale di brigata Franco Monticone; questo precedente non puo' non far pensare che provvedimenti disciplinari nei confronti degli alti ufficiali siano assunti dai Governi della nostra Repubblica solo quando si vogliono trovare capri espiatori per vicende che sono di dominio pubblico e pertanto non occultabili, e non invece seguendo coerenti parametri di rigore e imparzialita'; allo stesso modo non risulta rimosso dall'incarico, ne' tantomeno che sia stato aperto nei suoi confronti un doveroso procedimento disciplinare, il colonnello Mario Macioce, attuale comandante del 5^ reggimento artiglieria missili controaerei di San Dona' di Piave, nonostante anch'egli abbia patteggiato la pena per gli stessi reati del generale Angelo Sion, commessi in concorso con il medesimo; varra' la pena di ricordare che il colonnello Macioce, in quanto comandante di corpo, ha anche i poteri di ufficiale di PG nei confronti dei suoi dipendenti e in questa veste, pur condannato per un grave reato, puo' denunciare e persino arrestare i propri dipendenti; risulta inoltre all'interrogante che il generale di brigata Gianalfonso D'Avossa sia tuttora capo di stato maggiore del Centro alti studi per la difesa nonostante nello scorso gennaio sia stato condannato a sette mesi di reclusione militare dalla Corte militare di appello di Verona per i reati di ingiurie a inferiore, a conferma della sentenza di primo grado, e per tentata truffa ai danni dello Stato, in riforma della sentenza di assoluzione di primo grado -: se il Ministro della difesa non intenda urgentemente riferire sulle motivazioni della mancata rimozione dall'incarico e sull'apertura del procedimento disciplinare nei confronti del generale Angelo Sion, del colonnello Mario Macioce e del generale Gianalfonso D'Avossa; se non intenda immediatamente disporre la rimozione dal comando del generale Sion e del colonnello Macioce, rispettivamente da comandante della regione militare Sicilia e del 5^ reggimento artiglieria missili controaerei; se non intenda finalmente emanare una chiara e definitiva normativa che, di fronte a condanne penali passate in giudicato, per reati connessi all'abuso della propria funzione, preveda per il personale militare tempestive ed automatiche procedure di decadenza da ogni incarico di comando. (5-01041)
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19950404-19950517
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01041 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950404
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
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2014-05-14T20:40:16Z
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DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELLA DIFESA
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