INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00161 presentata da BARBANTI SEBASTIANO (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 21/05/2013

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Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00161 presentato da BARBANTI Sebastiano testo di Martedì 21 maggio 2013, seduta n. 20 BARBANTI , RUOCCO , PISANO , VILLAROSA , PESCO e CANCELLERI . — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: diverse esternazioni recenti del Presidente della BCE hanno posto in evidenza il fatto che le banche non stanno finanziando le piccole e medie imprese in misura adeguata ad avviare e spingere la ripresa; le analisi apparse su organi di stampa hanno ripreso e approfondito questo fatto, alludendo spesso ad una responsabilità colposa delle banche, più inclini in questi tempi a migliorare il proprio conto economico, ad esempio attraverso il trading su titoli di Stato piuttosto che finanziando investimenti produttivi; senza per nulla eludere o aggirare la responsabilità delle banche, si richiama un aspetto che sembra destare poca attenzione e però di grandissima rilevanza per il futuro del sistema produttivo del paese, nella misura in cui esso dipende dal finanziamento bancario: nello specifico, si stanno cambiando le condizioni strutturali alle quali le stesse banche raccolgono risorse sul medio lungo termine e dunque, in prospettiva, la loro capacità di continuare a prestare sostegno alla piccola e media impresa per i suoi bisogni d'investimenti; il cambiamento che si paventa si annida nell'impatto congiunto di diverse normative europee, ultima delle quali è rappresentata dalla futura direttiva sulla gestione e risoluzione delle crisi; in merito alla citata direttiva, la riunione dell'Ecofin dello scorso 14 maggio aveva, fra altri temi all'ordine del giorno, le scelte da compiere sulle questioni di maggior rilievo per il varo entro l'anno in corso; a questo riguardo, giova ricordare i seguenti aspetti: a) la futura direttiva si prefigge come scopo l'armonizzazione delle norme comunitarie per quanto riguarda la gestione dei dissesti bancari, con la doppia esigenza di evitare il ricorso ai salvataggi pubblici di cui siamo stati tutti testimoni e l'insorgere di fenomeni d'instabilità sistemica di cui alla fine, l'economia reale paga il prezzo più grande; b) la futura direttiva si applicherà a tutti gli intermediari, a prescindere dalle loro dimensioni, dal loro modello di business e dal rischio al quale concretamente espongono il sistema nel suo insieme in caso di fallimento; c) la futura direttiva introdurrà come innovazione assoluta nell'ordinamento italiano, lo strumento del bail-in, noto come conversione forzosa degli strumenti di debito emessi dalle banche in strumenti di capitale di rischio o, in alternativa, decurtazione forzosa del valore dei titoli di debito di una banca che versi in condizione di crisi, col fine di evitare il ricorso al salvataggio della stessa banca col denaro pubblico; d) il disegno dello strumento del bail-in va letto unitamente alle norme appena varate della direttiva CRD IV/CRR sui requisiti di capitale e di liquidità per l'esercizio dell'attività bancaria, tenuto conto anche dei vincoli della direttive MifiD/Mifir per quanto riguarda gli obblighi in capo agli emittenti di strumenti finanziari presso il pubblico dei risparmiatori: ciò pone chiaramente il problema, cruciale per il nostro sistema bancario, di raccogliere a condizioni sostenibili per poter finanziare l'economia reale e gli investimenti di medio-lungo termine della piccola e media impresa italiana; si tratta di un tema di grande rilevanza, anche in considerazione della ripresa dell'economia che tarda a manifestarsi; e) nella scorsa legislatura, il Parlamento italiano, tramite le Commissioni competenti, nel dare il proprio assenso agli indirizzi generali che andavano maturando nel contesto più ampio del progetto d'Unione bancaria, individuò precisi orientamenti affinché il futuro regime di gestione delle crisi non pregiudicasse ulteriormente la capacità di quella parte sana del sistema bancario di continuare a stare a fianco del sistema produttivo del Paese, per lo sviluppo e la salvaguardia della coesione sociale; il bail-in introdurrà un meccanismo di salvataggio forzoso delle banche a carico degli investitori, ed è necessario che il piccolo risparmiatore non sia equiparato all'investitore istituzionale o comunque sofisticato–: se il Governo intenda farsi promotore presso l'Unione europea di una modifica nell'applicazione dell'istituto del bail-in, previsto dalla direttiva succitata, che preveda l'esclusione dell'applicazione automatica del suddetto istituto nei confronti dei piccoli risparmiatori, anche oltre i livelli minimi previsti dalla garanzia sui depositi bancari, al fine di scongiurare che la suddetta direttiva appesantisca ulteriormente le condizioni di raccolta delle banche – anche alla luce di vincoli posti da altre normative come la MifiD o la CRUIV/CRR – soprattutto delle piccole banche locali – banche popolari e di credito cooperativo – così preziose per le nostre piccole e medie imprese, nonché per le famiglie, poiché maggiormente propense agli investimenti nell'economia reale. (5-00161)
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CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
PESCO DANIELE (MOVIMENTO 5 STELLE) 
PISANO GIROLAMO (MOVIMENTO 5 STELLE) 
RUOCCO CARLA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
VILLAROSA ALESSIO MATTIA (MOVIMENTO 5 STELLE) 
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