INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/32336 presentata da CENTO PIER PAOLO (MISTO) in data 20001106

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Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle comunicazioni, al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. - Per sapere - premesso che: il settimanale L'Espresso del 9 novembre riporta la ricostruzione dettagliata degli avvenimenti che hanno portato il Consorzio Blu a ritirarsi dall'asta per le licenze Umts, sulla base di documenti finora inediti; dal servizio pubblicato dal settimanale risulta quanto segue: il Consorzio Blu e' formato da British Telecom, Mediaset, Bnl, Distacom, Caltagirone, Italgas e Autostrade. I soci di Blu che fanno parte anche del consorzio telefonico Albacom risultano essersi accordati contro la Societa' Autostrade e quindi contro la famiglia Benetton che la controlla. In questa operazione il ruolo da protagonista viene svolto da British Telecom (Bt) che di fatto riesce a tirare dalla propria parte tutti i partner minori, ad alcuni dei quali la Bt avrebbe garantito una sorta di premio fedelta', come per esempio a Mediaset cui la Bt avrebbe messo a disposizione la somma necessaria per proseguire i rilanci (come risulta da un fax del 23 ottobre indirizzato dalla Bt ad Autostrade); italgas, Societa' controllata dal ministero del Tesoro, sembrerebbe da una parte voler avvisare per tempo il ministero delle Comunicazioni sul futuro dell'asta, e dall'altra cercare di ottenere dalla Societa' inglese le stesse condizioni riservate a Mediaset; I contrasti tra British Telecom e Societa' Autostrade si fanno sentire circa la valutazione di Blu: valutata inizialmente in 4.500 miliardi dalla Societa' inglese, e in 8.700 miliardi - quasi il doppio - da Autostrade. In questa fase della trattativa le due Societa' si affidano per una valutazione prima a due banche di affari e successivamente ad una terza banca, la "Morgan Stanley", la quale fa una valutazione di Blu abbastanza vicina a quella di autostrade. Il 5 ottobre le due societa' stilano una bozza di accordo, ma la Bt prende tempo. Il 9 ottobre l'assetto di Blu e' ancora in alto mare, e il Consorzio Blu presenta la fideiussione obbligatoria da 4.000 miliardi. L'11 ottobre la Bt comunica di non avere i soldi per comprare le quote di tutti i soci, anche se successivamente dichiarano di voler comunque andare fino in fondo con l'operazione. Il 18 ottobre Italgas (controllata dal Tesoro) affida all'amministratore delegato il compito di informare della situazione il ministro Cardinale. Il 21 ottobre il consigli di amministrazione di Blu decide di andare avanti, mentre Autostrade e Bt continuano a lavorare sulla bozza del contratto sulla base di un accordo che valuta Blu in 5.600 miliardi. Due ore prima dell'asta Bt comunica ad Autostrade di aver riconosciuto a tutti i soci minori - eccetto Caltagirone - quello che aveva precedentemente promesso loro. Saranno Mediaset, Italgas, Bnl, e Distacom a poter vendere i loro pacchetti alla valutazione di 5.600 miliardi; l'esito dell'asta sulle licenze Umts, era stato previsto gia' ai primi di settembre, con sorprendente precisione, da Attilio Caruso, presidente di Anthill, il consorzio escluso fin dal primo settembre dalla gara sulle licenze; il settimanale L'Espresso riferisce che l'1 settembre Caruso dichiarava: "Quando l'asta sara' ancora alle prime battute, due societa' di cui preferisco non fare il nome scompariranno come per miracolo dalla competizione", e ancora "Sara' un gioco di prestigio a tutto vantaggio delle cinque compagini che si dovranno aggiudicare le licenze. Rialzi non ce ne saranno piu' e tutto si fermera' a meno di 5 mila miliardi". L'asta si e' fermata effettivamente a 4 mila 740 miliardi; queste dichiarazioni furono pubblicate in quei giorni sulle pagine della cronaca di Matera della Gazzetta del Mezzogiorno; sempre il settimanale L'Espresso riferisce che fonti interne al consorzio Anthill hanno rivelato di aver appreso sin dallo scorso giugno da due strettissimi collaboratori del ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale, che il consorzio Blu si sarebbe ritirato -: se quanto riportato dettagliatamente dal settimanale L'Espresso risponda a verita', e se risulti al Ministro interrogato che sia in corso un'indagine sulla vicenda. (4-32336)
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