INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/31514 presentata da SAIA ANTONIO (COMUNISTA) in data 20000921

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_31514_13 an entity of type: aic

Al Ministro dei lavori pubblici, al Ministro dell'ambiente, al Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica. - Per sapere - premesso che: le due gallerie autostradali realizzate negli anni 1970-1980 per collegare la parte aquilana del Gran Sasso con la parte teramana ed i laboratori dell'Infn hanno prodotto un notevole danno ambientale, riconosciuto dalla comunita' scientifica internazionale, rappresentato dall'abbassamento di circa 600 ml della falda del Gran Sasso al disopra delle due gallerie; il massiccio, geologicamente, e' caratterizzato da geometrie differenti con diversi domini, calcaree e marne e con una specifica e caratteristica conformazione a compartimenti degli aspetti idrogeologici. Oggi dalle gallerie si emungono circa 16501/s di acqua potabili di cui circa 12001/s utilizzati dal teramano e circa 4501/s nell'Aquilano. Tra questi vanno ricompresi i circa 2001/s che vengono drenati indipendentemente dai laboratori ed utilizzati per 1001/s per raffreddamento apparecchiature e 1001/s sversati nel torrente Mavone senza nessun controllo sulla sicurezza; il fatto che la realizzazione delle gallerie esistenti abbia interessato, negativamente ed in materia sostanziale, alcune importanti sorgenti e' dimostrato dai dati forniti dallo studio dell'universita' dell'Aquila (allegato A3 parte A al progetto definitivo) e dalla relazione Casmez 1982, (Studio impatto ambientale Anas 1991 - relazione professor G. Remedia che, tra l'altro riconosce 'la...riduzione piu' o meno marcata di tutti i gruppi sorgentizi insistenti sulle due gallerie di valico a ricadenti ad Est delle stesse'); questa situazione ha si' migliorato gli approvvigionamenti idrici a servizio delle popolazioni ma ha indebolito il gia' precario sistema sorgentizio di quota e di base. Basti ricordare che alcune sorgenti hanno perso fino al 70 per cento della loro portata; la legge n. 366 del 29 novembre 1990 finanzia definitivamente il 'Completamento ed adeguamento delle strutture di fisica nucleare del Gran Sasso'. La legge e' finanziata per lire 110 miliardi di cui 101 miliardi per lavori, 4 miliardi per il Museo di astrofisica, da realizzare a Teramo, e 5 miliardi per il Consorzio di Ricerca del Gran Sasso. Dei 101 miliardi per lavori 11 sono destinati al progetto per gli interventi di miglioramento e restauro ambientale; a tutt'oggi risulterebbero impiegati solo i 5 miliardi relativi al Consorzio di ricerca del Gran Sasso che ha realizzato una corposa realizzazione preliminare all'installazione di centraline, nivopluvionivometriche (a monte) e di portata sulle sorgenti, (a valle). Il progetto per la messa in opera delle centraline e' stato regolarmente utilizzato dall'Ente parco con alcune prescrizioni tra le quali, la piu' importante, era quella dell'impegno a fornire i dati rilevati anche all'ente stesso. Il consorzio Gran Sasso si impegnava espressamente a fornire i dati di rilievo ed a passare la gestione della rete di rilevamento ai Servizi tecnici nazionali. A tale scopo le centraline sono state tutte istallate, ma sembra che nessuna sia entrata mai in funzione e almeno in una di esse, (quella all'arrivo della funivia di Campo Imperatore), manca perfino il cavo di alimentazione. Le stazioni non sono mai passate sotto la gestione dei Servizi Tecnici Nazionali. Sempre per la stazione nivopluvionivometrica di Campo Imperatore, considerata ormai obsoleta e mai entrata in funzione, il Cfs ha richiesto al Parco la sostituzione con una strumentazione piu' adeguata che gestirebbe la stessa Forestale; la realizzazione di un sistema di monitoraggio era una delle prescrizioni tassative piu' importanti e condizione indispensabile alla realizzazione dell'opera; lo stesso Museo di astrofisica previsto dalla legge, e per il quale sono stati stanziati 4 miliardi, a distanza di ben 10 anni dell'approvazione della legge, e' ancora di la' da venire non essendo stato ancora approvato il progetto definitivo; il progetto definitivo per la realizzazione delle opere di adeguamento e completamento strutturale del laboratorio di fisica nucleare e' stato presentato all'ente Parco, per le determinazioni di competenza, il 28 luglio del 1998 a ben 8 anni dal finanziamento. Il consiglio di amministrazione del parco con delibera del 28 ottobre 1999 ha risposto con proprio motivato diniego alla realizzazione delle opere, dopo aver condotto una meticolosa istruttoria richiedendo, tra l'altro, specifiche relazioni all'Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente), al Servizio geologico nazionale, al geologo Adamoli e, naturalmente, ai propri servizi interni; nel progetto definitivo e' richiamato il pronunciamento positivo sulla compatibilita' ambientale espresso dal Ministero dell'ambiente e dal Ministero per i beni e le attivita' culturali in data 20 maggio 1992, sul quale pero' vanno fatte alcune considerazioni: e' avvenuto dopo l'istituzione del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (la legge n. 394 e' del 6 dicembre 1991) che vieta espressamente l'esecuzione di siffatte opere se non autorizzate dall'ente Parco (articolo 11 comma 3); e' avvenuto su un progetto di massima presentato dall'Anas che prevedeva due nuove sale sotterranee delle dimensioni di m. 50x17x17 una e 60x22x21 ed una galleria di servizio carrabile del diametro di ml. 5,40 utilizzabile con vetture elettriche ipotizzata con tre diverse soluzioni; viene citata ma non indagata a sufficienza 'l'opzione zero' che poteva prevedere sistemi alternativi per la messa in sicurezza dei laboratori poiche', a quel tempo, 1992, una sola canna autostradale era percorribile; su questi due ultimi aspetti va posta attenzione poiche' la galleria di servizio nel progetto definitivo e' passata da un diametro di 5,40 ml. ad un diametro di ml. 6,50 con due carreggiate ciascuna di ml. 2,40 piu' tre piazzole di servizio, il tutto utile per il passaggio di mezzi tradizionali (con tutte le conseguenze che ne derivano per lo scarico dei fumi e per l'inquinamento anche interno) e perche' oggi sono aperte tutte e due le gallerie autostradali; inoltre, per quanto riguarda il progetto definitivo, si deve richiamare il primo parere del consiglio superiore dei lavori pubblici, espresso nella seduta n. 112 del 17 maggio 1996 che praticamente bocciava il progetto presentato, ne richiedeva l'aggiornamento e nello stesso parere esprimeva dei 'considerata' di indubbia gravita' tra i quali si ricordano: a) considerato che riguarda la galleria dei servizi: 'Non consente di risolvere integralmente i problemi della sicurezza delle due realta' ... Sempre in questa ulteriore galleria d'accesso il traffico pesante ... continuerebbe a servirsi dell'attuale canna autostradale di sinistra'; b) considerato che riguardano le opere strutturali: 'Le opere strutturali finalizzate all'allargamento della galleria per l'accelerazione e la decelerazione ... richiedono una specifica progettazione volta ad individuare una soluzione diversa dall'attuale che prevede nervature incomplete ...'; c) considerato sul Parco del Gran Sasso e Monti Della Laga: 'l'assemblea ritiene ... che la nuova progettazione debba anche tener conto delle esigenze dell'Ente parco nazionale, con i quali debbono prendersi opportuni contatti'. L'Anas, titolare della progettazione, non ha mai contrattato l'Ente Parco; le risposte ai 'considerata' forniti nel progetto definitivo, ripresentato a seguito degli stessi, approvato dal consiglio superiore dei lavori pubblici, non sono affatto sufficienti a risolvere le problematiche espresse nei suddetti 'considerato'. Questo rispetto alle conclusioni a cui sono giunti l'Anpa, il Servizio geologico nazionale e il geologo dottor Adamoli e lo stesso Ministero dell'ambiente (vedasi relazione allegata alla conferenza di servizio); in particolare dalla relazione dell'Anpa si rileva che: a) non e' affatto provato (in merito all'acquifero) che il sistema abbia raggiunto un nuovo equilibrio; b) manca qualsiasi analisi sullo scenario tettonico e sismico in caso di eventi di elevata magnitudo con origine locale che vanno ad interessare l'opera progettata attraverso le due faglie attive presenti (la grande faglia di Valle Fredda e quella delle Fontari); c) mancano valutazioni ecosistemiche approfondite per salvaguardare la biodiversita' tenendo conto della fragilita' della struttura carsica che rappresenta un valore ambientale non solo locale; d) saranno causati dall'opera forti impatti durante la canterizzazione relativi al rumore, all'inquinamento atmosferico, al rilascio di calore, al potenziale inquinamento delle falde acquifere; i nuovi laboratori composti da due sale contigue, come detto, avranno dimensioni di m. 50x17x17 una e 60x22x21. La galleria 'Tir' sara' realizzata per 300 metri tra le sale e la galleria autostradale e con sezione di mt. 9x8. La galleria di servizio (terza canna) si sviluppa per circa 6500 ml. Il progetto definitivo presentato ne stabilisce esattamente il percorso che per i primi 3000 metri circa sara' realizzato al disopra delle gallerie esistenti (a pag. 10 della relazione idraulica allegata al progetto - all. D. 1.1 - si legge che in questa zona sara' cautelativo ipotizzare 'portate drenabili pari ad una frazione significativa delle portata complessiva captata dalle gallerie sottostanti...'. Per i successivi 2500 mt. la galleria di servizio interessera', sempre secondo la relazione idraulica, '...formazioni parzialmente sature ... appare prudente ipotizzare captazioni potenziali pari a quelle intercettate dalle gallerie sottostanti...'. Infine nel tronco di meno di un Km che conduce in discesa ai laboratori la relazione afferma che: '...e' possibile si possono produrre i maggiori sconvolgimenti nella distribuzione delle portate drenate ... appare opportuno considerare l'intera portata emunta nella zona dei laboratori pari a 3001/sec... Appare peraltro urgente e necessaria l'istallazione, propedeutica alla definizione progettuale a livello esecutivo delle opere in esame, di un sistema integrato di monitoraggio quali-quantitativo delle acque captate. Tutto questo e' detto esplicitamente a pag. 11 e 19 della relazione idraulica allegata al progetto evidenziando la pesante incidenza comunque prevista sulle falde che portera' conseguenze anche sulle portate delle sorgenti cosi' come avvenuto per le gallerie autostradali; e' allegato al progetto definitivo il quadro economico generale su cui vanno fatte delle considerazioni di merito: a) il costo delle opere civili fuori terra e sotterranee ammonta a lire 68.782.060.000 di cui lire 2 miliardi per il completamento esterno 58 miliardi per la galleria, 8,5 miliardi per i laboratori. b) impianti tecnologici circa 8 miliardi. c) opere idrauliche circa 2,3 miliardi. d) opere di restauro ambientale circa 8,5 miliardi. e) progettazione ed imprevisti circa 8,7 miliardi; f) Iva circa 19 miliardi; per un totale complessivo di lire 115.438.381.000 a cui vanno aggiunti i 4 miliardi per il museo astrofisico di Teramo, i 5 miliardi gia' liquidati al consorzio Gran Sasso, i 2,2 miliardi per opere d'arte che portano la cifra totale a lire 126,6 miliardi, ben 16,6 miliardi in piu' di quelli previsti dalla legge; la legge n. 366 del 1990 prevede un investimento di lire 11 miliardi per la riqualificazione ambientale. Ora, considerando che sono passati piu' di 10 anni dall'approvazione della legge e considerando questo finanziamento non strettamente legato al complesso progetto cosi' come quello per il consorzio Gran Sasso e per il museo di Astrofisica poteva e doveva essere utilizzato dall'Anas al fine, se non altro, di mettere in sicurezza i resti del cantiere di Casale S. Nicola e di Assergi. In particolare l'amianto di copertura del cantiere di Casale S. Nicola (esposto a nord) si e' ormai completamente sfaldato con asbesto allo stato volatile tant'e' che la Asl competente ha vietato perfino l'avvicinamento a quest'area. Stessa cosa vale per il cantiere di Assergi dove il cemento-amianto copre la maggior parte delle costruzioni; il progetto definitivo per il recupero ambientale e' stato realizzato senza farne partecipe l'Ente parco. Nello stesso progetto e per la prima volta si fa menzione di '...trasporto di merci e prodotti a rischio...' (pagina II, tav. EO, relazione generale - prescrizioni sul Via del 1992 che tra l'altro prescriveva anche 'reti di rilevamento e controllo ambientale' come previsto dall'articolo 4 della legge n. 366 del 1990, finalizzati allo studio di fenomeni interni ed esterni ... delle risorse idropotabili' - studi dal 1992 mai eseguiti ed anche per questo si brancola solo tra le ipotesi); il progetto, in termini generali, prevede l'asportazione di una parte rilevante dei 940.000 mc dello smarino di Assergi, prodotto dalle gallerie autostradali e dagli attuali laboratori, e di tutto lo smarino proveniente dalle nuove opere, 300.000 mc stimati (ben 1/3 di quello esistente che '...si ritiene...' possa essere utilizzato per il recupero di cave nel raggio di 10-20 chilometri, cave che in realta' non esistono in quella zona. Lo smarino del lato Casale S. Nicola sara' invece rimodellato sul luogo); palesemente insufficienti appaiono le analisi sulla flora, dove vengono indicate solo 1300 entita' vegetazionali e sulla fauna (cap Fauna pagina 13) che e' ferma ad analisi del 1975 (Tassi - Omaggio al Gran Sasso). Non si parla di camosci, di lupi, di aquile, e si afferma che alcune specie di uccelli sono in forte regresso; il progetto, in ogni caso, va integrato e relazionato con le opere gia' progettate ed alcune in corso da parte dell'Ente parco e dello stesso Infn; considerato infine che: a) il progetto definitivo presentato non risolve le interferenze tra le gallerie autostradali ed i laboratori rimanendo in essere gli attuali ingressi sulla Teramo l'Aquila; b) l'acquifero profondo subira' alterazioni come e' stato accertato dalle stesse dichiarazioni dei progettisti anche se con sostanziali contraddizioni, in particolare tra la ricerca di base dell'universita' dell'Aquila e la relazione idraulica (all. A.1.1.) del professor Guercio; c) appare sempre piu' urgente ribaltare il discorso di sicurezza interno-interno con l'approccio alla sicurezza dall'interno verso l'esterno se e' vero, come dichiarato sui depliant dagli stessi scienziati, che si fanno esperimenti con 40 tonnellate di cloruro di gallio, (nel prossimo futuro saranno portate ad 80 tonnellate), o che sono presenti decine di tonnellate di solventi quali la trementina. E' necessario sapere, ai fini della sicurezza, quali altre sostanze pericolose sono presenti nei laboratori. Risulta che non sono state denunciate sostanze pericolose ne' presso l'assessorato alla sanita' della regione Abruzzo, (competente per materia), ne' presso la prefettura di l'Aquila, ne' presso la prefettura di Teramo. Fatto gravissimo se dovessero essere in uso o deposito quantita' di sostanze pericolose sopra le soglie previste dalla legge; d) e' necessario per tutti gli esperimenti e per tutte le sostanze utilizzate nei laboratori e nei depositi la certificazione 'Iso 14.000' per avere garanzie sull'uso di sostanze non inquinanti. In considerazione della particolare tipologia della falda basale del Gran Sasso; e) non esiste sicurezza e controllo delle acque di drenaggio provenienti direttamente dai laboratori e che vengono sverzate nel torrente Mavone -: se e quali iniziative intendano assumere i ministri interrogati per far luce su tutti gli aspetti denunciati con il presente atto di sindacato ispettivo; per quale motivo non siano stati realizzati o attivati i sistemi di monitoraggio prescritti dalla legge n. 366 del 1990 e se risponde al vero che vi sono centraline costruite, mai entrate in funzione e ormai obsolete; per quale motivo, dopo 10 anni, non sia stato ne' realizzato il Museo di astrofisica ne' sia stato approvato il suo progetto definitivo; per quale motivo non sia dato seguito ai numerosi 'Considerata' contenuti nel primo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, espresso nella seduta 112 del 17 maggio 1996; come sia stata possibile l'approvazione definitiva del progetto senza che sia stato risposto esaustivamente ai suddetti 'considerata' e, in particolare, senza che sia stato interpellato il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga; come mai non si sia tenuto conto dei pareri espressi dall'Anpa, dal Servizio geologico nazionale, dal geologo dottor Adamoli e dallo stesso Ministro dell'ambiente; come mai, nell'approvazione del progetto definitivo non si sia tenuto conto del fatto che non vi era copertura finanziaria in quanto, per la realizzazione del progetto presentato, occorrerebbero ben 16,6 miliardi in piu' di quanti previsti dalla legge; come mai non siano stati ancora spesi gli 11 miliardi previsti per la riqualificazione ambientale, e, in particolare, come mai non si e' proceduto alla bonifica dei siti su indicati, nei quali vi sono condizioni di grave rischio per la salute pubblica dovuti alla presenza di amianto che si va completamente sfaldando; come mai non sia stato dichiarato se e quali sostanze a rischio saranno utilizzate (e in quali quantitativi!) all'interno dei laboratori ne' e' stata fatta una esplicita dichiarazione che attesti che non vi sara' utilizzazione delle stesse; se e quali rischi vi saranno per le falde acquifere del Gran Sasso, per la flora, la fauna e per l'intero ecosistema del Parco; se, come e dove concretamente saranno smaltite le notevoli quantita' di smarino asportate dalle gallerie autostradali; se il Governo, non ritenga opportuno chiedere che venga rinviato il progetto al Consiglio superiore dei lavori pubblici al fine di riconsiderare l'opportunita' della sua approvazione, alla luce delle considerazioni esposte, ovvero se non ritenga piu' opportuno che si rinunci definitivamente a realizzare la predetta opera e si preceda solo al ripristino ambientale ed alla realizzazione del museo, risparmiando un consistente numero di miliardi che potrebbero essere utilizzati meglio in opere che non determinano, come questa, un grave sconvolgimento ambientale. (4-31514)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/31514 presentata da SAIA ANTONIO (COMUNISTA) in data 20000921 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
GALDELLI PRIMO (COMUNISTA) 
DE CESARIS WALTER (MISTO) 
TURRONI SAURO (MISTO) 
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4/31514 
SAIA ANTONIO (COMUNISTA) 

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