INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/29831 presentata da DE CESARIS WALTER (MISTO) in data 20000523

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_29831_13 an entity of type: aic

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri delle finanze, della sanita', dell'interno, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e per la funzione pubblica. - Per sapere - premesso che: l'Istituto di Statistica (Istat), l'Inps e la Sip (oggi Telecom), nel periodo dal 1982 al 1999, hanno acquisito in locazione alcuni immobili ubicati in Roma via Tuscolana n. 1788, da destinare a sedi periferiche dei loro uffici; tali immobili, di proprieta' della societa' Mobilrama spa e Immobiliare Tusculum 2000, sorti in zona commerciale di Piano regolatore generale del comune di Roma, con destinazione specifica 'deposito, esposizione e vendita mobili', al fine di consentire l'attivazione di uffici pubblici, per l'Istat e per l'Inps, e privati, per la Sip, hanno subito mutamenti temporanei di destinazione d'uso da parte del comune di Roma, con il conseguente impegno, formalizzato con appositi atti d'obbligo trascritti presso la Conservatoria dei registri immobiliari, da parte delle societa' proprietarie, a ripristinare, alla scadenza dei singoli contratti di locazione, l'originaria destinazione d'uso; risulta all'interrogante che l'Istat, nel mese di dicembre 1999 avrebbe acquisito in locazione dalla citata societa' Mobilrama un ulteriore immobile, per complessivi circa 1100 metri quadri, sempre ubicato in Roma via Tuscolana n. 1788, gia' occupato dalla Sip e dalla stessa dismesso diversi anno or sono; in particolare l'Istat avrebbe deliberato la stipulazione di un unico contratto con la societa' Mobilrama comprensivo della superficie presa in locazione con il primo contratto, pari a metri quadri 7950, sottoscritto nel 1983, di quella di cui ai contratti sottoscritti negli anni 1988 e 1989, per circa metri quadri 2350 complessivi, e dei suddetti 1100 metri quadri; tale ultima superficie, afferente all'immobile gia' occupato dalla Sip, a seguito della cessazione del contratto in essere con la stessa Sip, ha riacquistato indubbiamente l'originaria destinazione d'uso 'deposito, esposizione e vendita mobili', giusta il disposto dell'atto d'obbligo in data 24 aprile 1985, stipulato innanzi notaio Ventura di Roma; l'Istat, ai sensi delle vigenti norme di contabilita' dello Stato, con note del 17 giugno 1993 e 22 novembre 1995, ha richiesto al ministero delle finanze - ufficio tecnico erariale di Roma - un parere di congruita' sul canone richiesto dalla ridetta societa' Mobilrama per la locazione dello stabile dismesso dalla Sip, pari a metri quadri 2380, da destinare ad uffici, e metri quadri 1700, da destinare a magazzino; con nota del 2 ottobre 1996, l'Ute ha ritenuto congruo il canone annuo di lire 51.884.000, oltre Iva, per la superficie destinata ad uffici (pari a lire 21.800 al metro quadro) e lire 16.660.000, oltre Iva, per la superficie destinata a magazzino (pari a lire 9.810 al metro quadro); con la medesima nota, il ridetto Ute ha fatto presente che, ai fini della stipula del relativo contratto di locazione, 'la destinazione urbanistica dei locali in esame deve corrispondere all'uso cui sono preposti'; con la sua richiamata delibera del dicembre scorso, l'Istat avrebbe deciso, quindi, di riunire in un unico atto i tre contratti gia' in essere con la societa' Mobilrama, per un canone complessivo annuo di lire 1.781.134.580, Iva esclusa, e di acquisire in locazione parte dello stabile gia' locato alla Sip, per metri quadri 1100, da adibire ad ufficio, per un canone annuo di lire 287.760.000, Iva esclusa, il tutto fino al 31 gennaio 2006 e per un canone complessivo di circa 16,6 miliardi di lire -: se il ministero delle finanze - ufficio tecnico erariale di Roma - prima di esprimere, con la suddetta nota del 2 ottobre 1996, il parere di congruita' in merito al canone di locazione da parte dell'Istat dell'immobile gia' occupato dalla Sip, abbia, giusta il disposto della circolare del medesimo ministero 1^ ottobre 1993, n. 450, accertato la rispondenza dell'immobile alle vigenti norme urbanistico-edilizie nonche' tutte le altre condizioni di cui alla medesima circolare; se risulti che la societa' Mobilrama abbia provveduto, nel dicembre scorso, a dare in locazione all'Istat, con destinazione d'uso uffici pubblici, l'immobile ubicato al n. 1788 di via Tuscolana, per complessivi metri quadri 1100, che, alla scadenza del rapporto locativo con la Sip, aveva riacquistato l'originaria destinazione d'uso di centro commerciale, senza che ne' la societa' ne' lo stesso Istat abbiano richiesto ed ottenuto dal comune di Roma una nuova variante della medesima destinazione; se e per quanto tempo i ridetti immobili delle societa' Mobilrama e Immobiliare Tusculum 2000, realizzati in zona M2 di P.R.G. siano stati utilizzati per l'uso per il quale era stata rilasciata l'originaria concessione edilizia; a quanto ammontino gli oneri concessori corrisposti dalle dette societa' per la realizzazione degli immobili in questione, sorti per centro commerciale, e di quanto gli stessi risultino inferiori a quelli che, invece, le medesime societa' avrebbero dovuto versare nelle casse comunali se la suddetta originaria concessione edilizia fosse stata rilasciata ipoteticamente con destinazione uffici pubblici (che sembra sia stata fino ad oggi quella effettiva) e non per deposito, esposizione e vendita mobili (che invece non avrebbero mai trovato ingresso in Via Tuscolana 1788); se tutti gli impegni assunti dalle societa' Mobilrama e Immobiliare Tusculum 2000 con gli atti d'obbligo di cui in premessa siano stati rispettati; se si sia al corrente, poi, che il complesso immobiliare di cui trattasi e' sovrastato da un elettrodotto Enel e, in caso affermativo, se siano stati valutati dagli organi competenti, in sede di approvazione delle citate richieste di mutamento di destinazione d'uso, gli eventuali rischi ai quali sarebbero stati esposti, per anni, centinaia e centinaia di lavoratori allocati per otto ore al giorno in ambienti strutturati per ospitare un deposito di mobili e ad alto rischio di inquinamento elettromagnetico, anche alla luce dell'esito di una verifica effettuata dall'Ispesl, nel mese di luglio 1998, che per mancanza di dati sulla reale esposizione associabile alla linea, in possesso del gestore, venne aggiornata a data da destinarsi; se risulti, infine, che, a tutt'oggi, nonostante siano decorsi circa due anni, l'Ispesl ed Istat non hanno provveduto a fissare la data per un nuovo sopralluogo. (4-29831)
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