INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/27660 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (I DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19991221

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e dell'interno. - Per sapere - premesso che: il Comune di Pozzuoli (Napoli) ha avviato nel 1998 una collaborazione con le spa Itainvest e Fimoper per la gestione della valorizzazione del Rione Terra, patrimonio indisponibile del comune di Pozzuoli, e dell'adiacente porto. In vista di cio' sarebbero in corso procedure per la costituzione di una societa' mista con tali aziende, identificando, quindi, il socio privato senza pubblica gara ma attraverso una trattativa privata; starebbe, inoltre, per essere definito un accordo di programma con i soggetti pubblici e privati interessati; come riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore del 21 aprile 1998, il Consigliere della Confindustria per il Mezzogiorno, D'Amato, ha denunciato l'assistenzialismo e le distorsioni create dalla partecipazione di Itainvest "a una serie di iniziative utilizzando fondi pubblici, quindi a condizioni piu' favorevoli"; l'Itainvest, sempre secondo Il Sole 24 Ore, null'altro e' se non l'ex Gepi, la cui avventura non puo' che definirsi fallimentare in cinque anni di vita - dal 1993 al 1997 - infatti, e' stata capace di accumulare mille miliardi di perdite nette, compensate soltanto dall'enorme dotazione di liquidita' a piu' riprese effettuata dal Ministro del tesoro, 1.900 miliardi soltanto tra il 1993 e il 1995; il periodico locale Il Notiziario dell'8 giugno 1999 e del 27 luglio 1999 interrogandosi sull'opportunita' dell'operazione di Pozzuoli, ricorda che l'amministratore della Fimoper, l'ingegnere Agostino Di Falco, "e' finito in carcere con l'accusa di associazione a delinquere"; il Di Falco e' anche a capo della Icla una delle principali aziende impegnate nei famigerati lavori della ricostruzione post-terremoto in Campania la quale, in regime di concessione finanziata con legge 80/84, ha partecipato alla ricostruzione proprio dei Rione Terra di Pozzuoli, in qualita' di socio del "Consorzio Rione Terra" e ai lavori di ampliamento dell'area portuale di Pozzuoli, finanziati con legge 887/84 attraverso la controllata "Fondedile"; secondo quanto riportato dal quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno dell'11 novembre 1999, l'Icla e' stata esclusa dai lavori della Tav perche' priva del prescritto "certificato antimafia"; sempre secondo tale quotidiano "l'impresa guidata da Agostino Di Falco contava proprio sugli appalti della Tav per migliorare una situazione piuttosto difficile, dovuta soprattutto a un forte indebitamento finanziario"; il consigliere comunale di Pozzuoli, Michele Luongo, evidenziava, inoltre, come, "ai sensi del decreto-legge n. 468 del 1^ dicembre 1997 la costituzione di una societa' di capitali senza procedere a gara dell'appalto e' consentita solo con societa' di capitali che risultino aver collaborato sin dall'inizio alla promozione, gestione e realizzazione dei progetti socialmente utili che hanno preceduto la costituzione delle societa' miste. Ma ne' Itainvest ne' Fimoper risultano in possesso di questo requisito fondamentale"; come riferito sempre dal Luongo in un'interrogazione comunale, il Segretario generale non avrebbe dato alcun parere ufficiale sulla delibera che approvo' l'affidamento a Itainvest e Fimoper della gestione del Rione Terra-Porto; i consiglieri comunali Gennaro Andreozzi e Luigi Lucignano del Gruppo de I Democratici, all'atto della costituzione del gruppo, nella seduta del consiglio comunale del 25 luglio 1999, chiesero, confortati da una giurisprudenza consolidatasi attraverso pronunce in ordine ad analoghe situazioni in altri comuni (confronta Ventimiglia), che nella costituenda societa' mista il socio privato, anche se di minoranza, fosse individuato attraverso un qualificato bando di gara pubblica; il 22 ottobre 1999 il presidente della regione Campania, Andrea Losco, ha apposto la propria firma al protocollo preliminare d'intesa ed accordo procedimentale di programma del progetto di valorizzazione; per il recupero di altre importanti aree, come la vicina zona di Bagnoli a Napoli, il comune interessato, pur in assenza di un preciso obbligo di legge, si e' attenuto al principio, dettato dai criteri di economicita' e trasparenza, di "mettere in gara tutto", utilizzando unicamente gli appalti pubblici (confronta Il Corriere del Mezzogiorno del 17 settembre 1999); la citta' di Pozzuoli, ormai da 15 anni, e' istituzionalmente espropriata di poteri decisionali in materia di lavori pubblici stante la vigenza delle leggi nn. 80/84 e 887/84 che garantiscono il regime di commissariato straordinario con il relativo sistema della concessione - di cui sarebbe auspicabile il superamento col ritorno alla legislazione ordinaria - che ha congestionato la citta' con i lavori del piano intermodale, dell'ampliamento dell'area portuale, del raddoppiamento della linea ferroviaria della Cumana e della Circumflegrea, lavori di cui non si vede la fine, che non hanno risolto i problemi che giustificavano la loro progettazione e realizzazione e che hanno usufruito di risorse finanziarie per oltre 700 miliardi (fondi Cipe) -: se effettivamente il Governo intenda partecipare, fornendo finanziamento pubblico, a un'operazione discutibile sotto il profilo dell'opportunita', della trasparenza, dell'interesse pubblico e della stessa legalita' nella quale il socio privato e' scelto a trattativa privata, senza gara pubblica e presenta, per di piu', precedenti alquanto allarmanti; se ritengano opportuno che la Fimoper, del cui assetto societario il Di Falco ha un ruolo rilevante, sia considerata un socio affidabile tale da poter ricevere contributi statali dopo che lo Stato ha abbondantemente finanziato la ricostruzione del Rione Terra ad opera della Icla, impresa anch'essa di proprieta' del Di Falco; se nell'intera vicenda ravvisino l'esistenza di un inaccettabile coacervo d'interessi politico-affaristici innestatosi sulle legittime aspettative dei tanti cittadini onesti che da decenni aspettano il risanamento del Rione Terra e dell'antico Porto di Pozzuoli. (4-27660)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
ALBANESE ARGIA VALERIA (I DEMOCRATICI - L'ULIVO) 
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4/27660 
GAMBALE GIUSEPPE (I DEMOCRATICI - L'ULIVO) 

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