INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/26250 presentata da STRADELLA FRANCESCO PIETRO (FORZA ITALIA) in data 19991020

Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che: le affermazioni pubbliche del Ministro della funzione pubblica circa l'imminente immissioni in ruolo di oltre 24.500 precari non hanno trovato riscontro nei fatti; infatti i contingenti dei posti assegnati in alcune province e regioni e per diverse classi di concorso sono stati nulli o addirittura insufficienti alle disponibilita' e necessita'; tutt'oggi molti precari, abilitati all'insegnamento ed inseriti come idonei nelle vigenti graduatorie per concorso per titolo ed esami ancora nominati con contratti a tempo determinato su cattedre di diritto e di fatto; lo stesso Ministro ha confermato in diverse circostanze che, il decreto del Ministero della pubblica istruzione n. 207 in particolare ai disposti dell'articolo 2 comma 1 e comma 2, portava a risoluzione l'annoso problema dei precari con abilitazione all'insegnamento, inseriti nelle graduatorie di concorso per esami e titoli, con anni di contratto a tempo determinato e con diverse nomine per incarichi annuali dei provveditori -: come intenda rispondere alle aspettative dei precari abilitati ed inseriti nelle graduatorie di concorso per esami e titoli, tuttora impiegati con contratti a tempo determinato su cattedre di diritto e, di fatto, esclusi dal succitato decreto ministeriale; come intenda disporre, vista la normativa della legge sui lavori a tempo determinato, per impedire il nascere di contenziosi giudiziari, che possono essere aperti, per l'affermazione dei propri diritti, da singoli docenti precari o da gruppi di docenti esclusi dalla immissione in ruolo pur rispondendo alle caratteristiche previste dal decreto del Ministero della pubblica istruzione n. 207; come intenda motivare il concorso ordinario bandito con il decreto del Ministero della pubblica istruzione dell'11 agosto 1998, vista l'indisponibilita' di posti in ruolo in diverse classi di concorso ed ambiti disciplinari in molte province e regioni italiane, onde non illudere e disperdere le risorse dei giovani laureati che potrebbero, data la situazione, trovarsi a concorrere a posti zero; se intenda intervenire per impedire la formazione di classi con piu' di venticinque alunni, che avviene anche in presenza di portatori di handicap e che da eccezione e' diventata norma, causando grande danno alla didattica e formazione. (4-26250)