INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/26224 presentata da CUSCUNA' NICOLO' ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19991019

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno. - Per sapere _ premesso che: la pubblicazione del dossier Mitrokhin con diffusione dei nomi in esso riportati dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, ancora una volta che l'Italia ha goduto uno status di sovranita' limitata dal dopoguerra fino ai giorni nostri; faccendieri, spie, finanzieri, uomini d'industria e politici hanno spesso svenduto l'onor di patria ed i migliori valori del patrimonio culturale ed etico degli italiani per sete di potere e danaro; la lista degli uomini del Kgb si aggancia con una logica consequenziale a fatti ed eventi che non solo ci riportano al periodo della guerra fredda, ma a personaggi che oramai la storia recente aveva bocciato per le ambiguita' politiche e strategiche e che avevano caratterizzato gli anni bui della nostra Repubblica; non a caso in questi giorni sono alla ribalta i nomi di Bettino Craxi, Giulio Andreotti e dell'ammiraglio Fulvio Martini, rispettivamente capo del Governo, Ministro degli esteri e capo del Sismi, uomini che ebbero nell'autunno del 1985 un ruolo nel caso Vitaly Yurcenko e la relativa spy story della spia del Kgb, scomparsa nella Citta' del Vaticano e ricomparsa a Washington; l'Italia e' diventata una specie di Casablanca degli anni d'oro, nella quale i servizi segreti di tutti i paesi del mondo e i terroristi internazionali circolano, agiscono e impunemente sparano e si dileguano in barba alle autorita' di sicurezza italiane come denunzio' in aula il deputato liberale Paolo Battistuzzi componente della Commissione difesa di Montecitorio nell'ottobre del 1995; riportava il n. 1022 di Panorama del 17 novembre 1985 che "un autorevole esponente del Comitato parlamentare di vigilanza sul Sismi e Sisde, annunziando che chiedera' un'inchiesta a tappeto sulle inefficienze del nostro apparato di sicurezza, segnalava che a Roma operavano non meno di duemila agenti stranieri con una rete di 15 mila informatori"; nel dossier Mitrokhin si parlava anche di spionaggio industriale; negli anni settanta e ottanta molte aziende italiane hanno avuto rapporti con l'ex Urss e tra queste aziende le piu' attive erano la Olivetti di Carlo De Benedetti e la Fiat; gli interscambi, specie quelli della Olivetti, avvenivano in modo diretto ma spesso tramite societa' che avevano come referente il Pci; e' noto il caso dell'incidente diplomatico tra Olivetti ed il Governo degli Stati Uniti, che accusava l'azienda italiana di aver dato ai russi tecnologie americane; i russi erano di casa presso lo stabilimento "Olivetti Controllo Diretto" di Marcianise in quanto maggior committenti di macchine utensili; detta societa', trasferita da San Bernardo di Ivrea al sud con la sponsorizzazione del Pci, costo' allo Stato oltre mille miliardi e successivamente entro' in crisi, proprio perche' vennero meno le commesse dell'Urss -: se il Governo sia a conoscenza di quante spie operino oggi sul territorio nazionale; se risulti che esista una trama occulta, tra la pubblicazione del dossier Mitrokhin che il Governo possedeva da tre anni, e le dichiarazioni dell'ammiraglio Martini, che accusava il Governo italiano, quand'era Presidente del Consiglio dei ministri Bettino Craxi e Ministro degli esteri Giulio Andreotti, di aver favorito il golpe in Tunisia e le sentenze sui processi Andreotti; se non sia arrivato il momento di far definitivamente luce sui rapporti Italia-Urss negli anni settanta ed ottanta ed alcune aziende multinazionali italiane; in particolare l'Olivetti, per trarre vantaggi commerciali con i paesi dell'est, non abbia instaurato rapporti affaristi con aziende legate all'ex Pci ed abbia da questo ricevuto favori nella stipula di accordi di programma che servivano alle operazioni finanziarie di Carlo De Benedetti piu' che allo sviluppo occupazionale ed alla crescita delle industrie italiane come i fatti dimostrano; che ruolo abbiano avuto alcuni dirigenti di quest'azienda visto che i rapporti con l'ex Urss erano gestiti direttamente ad Ivrea saltando la filiale di Caserta. (4-26224)