INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/24628 presentata da BRUNETTI MARIO (COMUNISTA) in data 19990628

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Ai Ministri di grazia e giustizia e della sanita'. - Per sapere - premesso che: un caso emblematico di strapotere degenerativo nella gestione delle strutture sanitarie private della Calabria e' costituito dalle poco edificanti peripezie del dottor Francesco Dino Grande che, a fronte di gravi disfunzioni della giustizia, non riesce, da anni, ad avere il riconoscimento dei suoi diritti negati; il dottor Grande, nel 1990, dopo aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia, riesce a trovare una occupazione presso la Casa di cura "Villa Nuccia" di Catanzaro, con compiti di guardia medica notturna e festiva. Pur con orari e salario da "negrieri" egli svolge con passione le mansioni assegnatigli attesa anche la grave disoccupazione che, gia' a quei tempi, investe, in Calabria, anche la categoria dei giovani medici; dopo due anni "di prestazioni rese con diligenza e competenza" - come recita la lettera consegnatagli a mano - viene licenziato in tronco perche' la proprieta', "nella nuova organizzazione dei servizi" non aveva intenzione di avvalersi della sua opera, venendosi a trovare, cosi', all'improvviso, sul lastrico senza preavviso, senza nessuna liquidazione e ogni altra spettanza dovuta. Stessa sorte subiscono altri suoi due colleghi; in realta' la "ristrutturazione dei servizi", per la proprieta', si e' tradotta nella liquidazione dei tre medici e la sostituzione con altri tre al loro posto, ubbidendo alla ferrea logica clientelare del sistema di potere inquinato basato sull'intreccio tra affari e politica, che ha caratterizzato la gestione della Calabria in quegli anni; il dottor Grande, non solo investe l'assessorato regionale alla sanita', i Ministri della sanita' e di grazia e giustizia, ma, come era nel suo sacrosanto diritto, si rivolge anche alla magistratura per vedersi riconosciute competenze negate sul terreno economico, oltre alla reintegra nel posto di lavoro avendo egli garantito con continuita' il servizio per due anni; turba il fatto che, per una vicenda di lavoro e di rispetto della dignita' di un professionista, da oltre 7 anni dall'inizio della vicenda giudiziaria non se ne prospetta ancora la fine se e' vero che, a tutt'oggi, si sono escussi soltanto 6 testimoni! E, intanto, a "Villa Nuccia", convenzionata con la regione Calabria, si continua come prima: sottosalario, orari senza limite, mancato rispetto di ogni norma contrattuale, rapporti interni di incivilta' costituiscono le regole materiali del suo funzionamento -: se non ritengano di dover intervenire, ognuno per la propria competenza, per contribuire a porre fine ad una vicenda certamente inquietante per i connotati che assume; se non pensino sia indispensabile verificare il meccanismo di funzionamento dei mancati controlli che, a livello nazionale, portano strutture private in regime di convenzione ad agire al di fuori della legalita'; se non ritengano che un cosi' lungo periodo di tempo, paragonabile alla durata di un periodo geologico per la conclusione di una controversia di lavoro, a causa delle gravi disfunzioni della macchina della giustizia nel sud, non alimenti pericolosamente la sfiducia tra cittadini con sempre minori certezze e le istituzioni pubbliche che rischia di allargare la cultura dell'illegalita' in una regione gia' di per se' dominata da uno spirito di mafiosita' che ne condiziona lo sviluppo e la democrazia. (4-24628)
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BRUNETTI MARIO (COMUNISTA) 

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