INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/23578 presentata da ASCIERTO FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990420

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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: in data 21 febbraio 1999 alla stazione Carabinieri di Loiano, (Bologna) si presentava il signor Zana Fabio che sporgeva formale denuncia-querela nei confronti del dottor Gasabelli Adriano, residente a Loiano, titolare dell'agenzia immobiliare "La Montanara"; in detta denuncia il Zana, proprietario di un appartamento in Loiano, via Roma, rappresentava che il dottor Gasabelli, per conto della propria agenzia aveva arbitrariamente consegnato le chiavi dell'appartamento in argomento all'Istituto servizi immigrazione di Bologna, il quale nella persona di Mariafrancesca Steiner, dopo notevoli pressioni della stessa, aveva a sua volta consegnato le chiavi dell'appartamento a piu' cittadini extracomunitari; quanto descritto avveniva a completa insaputa del proprietario dell'immobile il quale non aveva dato alcun mandato all'agenzia "La Montanara" di concludere contratti per suo conto, bensi' interessando l'agenzia medesima al solo fine di "sondare" eventuali ipotetici conduttori; alla querela raccolta dal comandante della stazione Carabinieri di Loiano, maresciallo ordinario Fiorani Marco, il Zana allegava una "bozza di contratto di locazione", consegnatagli dal dottor Gasabelli con la pretesa di fargliela formalmente approvare, gia' sottoscritta dalla dottoressa Mariafrancesca Steiner in qualita' di responsabile dell'Isi di Bologna, datata 17 febbraio 1999 e mancante ovviamente della firma del locatore il quale, una volta verificato personalmente che il domicilio dell'appartamento (nel quale tra l'altro il Zana continuava a possedere diversi arredi) era stato violato da ignoti, manifestava apertamente al dottor Gasabelli la propria contrarieta' a quanto verificatosi; il maresciallo Marco Fiorani, su richiesta del proprietario (come si puo' evincere dal verbale) procedeva ad effettuare un sopralluogo nel domicilio violato, costatando la presenza di alcuni mobili del proprietario nonche' la presenza di oggetti di sconosciuta provenienza che confermavano quanto esposto dal denunciante; in data 23 febbraio 1999 lo Zana Fabio si presentava nuovamente presso gli uffici della stazione Carabinieri di Loiano sporgendo una seconda denuncia nella quale rappresentava che dopo essersi recato presso il proprio immobile al quale alla luce degli eventi passati, aveva provveduto a sostituire la serratura della porta d'ingresso, aveva riscontrato lo scasso della serratura e della porta medesima; anche in questo caso il Zana chiedeva, verbalizzandolo, un immediato intervento delle Forze dell'ordine che veniva esperito dal maresciallo Fiorani, unitamente ad un carabiniere dipendente, i quali accertavano lo scasso della porta, nonche' la presenza di una coppia di extracomunitari che venivano identificati e, su richiesta del proprietario, invitati ad uscire; il maresciallo inviava le rispettive comunicazioni di notizie di reato (una nei confronti di Gasabelli Adriano, quale responsabile dell'agenzia immobiliare e l'altra nei confronti della coppia di cittadini extracomunitari che occupavano l'appartamento, senza averne alcun titolo) alla competente Procura della Repubblica (Bologna); in data 24 marzo 1999 il maresciallo Fiorani si vedeva notificare il provvedimento della misura cautelare con il quale si obbligava lo stesso a non dimorare in Loiano e nei comuni limitrofi nonche' la sospensione dalle funzioni di Ufficiale di polizia giudiziaria e l'informazione di garanzia per i reati di "concussione, falso ideologico e calunnia" relativamente ai fatti di cui sopra (procedimento penale n. 3117/98 Rgnr e n. 369/99 Rggip Rege); i reati ipotizzati sono stati emessi per le seguenti motivazioni: a) concussione: poiche' liberando l'appartamento (occupato illegittimamente dagli extracomunitari senza alcun accordo verbale o contratto con il signor Zana o altri che per il Zana potevano prendere decisioni in merito), il maresciallo Fiorani avrebbe procurato un indebito vantaggio al proprietario signor Zana; b) calunnia: poiche' il maresciallo Fiorani nell'atto (obbligatorio) di inoltrare denunce alla Procura di Bologna avrebbe ingiustamente accusato gli extracomunitari (che occupavano illegittimamente l'appartamento senza alcun accordo verbale o contratto con il signor Zana o altri che per il Zana potevano prendere decisioni in merito) di violazione di domicilio con scasso, mentre in realta' il sottufficiale si era limitato a riferire il contenuto della denuncia querela a seguito di un intervento effettuato; c) falso ideologico: poiche' il maresciallo avrebbe telefonicamente appreso, e non verbalizzato, da un (presunto) collaboratore dell'Isi che la presenza delle famiglie extracomunitarie in quell'appartamento avveniva in forza di un contratto (e perche' mai il maresciallo Fiorani avrebbe dovuto riferire una circostanza, non solo assolutamente falsa in quanto nessun contratto e' stato mai stipulato, bensi' appresa attraverso un telefono cellulare passatogli al momento dagli extracomunitari che con esso avevano formato direttamente un ignoto numero telefonico, da persona sedicente e sconosciuta di generalita' non accertabili mediante telefonino e che invitata a presentarsi, con il relativo asserito contratto, presso gli uffici della stazione di Loiano, non lo ha mai fatto, forse in considerazione del fatto che non poteva presentare un contratto di locazione che non esisteva); i notificanti provvedevano anche ad effettuare una perquisizione personale nonche' domiciliare al maresciallo Fiorani per la ricerca di documenti o note attinenti a presunti rapporti tra il Zana ed il sottufficiale stesso che non portava al rinvenimento di alcun documento d'interesse; il maresciallo Fiorani doveva quindi abbandonare il luogo (di residenza e di lavoro) immediatamente, nonostante avesse fatto presente che la moglie, in stato di gravidanza, non doveva, su consiglio del ginecologo alzarsi dal letto, in quanto gia' due volte aveva subito delle interruzioni non volontarie della gravidanza (ed anche quest'ultima gravidanza era a rischio); i notificanti dopo aver conferito con il pubblico ministero che aveva richiesto il provvedimento, non accoglievano l'istanza del sottufficiale che doveva quindi provvedere allo spostamento della moglie in un albergo di Bologna poiche' nel luogo di residenza sia il maresciallo sia la consorte non avevano alcun familiare, ed in considerazione del fatto che la donna aveva bisogno di tranquillita' e di costante assistenza; in data 3 aprile 1999 la moglie del maresciallo Fiorani veniva ricoverata d'urgenza presso il pronto soccorso del nosocomio S. Orsola di Bologna, dove gli veniva accertata l'interruzione non volontaria della gravidanza, presumibilmente provocata dal notevole stress accumulato a causa dei suddetti eventi; il provvedimento di divieto di dimorare ovvero accedere nel territorio di Loiano e dei comuni ad esso confinanti senza l'autorizzazione del giudice nonche' quello interdittivo della sospensione dalle funzioni di ufficiale di polizia giudiziaria nei confronti del sottufficiale ed emesso ai sensi dell'articolo 273 del codice di procedura penale appare ingiustificato, non esistendo nel modo piu' assoluto a carico dell'indagato i gravi indizi di colpevolezza che l'articolo 273 del codice di procedura penale richiede; il provvedimento adottato nei confronti del Maresciallo Fiorani deve ad avviso dell'interrogante ritenersi assurdo anche in considerazione della circostanza che il militare ha operato a seguito delle denunce di un cittadino e quindi nell'esercizio delle proprie funzioni, nonche' della circostanza che se il sottufficiale non avesse raccolto la denuncia e provveduto allo sgombero degli illegittimi occupanti dell'appartamento di proprieta' del denunciante, sarebbe incorso nel reato di omissione di atti d'ufficio; non pare possa ritenersi razionale un provvedimento che di fatto impedisce al comandante di una stazione Carabinieri, che tra l'altro riscuote notevoli consensi, approvazioni e benevolenza da parte di una cittadinanza che ha anche organizzato una raccolta di firme in suo favore (400 firme tra i 1300 cittadini con diritto al voto in Loiano) di raggiungere la propria abitazione nonche' luogo di lavoro -: se non ritenga che a causa di detto provvedimento i colleghi del maresciallo Fiorani si troveranno in condizione di incertezza e confusione sulle azioni da intraprendere in futuro di fronte ad una denuncia di un reato analogo a quello denunciato dal Zana (violazione di domicilio con scasso), essendo venuti a conoscenza dei fatti; quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di ripristinare quel senso di fiducia nelle istituzioni e nello Stato, tra gli onesti cittadini che vedono continuamente nelle strade delle loro citta', scippatori, spacciatori e delinquenti che non scontano le pene per dei reati che hanno commesso, e poi assistono a provvedimenti incomprensibili ed oltremodo severi nei confronti di un maresciallo dei Carabinieri che lavora per la legalita' e la tutela dei diritti dei cittadini, casomai per accorciare i tempi di una lenta burocrazia e di una statica giustizia, nel rispetto della legge; se non ritenga promuovere accertamenti ispettivi volti a verificare se vi siano profili di responsabilita' disciplinare del pubblico ministero dottor Gustapane Antonio e del giudice per le indagini preliminari Pescatore Orazio, per quanto avvenuto alla moglie del maresciallo Fiorani, signora Cristiana Mori della quale era stato fortemente rappresentato (vedasi verbale di perquisizione) il particolare stato di salute, nonche' per i danni morali ed economici che il nucleo familiare continua a subire (anche in ragione della circostanza che il Fiorani e' stato di fatto privato dell'alloggio di servizio). (4-23578)
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