INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/22284 presentata da POLIDORO GIOVANNI (DEMOCRAZIA CRISTIANA-PARTITO POPOLARE ITALIANO) in data 19940318

Al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che: la Ferrovia Adriatico Sangritana ha rappresentato nell'ultimo secolo la principale via di comunicazione tra l'Adriatico e le zone interne dell'Abruzzo e del Molise; cio' ha permesso di impedire l'isolamento di dette zone interne favorendone lo sviluppo sociale, economico e culturale, e questa funzione si e' mantenuta anche quando la creazione di arterie stradali ha agevolato le comunicazioni su gomma; dimostrazione di cio', a titolo esemplificativo, e' data dal grande successo riscontrato negli ultimi anni dall'utilizzo a scopi turistici della Ferrovia stessa, le cui carrozze trasportano ogni anno migliaia di visitatori verso le bellezze naturali del Medio ed Alto Sangro; la Ferrovia Sangritana rappresenta, inoltre, l'unico collegamento su rotaia della citta' di Lanciano, nella quale ha la sede principale, con la linea ferroviaria Adriatica; anche per questi motivi, nell'ambito delle assegnazioni dei contributi previsti dalla Legge Finanziaria 1987 in favore delle ferrovie in concessione ed in Gestione Commissariale Governativa, il Ministero dei Trasporti - Direzione Generale MCTC incluse la Ferrovia Adriatico Sangritana; un primo lotto di lavori, progettato dalla Sangritana, prevedeva per un importo di lire 105 miliardi, la costruzione della variante della tratta Marina San Vito-Lanciano e prolungamento della stessa fino in Val di Sangro per ricongiungersi, con il proseguimento degli interventi, con la tratta esistente Archi-Castel di Sangro e di qui, attraverso le linee FS, con il Tirreno; il progetto di massima venne approvato dal Ministro nel maggio 1990 ed i lavori affidati in concessione ad un'associazione di imprese con convenzione divenuta esecutiva nel novembre 1992; successivamente, con l'avvenuta diminuzione del 150 per cento dell'aliquota IVA (dal 19 per cento al 4 per cento) il Ministro dei trasporti ha ridotto di pari entita' l'importo della sovvenzione destinando la relativa somma ad altre aziende ferroviarie per investimenti; il successivo reincremento dell'IVA dell'8 per cento (dal 4 per cento al 12 per cento) ha comportato di fatto altra corrispondente riduzione della somma prevista per i lavori e le forniture; la complessita' delle procedure di progettazione ed esecuzione delle opere, per le quali sono necessarie diverse autorizzazioni ed approvazioni, non hanno consentito a tutt'oggi l'effettivo inizio dei lavori; si e' in attesa - tra l'altro - del rilascio dei benestare ai fini urbanistici ed ambientali (articoli 81 e 82 decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977), mentre le difficolta' scaturite dal sensibile maggior costo degli interventi in sede di presentazione del progetto esecutivo da parte del concessionario e dalla revisione prezzi nel frattempo maturata hanno reso, unitamente alle altre riduzioni suesposte, assolutamente insufficiente la somma residua a disposizione -: se non ritenga opportuno ripristinare la somma per mantenere con l'intervento del previsto primo lotto la continuita' dell'intero tronco ferroviario Marina San Vito-Lanciano-Val di Sangro-Castel di Sangro attraverso l'agglomerato industriale citato; in via subordinata, qualora permanesse l'insufficienza dei fondi a disposizione, se non ritenga opportuno autorizzare comunque la costruzione della variante diretta Lanciano-Marina San Vito per i collegamenti di Lanciano con la linea Adriatica FS e la congiunzione dell'attuale tratta ferroviaria interna (Tirreno) Castel di Sangro-Archi con l'esistente binario che collega l'Agglomerato industriale Val di Sangro con la costruenda Stazione FS di Fossacesia-Torino di Sangro per il mantenimento della continuita' del sistema ferroviario verso l'Adriatico. (4-22284)