INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/21423 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19940112

Ai Ministri del bilancio, della programmazione economica e delle finanze. - Per conoscere - premesso che: Capitale Sud, nel numero del 4 novembre 1988, ha pubblicato il testo di una sconcertante intervista concessa al giornalista Goffredo Locatelli dall'avvocato Domenico Farina; l'avvocato Farina, che e' cognato del Presidente del consiglio dei ministri per averne sposato la sorella Giulia, gia' amministratore dell'ITALTRADE, ancora oggi e' chairman della ITALTRADE USA CORPORATION, societa' con sede in, USA nel New Jersey, della quale l'ITALTRADE possiede il 49 per cento e la PARMALAT il 51 per cento conferito in prodotti alimentari (per un capitale complessivo di 3,1 milioni di dollari); l'avvocato Farina ha ammesso nel corso dell'intervista quanto segue: 1) di aver occupato per anni e fino a qualche giorno prima, una stanza al quarto piano del palazzo di via Po in Roma ove ha sede l'ITALTRADE, con annessi telefoni e segretaria, il tutto a spese dell'ITALTRADE perche' "non davo fastidio a nessuno" e "nessuno mi aveva detto di non farlo", dato che "avevo trovato una stanza vuota e l'avevo utilizzata"; 2) di non esercitare nessun controllo sulla societa' (di cui e' chairman da un anno, ha affermato) perche' "da un anno non posso piu' andare in America a controllare. Mi e' stato detto che non ci sono neppure i soldi del biglietto e non vedo perche' dovrei rimetterli di tasca mia. Ora i tre liquidatori vogliono sapere da me come va questa USA corporation"; 3) di aver aiutato "gli amici di Avellino" e di aver presentato un numero, inferiore agli altri, di "imprenditori senza scrupoli" dato che all'ITALTRADE "venivano a chiedere denari quelli che stavano per affogare o i truffatori di mestiere. Che dovevamo fare? Io non dico che noi amministratori non abbiamo colpe, magari siamo stati ingenui"; 4) "In Consiglio di amministrazione deliberavamo all'unanimita'. Forse Gaetano (Liccardo, il presidente dell'ITALTRADE) non ha saputo gestire, pero' aveva buone intenzioni. Scusi ma quando telefonavano a Liccardo i ministri Di Giesi, Capria, Signorile o De Vito lui che poteva fare? Io glielo dicevo di stare attento (...) Non fare mosse sbagliate perche' poi sarai tu il responsabile..."; avuto riguardo al su riportato "florilegio" -: 1) per quale periodo l'avvocato Domenico Farina e' stato consigliere di amministrazione della ITALTRADE, chi lo nomino' e perche' cesso' da tale carica e quali sono stati gli emolumenti da lui percepiti; 2) quando e da chi l'avvocato Farina fu nominato chairman della ITALTRADE USA CORPORATION, quando, per quali periodi di tempo si e' recato in USA, quali emolumenti, anche a titolo di rimborso spese, ed in quali epoche, abbia percepito e percepisca; 3) quando, quanti e quali prodotti alimentari abbia conferito la PARMALAT per divenire socio di maggioranza della suddetta societa', quale fosse il valore di tali prodotti sia in valuta italiana che USA e quando e per quale controvalore sia in valuta italiana sia in valuta USA, tali merci (controvalore della partecipazione azionaria) furono esitate ed a chi; 4) anno per anno, dalla sua costituzione ad oggi quali siano i principali dati di bilancio, il personale, gli affari conclusi ed in corso di detta societa'; 5) a quale titolo l'avvocato Farina occupasse una stanza di pertinenza dell'ITALTRADE, con telefoni e segretaria a carico di detta societa' e quali oneri la stessa abbia sopportato per ciascuna delle voci relative alla locazione, alla manutenzione, ai telefoni, al personale ed altre spese relative alla misteriosa attivita' ivi svolta dal Farina; 6) perche', in assurda e denegata ipotesi la stanza fosse detenuta legittimamenie dal Farina, gli e' stata poi tolta e se risponda a verita' che cio' e' avvenuto solo dopo che un giornalista scopri' la singolare situazione; 7) quali funzioni e responsabilita' sono proprie della carica di chairman della societa' americana collegata con la ITALTRADE e quale attivita' in proposito sia stata svolta atteso che nemmeno qualche controllo e' stato mai esercitato e ove la ITALTRADE fosse a conoscenza di tale carenza, come sembra ovvio, perche' nessuna iniziativa abbia mai assunto; 8) se intenda accertare chi siano stati gli "amici di Avellino", gli "imprenditori senza scrupoli", quelli "che stavano per affogare" ed i "truffatori di mestiere" presentati ed "assistiti" dall'avvocato Farina e quali quelli che sono stati presentati ed "assistiti", in numero, come si e' appreso, piu' consistente, dagli "altri"; 9) se intenda accertare chi sono stati "gli altri" e quali siano i nomi degli amici ed imprenditori con le suddette note caratteristiche che siano stati favoriti e per quali affari ed importi; 10) se sia a conoscenza di quale contenuto ebbero le telefonate al presidente della ITALTRADE effettuate dai Ministri Di Giesi, Capria, Signorile e De Vito atteso che secondo l'avvocato Farina esse tendevano a indurlo in errore facendogli fare mosse sbagliate di cui il Liccardo (come e' del tutto plausibile) sarebbe stato alla fine il responsabile; 11) quali siano stati esattamente i rapporti avuti dall'avvocato Farina ed i contratti conclusi con l'ITALTRADE dalle societa', ditte, aziende facenti capo ai signori Ambrosio e Ciarrapico; 12) se, ai sensi del combinato disposto degli articoli 12 e 2 della legge 5 luglio 1982, n. 441, l'avvocato Farina e i suoi familiari abbiano depositato le dichiarazioni relative alla loro situazione patrimoniale e, in caso positivo, quali immobili posseggano e di quali redditi risultino titolari, negli ultimi dodici anni e quali tributi abbiano versato. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-10221 del 2 dicembre 1988. (4-21423)