INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/20910 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19931214

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Ai Ministri del bilancio e della programmazione economica, dell'industria, commercio ed artigianato ed incaricato per le funzioni connesse al riordinamento delle partecipazioni statali. - Per conoscere - premesso che: il 14 gennaio 1986 con interrogazione n. 4-13001 rivolta ai medesimi ministri di cui al presente atto ispettivo, il primo degli interroganti chiedeva tra l'altro di "... conoscere la natura, i motivi e le responsabilita' precise della faida apertasi tra il sindaco di Napoli ed il presidente dell'IRI di cui alle dichiarazioni rese dal primo a Il Giornale di Napoli in un articolo a firma di Roberto Napolitano, pubblicato il 21 dicembre scorso. Si apprende da tale articolo che: a) la responsabilita' del mancato insediamento di Disneyland a Napoli risale alla SPI (la finanziaria di promozione industriale delle partecipazioni statali): "avevamo chiesto piu' volte alla SPI di definire nello studio di fattibilita' per la realizzazione in Campania del parco dei divertimenti della Disneyland, ma sono state parole al vento"", ha infatti affermato il sindaco di Napoli..."; con nota protocollo n. 4002 del 20 maggio 1986 il Ministro delle partecipazioni statali rispondeva: "Per quanto concerne il progetto Disneyland va precisato che sul finire del 1984 la SPI - anche su sollecitazione degli organismi pubblici locali - si e' interessata di esaminare la possibilita' e le condizioni per l'insediamento di un parco Disneyland nell'area napoletana. Avendo tuttavia la SPI il compito di promuovere nuove iniziative imprenditoriali "di piccola e media dimensione"" in particolare nelle aree di crisi del Gruppo non poteva proporsi come interlocutore della Walt Disney Production, in considerazione della notevole entita' dell'investimento previsto in oltre 2.000 miliardi di lire. Pertanto l'intervento SPI si e' limitato alla verifica della fattibilita' del progetto Disneyland di Napoli effettuato sulla base di uno studio. Da tale studio, emergeva che, contrariamente all'unanime convinzione circa la validita' economica dell'iniziativa, l'analogo parco di Tokyo non era in grado di pagare gli interessi sui debiti contratti dalla Tokyo Disneyland... La Walt Disney Production stabiliva che il sito ottimale doveva rispondere ai seguenti requisiti: essere il piu' possibile baricentro rispetto al mercato europeo; collocarsi in una regione gia' fortemente popolata ad alto reddito procapite, dotata di buone infrastrutture alberghiere e varie ed in prossimita' di un grande aeroporto intercontinentale; essere gia' meta di una forte corrente turistica non stagionale. In conclusione i requisiti di cui sopra rendevano comunque difficilmente sostenibile una candidatura italiana ed in particolare di Napoli per cui la scelta definitiva recentemente adottata di insediare la nuova Disneyland nell'area parigina sembra oggettivamente la piu' rispondente..."; per quanto assurdo possa apparire, e' accaduto invece per rilevanti versi esattamente il contrario di quanto la meditata risposta del Ministero delle partecipazioni statali lasciava presupporre: infatti e' ormai noto a tutti che varie societa' a partecipazione statale ed enti promozionali come l'INSUD, collegati all'intervento straordinario nel Mezzogiorno, abbiano deciso di progettare, realizzare e gestire un'iniziativa del tutto similare a quella gia' ritenuta non praticabile dall'IRI e dal Governo tre anni or sono: il cosiddetto parco a tema Eurodisneyland di Afragola (Napoli); suscitando notevolissimi dubbi e perplessita' sulla produttivita' delle iniziative, sui condizionamenti camorristici, sulla erogazione a perdere di risorse pubbliche, sulla localizzazione e le annunciate caratteristiche del parco Eurodisneyland -: in particolare se sia vero che l'investimento relativo alla iniziativa si aggiri, tutto compreso, intorno a 2.000 miliardi cosi' come il progetto Disneyland a Napoli, esaminato nel 1985; cosa abbia fatto superare i dubbi circa la validita' economica dell'iniziativa posto che l'analogo parco di Tokyo non era in grado di pagare gli interessi sui debiti contratti per la sua realizzazione; come siano state superate le condizioni poste e non riscontrate nella realta', ai fini della migliore localizzazione e conseguente produttivita' del parco, poi bocciato visto che per quello analogo, a tema Eurodisneyland, di Afragola nemmeno ricorrono i seguenti quattro elementi: "regione gia' fortemente popolata ad alto reddito pro capite" (non e' proprio il caso della Campania); "dotata di buone infrastrutture alberghiere e varie" (e nemmeno e' il caso della Campania); "in prossimita' di un grande aeroporto intercontinentale" (e non e' certo tale quello di Capodichino); "gia' meta di una forte corrente turistica non stagionale" (e nemmeno qui, dati alla mano, e' il caso di Napoli, della sua provincia e di quelle limitrofe); in ogni caso per quali precise migliori sue qualita' economico-finanziarie, organizzative, logistiche, produttive e di mercato, il parco a tema Eurodisneyland di Afragola possa essere stato considerato fattibile ritenendosi inapplicabili alla fattispecie le condizioni poste dalla larga, comprovata esperienza della Walt Disney Production e riconosciute valide dall'IRI e dal Governo per la realizzazione di analoga iniziativa appena qualche anno fa. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-13443 del 9 maggio 1989. (4-20910)
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