INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19415 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19931102

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Ai Ministri dell'industria, commercio e artigianato ed incaricato per le funzioni connesse al riordinamento delle partecipazioni statali e del bilancio e della programmazione economica. - Per conoscere - premesso che: grande scalpore ha suscitato a Napoli nel maggio 1989 la notizia secondo la quale la societa' SOVIS del gruppo IRI intendeva partecipare con una quota di minoranza (40 per cento) alla costituzione di una nuova societa' pubblicitaria insieme con la societa' privata milanese ESSEVI (facente capo alla finanziaria di Paolo Girone), la quale avrebbe concorso con una quota maggioritaria (60 per cento); la nuova societa', denominata CLIO, sarebbe stata localizzata a Napoli onde partecipare ai benefici, alle agevolazioni, agli incentivi di cui all'articolo 12 della legge n. 64 del 1986, destinata - e' bene ricordarlo per l'ennesima volta - a promuovere lo sviluppo economico del Mezzogiorno, e quindi delle aziende meridionali, e non di quelle settentrionali calate nel sud, come e' purtroppo storia consolidata di questi ultimi quarant'anni, al solo scopo di rastrellare le risorse disponibili nell'ambito dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno, sottraendole alle energie locali; ancora piu' grave, a giudizio dell'interrogante, era dunque che ad una simile non esaltante iniziativa volesse partecipare un'azienda del gruppo IRI la cui latitanza nelle doverose quote di presenza nel Mezzogiorno e' ormai proverbiale, pur mentre appare esser presente in quei comparti ne' strategici ne' tecnologicamente avanzati (a partire da quello edile), con l'effetto di entrare in concorrenza con la imprenditoria privata locale, soffocandone o limitandone la potenzialita'; nel comparto pubblicitario, infine, il ruolo ed il mercato delle agenzie meridionali hanno dovuto essere ritagliati a fatica nei pochi spiragli lasciati liberi da agenzie pubblicitarie multinazionali e nazionali d'assalto vicine al sistema di potere centrale presso il quale si sono accreditate, ad avviso degli interroganti, rilasciandogli "quote di cointeressenza" (per usare un eufemismo) sui contratti suo tramite acquisiti; era ovvio dunque che notizie della iniziativa della costituzione e della operativita' a Napoli della CLIO suscitasse le piu' vive proteste, apparendo come un ulteriore caso non solo di marginalizzazione ulteriore del sistema produttivo e pubblicitario napoletano ma anche come una vera e propria "colonizzazione" a suo danno, resa possibile addirittura con le risorse pubbliche, provenienti quindi anche dalle stesse risorse dei contribuenti dei "territori occupati"; e' cosi' esplosa la viva e dura protesta delle agenzie pubblicitarie napoletane OCTA, DUEA', ADVERT, PUBLICOMIT, FORUM, EKLUND, le quali hanno offerto, disponendo di risorse, professionalita' e strutture, di coprire esse stesse quel 60 per cento del capitale della costituenda nuova societa' che la SOVIS del gruppo IRI intendeva aprire a Napoli, in una sintonia che consentirebbe all'IRI di svolgere appieno il suo dimenticato ruolo nel Mezzogiorno ed alle risorse dell'intervento straordinario dello Stato di non essere ancora una volta cinicamente e stoltamente distratte rispetto ai "fini propri" ai quali sono destinati -: quale esito abbia avuto la protesta e proposta delle agenzie pubblicitarie meridionali e, in caso che siano state disattese, con quali "giustificazioni" siano state ignorate, avuto riguardo all'indiscutibile loro fondamento e quali interventi per tutelare i loro diritti rispetto al ruolo del sistema delle partecipazioni statali il competente ministro abbia inteso ed intenda svolgere; se a suo tempo l'allora ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno intese comunque, nello spirito e nella lettera della legge n. 64 del 1986 ed avuto riguardo alla interpretazione ed alla portata che ne discende e condiziona l'articolo 12, ad assumere iniziative - da una direttiva ad una circolare interpretativa - che impedisce il saccheggio delle risorse previste a favore di strutture societarie che, come la CLIO e qualsiasi altra avente uguali caratteristiche, intendano accedervi, sottraendole alle forze imprenditoriali locali e tradendo il concetto piu' volte annunziato di uno sviluppo "autocentrato" sulle "forze endogene" meridionali. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 13787 del 30 maggio 1989. Su "IL DANARO" dell'8 agosto scorso e' pero' stata pubblicata una nota a firma di Petronio Petrone, direttore creativo dell'OCTA, nella quale tra l'altro in relazione a quanto precede si legge: "Dopo di allora accaddero molte cose. Fu presentato un esposto all'Iri, ci furono alcune interpellanze parlamentari, le acque si intorbidirono... Furono in molti a chiedersi la logica di quella operazione dirompente. Il settimanale Napoli Oggi, il 18 maggio '89, tre giorni dopo la costituzione della Clio srl (15 maggio), pubblico' i dati essenziali sulla societa': joint venture con un capitale sociale di 500 milioni di lire formata dalla Opportunity Spa di Paolo Girone e dalla Sovis, amministrata da Massimo Ponzellini, presidente Giorgio Branca, amministratore delegato Mario Picardi, direttore generale, Eugenio Solimene. Il consiglio di amministrazione della Clio Pubblicity - continuava il giornale - e' composta da cinque membri: tre di nomina milanese e due della Sovis. Era stata avanzata la candidatura del presidente della Napoletanagas, Filippo D'Ambrosio, democristiano di fede dorotea. Aldo Trifuoggi (socialista di nomina Sovis), Paolo Girone e Iaia Casieri Naldi (DC sponsorizzata da Enzo Scotti) entravano a far parte dell'organo amministrativo. Alla Clio Pubblicity, che diverra' operativa entro un mese dall'omologazione dell'atto costitutivo, sara' presto trasferito il 51 per cento delle quote Essevi - Opportunity Communications srl societa' costituita a Napoli dalla Opportunity nel 1988. Infine - si leggeva nell'articolo - il gruppo che fa capo a Girone incassera', nei primi due anni, 400 milioni forfettari per l'assistenza tecnico-organizzativa che fornira' alla neonata Clio. E' passato il tempo. Ponzellini, amante delle barche e delle belle donne e' ritornato nella natia Firenze lasciando il lussuoso ufficio di via Orazio, con il balcone affacciato sul golfo di Napoli. La Clio non sappiamo se esiste ancora (sull'elenco telefonico non figura), la 'megastruttura' forse non ha mai operato ed a Napoli di megastrutture cosi', adesso ce ne sono almeno tre ed hanno difficolta' di sempre, in un mercato che, senza dubbi, non e' tra i piu' opulenti d'Italia. Paolo Girone (presidente dell'OTEP, l'associazione dei tecnici pubblicitari) e' nel mirino del pool Mani Pulite ed a lui, pare, si addebitino varie irregolarita'. Sono sui giornali di questi giorni. A noi rimane la curiosita' di conoscere quale uso sia stato fatto di quei 400 milioni che dovevano servire ad acculturare giovani napoletani, desiderosi di diventare pubblicitari. E chi ne ha beneficiato. E se" -: se risulti quali siano stati da allora, ed in dettaglio, gli sviluppi della iniziativa anche in relazione agli affidamenti ottenuti, ed alle somme erogate e spese... (4-19415)
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