INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19296 presentata da CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20121221

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-19296 presentata da LUCIA CODURELLI venerdi' 21 dicembre 2012, seduta n.738 CODURELLI, GNECCHI, RAMPI, BELLANOVA, SCHIRRU, MARIANI, GARAVINI, FRONER, ZAMPA, LENZI, DE TORRE, MADIA, ROSSOMANDO, SERVODIO, LO MORO, MOTTA, LIVIA TURCO, ROSSA, MATTESINI, BOSSA, MIOTTO e SIRAGUSA. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: la recente riforma in materia pensionistica attuata con l'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, della legge n. 214 del 2011, ha colpito numerosi lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, privandoli (o ritardando di molto) dei requisiti per la pensione; a parere degli interroganti, gli effetti piu' devastanti di detta riforma hanno colpito maggiormente le donne che, di fatto, hanno subito una penalizzazione di genere: le lavoratrici «esodate» o mobilitate che hanno sottoscritto accordi individuali o collettivi prima del 4 dicembre 2011 e le lavoratrici licenziate entro la stessa data, tutte prossime all'eta' pensionabile in base alla precedente legge, sono numerose; inoltre, la riforma ha inciso in modo inaccettabile per quanto riguarda l'innalzamento dell'eta' per la pensione di vecchiaia; le donne vedono ora improvvisamente posticipata, anche di oltre sei anni (dagli originari 60 agli attuali 66/67), la data del loro possibile pensionamento, che per gli uomini risulta differita al massimo di due anni (da 65 a 67); questa riforma penalizza le donne perche' e' basata su una logica assicurativa, incapace di misurare la relazione tra le persone e il loro lavoro, e la fatica di quel lavoro; e' evidente che fare il professore universitario non e' la stessa cosa che fare l'infermiera, o l'insegnante di scuola materna o di asilo nido, o la turnista; una concezione del genere non puo' che penalizzare le donne che gia' cumulano il lavoro per il mercato con quello domestico e familiare ; la conferma di quanto detto arriva da una ricerca della universita' Bocconi di Milano (ricerca realizzata da Carlo Maccheroni, fellow del centro «Carlo Dondena» di ricerca sulle dinamiche sociali della Bocconi e docente di demografia all'universita' di Torino) che quantifica l'aspettativa di vita secondo il livello di istruzione: un laureato di 35 anni vive 7,6 anni piu' di un coetaneo con il solo diploma di scuola media. In Italia, chi ha un titolo di studio basso, licenza elementare o media, vive meno di chi ha conseguito una licenza superiore o una laurea: mediamente da 7,6 a 5,5 anni in meno a seconda delle classi di eta', se uomo, e da 6,5 a 5,3, se donna; gia' il decreto-legge n. 98 del 2011 aveva posto le basi per un differimento della pensione, anticipando: per tutti, al 2013, l'avvio dell'adeguamento dell'eta' all'aspettativa di vita; per le donne, al 2014, l'aumento dell'eta' per il conseguimento della pensione di vecchiaia, prevedendo un incremento progressivo e sostenibile fino a raggiungere l'equiparazione fra lavoratori e lavoratrici ai fini pensionistici; il decreto legge n. 201 del 2011, invece, con l'obiettivo di perequare immediatamente l'eta' di pensionamento dei lavoratori di entrambi i sessi, non ha operato la necessaria e dovuta gradualita', non prevedendo nemmeno alcuna distinzione fra le donne ancora occupate e quelle che non lo sono piu', perche' hanno dovuto subire l'iniziativa unilaterale dei datori di lavoro (licenziamento) o perche' hanno aderito, loro malgrado e non certo in modo indolore, a logiche di riduzione del personale (esodo/mobilita'); in questi casi, infatti, la scelta e' stata non di rado indotta dal contesto aziendale fortemente discriminatorio nei confronti delle donne prossime alla conclusione del percorso lavorativo, o e' stata con frequenza motivata dalla necessita' di svolgere le funzioni di cura, di sviluppo delle capacita' e di sostegno delle incapacita' dei componenti della famiglia, ed e' stata, in ogni caso, supportata dalla certezza di raggiungere l'eta' pensionabile in un lasso di tempo breve, non superiore a due/tre anni; la possibilita' delle donne di conseguire un reddito e' stata azzerata, perche' si sono trovate improvvisamente prive di stipendio e di titolo alla pensione per un arco di tempo insostenibilmente lungo e del resto non e' ragionevolmente ipotizzabile, nell'attuale situazione di crisi del lavoro, una loro ricollocazione professionale; non percependo reddito, oltre a trovarsi in situazioni di difficolta' (se non di bisogno) personali e familiari, hanno perso la loro autonomia, sono divenute, ancor piu', soggetti deboli che rientrano in uno stato di subalternita', dal quale nel tempo si erano affrancate -: a fronte della grave situazione sommariamente esposta in premessa, quali urgenti iniziative intenda adottare allo scopo di sanare al piu' presto le inaccettabili sperequazioni createsi a danno delle donna a seguito dell'entrata in vigore della recente riforma pensionistica, tenendo anche conto della ulteriore penalizzazione che le colpisce e che ha colpito in particolare le donne che oggi vanno verso i 60 anni, dovuta alla mancanza di efficaci interventi di sostegno alla conciliazione tra vita e lavoro; se, date le discriminazioni subite dalle donne da decenni e in cui ancora, purtroppo, le lavoratrici richiamate in premessa sono poste, non ritenga di assumere iniziative al fine di garantire loro la disciplina pensionistica vigente al momento in cui hanno cessato il lavoro o hanno fatto domanda di prosecuzione volontaria del versamento dei contributi previdenziali o se non ritenga indispensabile, almeno per l'innalzamento dell'eta' per la pensione di vecchiaia, un graduale aumento in luogo degli attuali 62 anni gia' dal primo gennaio 2012. (4-19296)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19296 presentata da CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20121221 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
BELLANOVA TERESA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BOSSA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
DE TORRE MARIA LETIZIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
FRONER LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GARAVINI LAURA (PARTITO DEMOCRATICO) 
GNECCHI MARIALUISA (PARTITO DEMOCRATICO) 
LENZI DONATA (PARTITO DEMOCRATICO) 
LO MORO DORIS (PARTITO DEMOCRATICO) 
MADIA MARIA ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MARIANI RAFFAELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MATTESINI DONELLA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MIOTTO ANNA MARGHERITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MOTTA CARMEN (PARTITO DEMOCRATICO) 
RAMPI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSSA SABINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ROSSOMANDO ANNA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SERVODIO GIUSEPPINA (PARTITO DEMOCRATICO) 
SIRAGUSA ALESSANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO LIVIA (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPA SANDRA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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4/19296 
CODURELLI LUCIA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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